Come concili scienza e spiritualità, ti consideri anche per questo uno scienziato della nuova generazione?
Dopo aver dato all’Università l’esame di Fisica 2 il mio approccio alla realtà era assolutamente ateo e razionale, ma poi è iniziato per me un periodo di grandi dubbi. Ti faccio un esempio pratico: Per la religione l’universo ha avuto origine da un Dio che ha creato tutto, per la scienza, rigorosamente atea, l’universo ha avuto origine da un fenomeno definito Big Bang. Credere che tutto ciò che esiste possa aver avuto origine da un Dio o da una “esplosione” è, in realtà, la stessa identica cosa: in entrambi i casi è richiesto un grande atto di fede, solo che dal punto di vista scientifico questo atto di fede è “mascherato” da una ipotesi razionale, che dovrebbe, semplicemente renderlo più accettabile dal punto di vista logico.
Come scienziato posso dire che considero la scienza la morte dell’intelligenza: non ci vuole nessuna intelligenza per accettare solo ciò che è osservabile ripetibile, dimostrabile e che sta scritto su tutti i libri; la vera intelligenza, un uomo, la dimostra quando riesce ad accettare fenomeni anche se la sua mente non è in grado di comprenderli. Quando si riesce ad avere una visione della realtà che va oltre il “poco” che, della realtà, i “sensi” sono in grado di comunicarci, si può vivere una realtà dove logica, razionalità e spiritualità sono indistinguibili in un universo dalle infinite possibilità.
Come vedi l’evoluzione della ricerca e del metodo scientifico, anche in relazione allo sviluppo delle capacità paranormali?
La scienza richiede che un fenomeno sia osservabile ripetibile e dimostrabile. E’ proprio questo tipo d’impostazione che impedisce di comprendere ed accettare tutto ciò che rientra nell’ambito del paranormale proprio perché, per loro natura, i fenomeni definiti “paranormali” non sono ascrivibili a questi schemi.
La scienza dovrebbe avere come obiettivo la ricerca della verità in tutte le sue forme e manifestazioni, ma il metodo scientifico “ortodosso” è così fortemente legato ad una visone esclusivamente razionalistica della realtà che gli impedisce di osservare la realtà in modo incondizionato. Ciò la porta a rifiutare a priori ogni cosa non è in grado di “comprendere” e che potrebbe compromettere gli equilibri instaurati.
La scienza è una creazione dell’uomo ed oggi più che mai la sua vera ambizione non è più quella della ricerca della verità ma quella del massimo profitto.
Noi oggi viviamo nell’era della chimica e del consumismo sfrenato, la ricerca scientifica ha oggi il fine primario di “scoprire” nuove fonti di guadagno mantenendo nel contempo tutte quelle già ottenute nel passato. La ricerca è “interessante” solo se premette di mantenere o sviluppare nuovi profitti. Come è possibile, in queste condizioni, scoprire la verità ?
Da questo punto di vista mi considero un ricercatore eretico, se eretico vuol dire ricercare la verità, indipendentemente da quello che mi viene proposto o è comunque richiesto da altri.
L’immenso vantaggio che ognuno di noi ha è quello di
poter liberamente scegliere in cosa credere, di poter liberamente ricercare la
verità intorno a se, in ogni proprio respiro, indipendentemente dal senso
comune. Nessuno ci costringe ad assumere farmaci quando non è in realtà
necessario o a nutrirci di alimenti modificati geneticamente, permettendo
maggiori profitti a chi per primo li ha brevettati. La scienza viene sfruttata
per cercare di convincere le masse a fare certe scelte piuttosto che altre, non
vi è alcun obbligo, ma se si è passivi si finisce inevitabilmente col subire
gli effetti di una scienza ed un’informazione troppo condizionata dagli
interessi economici, si finisce, inevitabilmente a vivere in modo contrario alla
propria natura pur di favorire le economie del sistema.
Che cosa intendi, con “Vivere secondo la propria
natura”?
Proprio perché è difficile ricevere dai normali mezzi di comunicazione informazioni vere e non condizionate, ognuno deve imparare a cercarsi la verità da solo. Chi è convinto che la propria vita sia solo l’effetto di reazioni chimiche, cercherà nella chimica le risposte ad ogni suo problema. Chi ha anche solo una minima consapevolezza di essere qualcosa di più potrà cercare risposte anche da altre fonti, ma deve cercarle. L’essere umano ha un corpo, una mente e un’anima. Ogni struttura della materia che esiste nello spazio e nel tempo ha un’anima, altrimenti non potrebbe semplicemente esistere. Vivere secondo la propria natura significa riconoscere e rispettare le esigenze del proprio corpo, della propria mente e della propria Anima che possono essere anche molto diverse da quelle del sistema in cui si vive.
