Storia

" Chi non ha memoria storica rischia di smarrirsi " 

L'Istituto Vittorio Emanuele II, costruito più di trecento anni  fa e ubicato con la sua gigantesca mole nel centro della città, appartiene alla storia  di Giovinazzo. Molti cittadini, passeggiando in piazza, almeno per una volta hanno rivolto il loro sguardo alla bella struttura, interrogandosi sulla sua esistenza. In quella mastodontica area infinite sono state le storie umane segnate da difficoltà  familiari e  di vita.

Un tempo  l'istituto era un convento,  eretto dai Domenicani a partire dal 1704 e destinato ad essere sede di studi a livello universitario. Esso fu soppresso come istituzione religiosa nel 1809 dal re Gioacchino Murat, che, in visita a Giovinazzo nel 1813, destinò il complesso degli edifici a " reclusorio dei trovatelli, dei poveri, ad opificio e carcere correzionale ". Il R.Opificio fu istituito nel 1819 dal re Ferdinando I  " per i proietti giunti a sette anni, gli accattoni, i vagabondi, per le provincie di Terra di Otranto e Terra di Bari"

Da tale data sono trascorsi circa 2 secoli, durante i quali la vita dell'Istituto si è svolta con alterne vicende, ora liete ora tristi. Si seguirono nel tempo indirizzi educativi e formativi diversi, si mirò a fornire ai ragazzi ospiti  un grado di istruzione di base e un'abilità artigianale nella lavorazione del legno e del ferro; così per tutto l'Ottocento e il Novecento.

 

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