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Dalla provincia di Belluno dopo aver ricevuto e immantinente letto "Qualche volta ritornano":

di Fulvio Sagùi

Anche ad Agordo e paesi limitrofi esiste almeno una copia de "Il mio doping" di E. Menthéour, oltre che naturalmente una copia di Quelli che vengono", che nel Nord-Est all'inizio era stato scambiato per un trattato sull'eiaculazione precoce in Abruzzo, e ad una copia di "Qualche volta ritornano", che molti qui ritengono sia un indagine statistica sul flusso di turisti dal resto del Belpaese. Turisti che qualche volta ritornano, ma più spesso vanno altrove. Tornando al libro suddetto, è stato messo in libera circolazione dal mio amico Eraldo Della Zuanna che anni orsono (testimone chi scrive) sentendosi chiedere da uno di quei turisti che poi non è più tornato:
"Scusi, lei è della zona?" gli rispose sacrosantamente:
"No, sono Della Zuanna!".
Il libro è passato dalle mani dell'Eraldo a quelle di Domenico, detto"Sunday", unico cicloamatore davvero pulito del mondo (berrettino all'indietro e crostata della nonna), indi a quelle di Gio Pan, panettiere di notte ed atleta polivalente di giorno, indi nelle mie, oramai cardiopatico, ma già da anni negazione dello sportivo seppur della domenica, se escludiamo la carica di consigliere dell'Associazione Basket Agordina (ma è risaputo che i consiglieri per lo più stanno seduti e spesso dormono durante le riunioni) ed una partecipazione fallimentare (sesto su sei) ad un mini-campionato di fantacalcio, vinto da Claudio Calandri, ora residente ad Agordo, ma che gli appassionati di pallacanestro forse ricordano giocatore del Campli dei primi anni '90.
Archiviamo l'argomento Menthéour precisando per la cronaca che nell'agordino prevale la tesi che comunque se tutti si dopano i campioni vengono fuori lo stesso. Dal che si deduce che se quel pirla di Bugno avesse ingurgitato qualche pozione invece che andare avanti a caffè, avrebbe vinto altro che un giro d'Italia!
Riguardo invece alla nostra (pluralis maiestatis) sedentarietà sorge spontanea la domanda:
"A quale titolo il sottoscritto viene ospitato sulle colonne di informazione varia e variegata di "Quelli che vengono"?
Forse perché pur senza troppo brillare per qualità calcistiche i campetti di Teramo li ha calcati tutti: da "sotte lu Ponte S. Francesco" a via Roma, a Colleminuccio, allo "stadio" di Torricella, ecc., vincendo anche qualche torneo. L'ultimo prima di lasciare il calcio giocato con compagni di squadra illustri come i fratelli Paolo e Giovanni Casimirri e di peso come Guerino Di Berardo. O forse perché più di vent'anni fa ha militato qualche mese nelle file del Frondarola assieme a Gianni Orsatti, Chiaromonte Biordi, nonché al recente trombato Gianni Chiodi, segnando anche un gol alla squadra nella quale giocava il fallosissimo Gigi (ricordo un suo calcione intimidatorio).
O perché ha sicuramente incontrato Franco Baiocchi in qualche match dei vari tornei del liceo classico della fine degli anni settanta, peraltro vincendo senza dubbio, perché mai la sezione A batteva la C. (Giusto Gigi?)
Ma, al di là del calcio, 30 anni con tutti gli annessi e connessi. Che magone, ragazzi!
Con alcuni di "Quelli che... non vengono" (provato con il modello stimolante?) c'è amicizia fraterna.
Con tutti gli altri conoscenza e, credo, stima reciproca.
Con Teramo e le persone e i luoghi nominati nel vostro simpaticamente cazzosissimo giornale evidentemente un legame indissolubile. Spero di fare il quarto uomo ad una delle vostre prossime partite. Quello non si stanca, vero?
Vi voglio bene,

Fulvio

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