Si tratta quindi di scoprire, ad esempio, come nutrire in modo “rispettoso” della sua natura il nostro corpo, risultato di milioni di anni di evoluzione che lo hanno portato ad avere un apparato digerente progettato per attingere dal mondo vegetale tutto ciò di cui ha bisogno anche se ciò è in grave conflitto, ad esempio, con gli interessi dell’industria alimentare. Si tratta, ad esempio, di scoprire quanto è importante una corretta esposizione alla luce solare ed ai raggi ultravioletti (che non è vero fanno male) e via di seguito. Imparare a divenire più “sensibili”, più costruttivi, ed avere il coraggio di seguire le proprie intuizioni anche se contrarie a quello che è il pensiero dominante, il senso comune.
Puoi esporci in breve il progetto Biodream?
Io ho sempre avuto una spontanea repulsione, della quale mi sono spesso colpevolizzato, per le persone depresse ed ho dedicato almeno venti anni della mia vita per la ricerca di tutto ciò che potesse essere utile ad “aiutare” persone infelici. Sono fermamente convinto che la condizione “normale” dell’essere umano sia la gioia assoluta ed incondizionata e che si allontana da tale condizione ogni volta che vive esperienze contrarie alla sua natura. Credo che mai l’essere umano sia stato, in tutta la storia dell’umanità, tanto infelice quanto oggi, nonostante i grandi progressi della “scienza” … BioDream è il primo sistema che ho creato finalizzato a permettere a chiunque di vivere “passivamente” una esperienza in profonda sintonia con la sua natura. L’effetto non è solo un miglioramento dell’umore ma un incremento dell’energia vitale, l’attitudine ad affrontare cambiamenti estremamente ridotta nei soggetti depressi. L’energia vitale è lo strumento fondamentale con cui chiunque può, autonomamente, cambiare il suo modo di vivere e pensare, perché possa essere più rispettos ed in sintonia con la sua natura.
Sia BioDream che Rexium, entrambe definite Macchine della Gioia sono un insieme combinato d’azioni, luce infrarossa, ed informazioni, basata sul principio dell’omeopatia, e con l’utilizzo della luce anziché dell’acqua per il trasporto delle informazioni.
In sostanza una persona si sdraia, può anche dormire, e
per 33 minuti vive una esperienza percepita dai suoi sensi come calore, luci,
suoni e colori. Al termine della seduta le persone hanno in genere una
sensazione di gioia, leggerezza e benessere.
Da dove nasce tanto interesse per la luce?
E’ una passione che mi ha “trascinato” fin da piccolo. Ho sempre avuto una grande attrazione verso tutto ciò che produce luce, è una questione di intuito e di affinità, ho anche sempre avuto la sensazione che la luce avesse un ruolo fondamentale sulle mie prestazioni fisiche oltre che sul mio stato emotivo. Fino a circa 27 anni sono stato un nuotatore agonista, uno dei miei obiettivi era quello di andare sempre più forte, poi i miei obiettivi sono diventati anche quelli di vivere meglio, alla massima efficienza e più a lungo. Tutto è partito dallo studio ma soprattutto da intuizioni, (che per la scienza non esistono…) che poi ho potuto approfondire nel mio lavoro con studi, ricerche, sperimentazioni e apparecchiature.
Il mio libro “La Luce che Cura”, è il risultato di
molte mie intuizioni ma, proprio per essere più “credibile” anche a chi ha
una visione della realtà solo razionale, ho raccolto oltre 300 riferimenti
bibliografici di rigorose ricerche scientifiche a riprova di ciò che ho
scritto. Oltre alla “scienza” condizionata dagli interessi economici a cui
accennavo prima e che ritengo dominante, esiste fortunatamente anche una scienza
che continua ad avere come obiettivi la ricerca della verità, la differenza è
che quando i risultati, per quanto rigorosi,
possono compromettere grandi interessi, semplicemente non vengono
divulgati, ma ci sono. Chi, invece di aspettare che qualcuno gli dica la verità
su giornali o in televisione, impara a cercarsi la verità da solo, li può
trovare.
Che cosa pensi della medicina?
