Le mie poesie                   

A VOLTE

il mondo è una gabbia infernale.

A volte

si ha la chiave

Della propria sofferenza.

A volte

il dolore è troppo forte

E tu troppo debole.

A volte

il vuoto riempie la tua stanza

E il silenzio invade la tua testa.

In questi momenti,

faccia a faccia con il tuo ostacolo,

guardalo negli occhi,

sorridigli

e sbattilo a terra.

 

APOCALISSE

 

Un rombo di tuono

Lo annuncia.

Sta arrivando.

Sfreccia un lampo trionfante

All’orizzonte.

Me lo sento.

La pioggia

risciacqua il sangue

dalle aride colline.

Eccola. La fine.

Le anime dannate

Marciano spavalde

Sui corpi ancora ansimanti.

Si fermano davanti al fiume scarlatto.

Una luce smeraldo

Avvolge il mondo defunto.

Rinasce.

 

CUORE E OCEANO

 

Il tuo cuore

E’ come l’oceano.

Impetuoso,

Burrascoso,

Calmo,

Pacato.

E l’acqua dell’oceano

È come il mio amore

Nel tuo cuore.

 

DEDICATA A MIA NONNA

 

Era il nostro compleanno.

Mio e di mia nonna.

Qualcuno le regalò un sacchetto di semi.

Me ne regalò uno,

Avevo 8 anni.

Curammo insieme quel seme

N’è cresciuto

Uno stupendo fiore.

Passavo il tempo a guardarlo

Un giorno cadde un petalo

E poi…

Il fiore svanì.

E anche mia nonna.

 

DESIDERIO

 

Lasciami annegare

Nel mare della follia.

Liberami da questa gabbia

Idilliaca falsa illusione

Di pace e perfezione.

Fammi volare nell’immenso

Spazio innocente

Dove bivi non

Esistono.

Spogliami da questa

Maschera incarnata

Che gli altri

M’hanno stampato addosso.

Arma la mia anima di spine e veleno.

 

ED ORA

 

cendo dal treno

Ti cerco tra la folla urlante

E tutto si ferma in un’immagine

Quando ti vedo.

È questo il ricordo che ho di te.

Ora corro con il mio destriero

Lungo le praterie dell’amore

Guardo il cielo

Il tempo passa

Ed io lotto nella speranza

Di sognarti stanotte.

Nel corpo ho ancora

Il fantasma di quel pezzo di metallo

Quel metallo,

fratello del tuo assassino.

Ora sono sdraiata sul prato della malinconia,

quanto tempo passato a fissare

il cielo,

lottando nella speranza

di vederti stanotte.

Cammino per le vie della città

Piene di cuori che battono,

ma sono sola.

Ed ora siedo accanto alla tua tomba,

un mazzo di rose stretto in mano,

le spine trafiggono la mia pelle,

il mio sangue macchia il tuo nome,

come il tuo sangue ha macchiato me.

NELLE NOTTI DI LUNA PIENA

Quando tramonta il sole

E la luna inizia a splendere in cielo,

le mie paure si animano,

prendono vita

e io non so più chi sono.

Le stelle danzano

Al ritmo del mio battito.

Le foglie sussultano

Ad ogni mio pensiero.

Il silenzio assoluto si spezza

Un raggelante urlo esplode.

Per quanto mi disgusti

Il male che commetto

Sono incapace di placare me stessa.

LA FENICE

Vecchia e stanca

si prepara la Fenice

Il bruciante caldo

si espande nella gelida aria

Si innalzano

gli accecanti colori delle fiamme

E tutto si spegne

piano piano

silenziosamente

lasciando solo un mucchietto di cenere

Ma qualcosa si muove

Al suo interno

È un piccolo uccellino implume

È il mio spirito

che affonda e si rialza

pronto ad ardere ancora come

la Fenice

NON LASCIARE CHE QUALCUNO SPEZZI I TUOI SOGNI

Non lasciare che qualcuno

Spezzi i tuoi sogni,

Tienili chiusi nel tuo cuore

E lasciali crescere.

Non lasciare che qualcuno

Li porti via,

Lotta con tutto te stesso

E mettili al sicuro.

Non lasciare che qualcuno

Li offenda,

Risalta i loro valori

Che in te diventano ideali.

Non lasciare che qualcuno

Li bruci,

Rimanda indietro la fiamma

In modo che si ribelli

Contro chi l’ha creata.

Solo così puoi sperare

Che i tuoi sogni s’avverino

E che il mondo li rispetti,

Trasformandoli in realtà.

Poi nessuno potrà spezzarli

Perché saranno morti…

Ma eterni.

 

SENSAZIONI

 

Ti sei mai sentito appeso al mondo con un filo?

Non hai mai avuto paura che questo filo si spezzasse?

Che il mondo ti cadesse addosso?

Tutti almeno una volta si sono sentiti così.

Il mio filo si è spezzato

Ma il mondo non è caduto

Perché c’era il mio eroe a sorreggerlo per me.

OCCHI DI BIMBO

Era mattina.

Un bimbo passeggiava

Per le strade della sua città

Sognando di diventare grande.

E poi…

Fuoco di guerra,

sangue d’innocenza,

attimi d’inferno

su questo mondo disperso

videro gli occhi ingenui

di quel bambino

prima di spegnersi

sotto l’odio inutile

di chi grande lo è già diventato.

VOGLIO LA PIOGGIA

Voglio la pioggia

Così che le mie lacrime

Si confondano con essa.

Voglio che i tuoni

Si scarichino con le mie urla.

Voglio i lampi

Che illuminano la rabbia nei miei occhi.

Voglio i fulmini

Che ricordino la collera

Che vive in me.

Il temporale è come la mia ira,

I tuoni le mie urla,

I fulmini le mie maledizioni,

I lampi il mio fuoco,

La pioggia le mie lacrime.

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