La medicina è il più grande paradosso che la mente umana abbia mai creato, nasce con l’obiettivo di curare debellare le malattie dall’uomo, ma deve tutto il suo potere e la sua ricchezza proprio alle malattie. Debellando le malattie la medicina ucciderebbe se stessa e, con essa, le economie mondiali. Le malattie rappresentano a livello sociale un affare colossale, dove le più grandi speculazioni vengono realizzate proprio grazie e nel nome di una scienza che ha ormai molto poco a che fare con la ricerca della verità. Credo che l’uomo in tutta la storia dell’umanità non solo non sia mai stato così depresso (l'anno scorso il Prozac, la pastiglia per la depressione, ha fatturato 6800 miliardi di lire e recentemente è stato accettato anche per i bambini),ma che non sia mai stato così debole di salute come oggi. Il soggetto ideale nella nostra società consumistica è quello che consuma molto, è quello che spende tutti i soldi che guadagna, che mangia molto e che si ammala spesso…. Uno degli elementi chiave attraverso il quale si è ottenuto un grave indebolimento della salute delle persone, è stato il fare credere che la luce del Sole ed i raggi ultravioletti facciano male.
Esiste però anche una medicina, in particolare la chirurgia, che veramente permette a chiunque di salvarsi, ad esempio in seguito ad un incidente, e di ciò ognuno di noi dovrebbe essere immensamente felice. Resto fermamente convinto che non bisogna fare le vittime: l’uomo è opportunista per natura e per capirlo non serve pensare a multinazionali della farmacologia, basta andare in un tribunale e osservare il comportamento di fratelli che devono dividersi un’eredità …
Penso che ognuno possa, se lo vuole, attingere il meglio da
tutto ciò che la vita gli offre. Il grande vantaggio di ognuno di noi è la
libertà di scelta e di pensiero. Se la medicina vuole che in caso di
colesterolo elevato si assuma un farmaco (il fatturato dei farmaci per la
riduzione del colesterolo hanno superato l’anno scorso, con oltre 80 milioni
di “consumatori” abituali nel mondo, i 100.000 miliardi di lire) nessuno
vieta a chiunque, se lo vuole, di scoprire che la più potente medicina,
(gratuita e non brevettata) per la riduzione dei livelli di colesterolo è la
luce ultravioletta presente nel Sole ed eliminata dalle lampadine per
illuminazione. Certo che non ci si può aspettare che queste cose vengano dette
da televisioni o giornali, che vivono di pubblicità, ma, ripeto chi ama se
stesso e vuole dare il meglio a se stesso, può scoprirle semplicemente
cercandole.
Che cosa pensi della globalizzazione?
Ritengo che la globalizzazione offra semplicemente a chiunque immensamente maggiori opportunità , sia di farsi “bene” e vivere meglio, sia di farsi “male” e vivere peggio, il vero problema non è ciò che offre il mercato ma la capacità individuale di fare scelte costruttive tra ciò che offre il sistema. La globalizzazione è un processo che non può essere frenato o impedito, è la naturale evoluzione di ogni sistema economico che internet e i mass media hanno reso più accessibile e distribuito. Resta il fatto che non viene considerato, che il sistema economico dipende comunque dalle scelte di ogni singolo individuo. Se tutti imparassero ad acquistare e consumare cose in sintonia con la loro natura, a rifiutare le speculazioni, tutte le economie dovrebbero necessariamente cambiare ed adattarsi.
Credo vi sia una grande trasformazione in atto da parte di
ogni singolo individuo, la maggior parte della gente rimane comunque ancora
perlopiù confusa e infelice. Sente di doversela prendere con qualcuno ma non
sapendosi riconoscere come unico responsabile della propria insoddisfazione se
la prende con il “sistema”. E’ il modo peggiore di cercare di cambiare le
cose. Io sono contro ogni atteggiamento vittimista o inutilmente violento, sono
contrario alle proteste “astratte” e generiche che fermano il traffico e gli
aeroporti, che colpiscono chi non ha alcuna colpa. I “No Global”, i
“pacifisti” che urlano, che fanno danni, che distruggono negozi e pompe di
benzina, che fermano il traffico, mi sanno di persone infelici e tormentate che
vogliono “preoccuparsi” di quello che succede nel mondo senza essere nemmeno
capaci di agire costruttivamente nella loro vita. Ognuno dovrebbe, innanzitutto,
preoccuparsi di quello che fa ogni giorno, dalla mattina alla sera, di divenire
capace di pace, amore e comprensione in ogni suo gesto, credo che solo così
possa essere realmente cambiato il meglio il sistema in cui tutti vivono.
Nella tue conferenze parli spesso di Giordano Bruno
Giordano Bruno è stato un vero “grande”. La storia ci racconta che Giordano Bruno è morto bruciato vivo, a Roma in Campo dei Fiori su ordine del Papa perché aveva detto e scritto cose ( che poi si sono rivelate vere) che andavano però contro i dogmi e le credenze di allora.
Giordano Bruno poteva salvarsi abiurando, in altre parole dichiarando pubblicamente che le cose che l’inquisizione gli contestava di aver detto e scritto era false, che si era sbagliato. Ha preferito morire, bruciato vivo. Una persona che preferisce essere bruciata viva piuttosto che rinunciare alla verità, è una persona che ha una grande consapevolezza della sua Anima che non ha paura della morte, che riconosce nel suo corpo solo uno strumento temporaneo che può permettere l’evoluzione della sua anima. Probabilmente se Giordano Bruno non fosse stato arso vivo a Campo dei Fiori non sarebbe passato alla storia, nessuno lo ricorderebbe; la sua missione si è compiuta ad ogni costo, anche accettando il fatto di dover rinunciare al proprio corpo e nel dolore.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Continuo le mie ricerche, una cosa che amo molto fare. Fondamentalmente tutto quello che faccio è per me stesso, io investo il mio tempo e la mia energia per la mia gioia, per la mia serenità la mia pace il mio benessere e la mia longevità.
Quando poi mi accorgo che quello che ho fatto o scoperto può essere utile anche agli altri, allora lo chiamo lavoro e diventano brevetti o apparecchiature che vengono venduti o concessi in licenza dalla mia società. Scrivere libri è una cosa che ho scoperto recentemente darmi tantissima gioia.
Le mie priorità sono sempre fondamentalmente
“egoistiche”, nel senso che cerco di fare tutto ciò che mi permetta di
essere felice e amare me stesso sempre di più. Ritengo che solo una persona che
ami profondamente se stessa possa essere capace di dare e ricevere vero amore
dal “sistema” in cui il suo corpo vive. Mi accorgo di quanto le cose che
faccio e i libri che scrivo possono essere utili proprio perché so come ci sono
arrivato, è il presupposto di partenza che per me è fondamentale, l’effetto
è tutto in più.
Qualcuno sostiene che gli scienziati di Atlantide avevano fatto grandi progressi sui possibili utilizzi della luce, anche come forma di energia. Come ricercatore cosa puoi dirci in proposito, quali segreti e potenzialità ci può ancora offrire la luce?
La luce è energia ed informazioni in movimento, è l’artefice di qualsiasi cambiamento. Tutto ciò che esiste nell’Universo, è, grazie alla luce. Einstein, dopo aver fatto le sue più importanti scoperte, dichiarò di voler dedicare il resto della sua vita a cercare di capire cosa fosse la luce.
La luce, è, di fatto, una cosa incomprensibile anche per la moderna fisica quantistica, al di là di quanto sì sia finora scoperto. Un fotone viaggia alla velocità costante di 300.000 chilometri al secondo, ha un’anima (che la scienza non riconosce) che contiene tutte le informazioni che gli permettono di esistere e di avere un comportamento nella realtà spazio-temporale. Ha una sua storia, ed è in grado di trasportare informazioni provenienti dalle profondità remote del cosmo e del tempo.
La luce è una cosa che può anche sicuramente essere utilizzata in modi completamente diversi da come noi facciamo, cioè per l’illuminazione, per vedere al buio.
Il fatto che in un lontano passato possono esserci state persone capaci di utilizzare la luce al fine di produrre “miracoli”, è una cosa che non mi sorprende affatto. Così come sono convinto che in ogni essere umano vivo ed in grado di pensare vi sia la capacità di fare miracoli, di interagire con la propria volontà con la natura in azione. Il vero problema è l’opportunismo distruttivo.
Nel mio libro “La fisica dell’Anima” ho diviso l’umanità in tre grandi categorie: i “costruttivi”, i “distruttivi” e gli “indecisi” che sono la stragrande maggioranza della popolazione. Tutto ciò che può dare un grande potere a soggetti distruttivi, senza che il loro livello di evoluzione permetta loro di utilizzarlo spontaneamente in modo costruttivo, può produrre grandi disastri. D’altra parte un’umanità formata solo da soggetti costruttivi non potrebbe progredire, da questo punto di vista è importante che ci siano anche i distruttivi per permettere ai costruttivi, “vincendoli” di esserlo sempre di più e a vantaggio dell’intero universo.
Quindi se è vero quanto si dice di Atlantide, che qualcuno
ha scoperto un uso così potente della luce capace anche di trasformare la
materia e produrre energia, sicuramente è possibile che qualcuno di
“distruttivo” che si è appropriato di questo potere senza meritarlo, senza
essere abbastanza evoluto da utilizzarlo in modo costruttivo, ha potuto con esso
provocare dei disastri, nel rispetto delle esigenze di un Ego poco evoluto e a
danno del sistema. Il segreto della vera Magia è la riservatezza, proprio perché
chi ne ha accesso deve essere colui capace di usarla costruttivamente.
Nell’ambito delle sempre più numerose manifestazioni che si occupano di argomenti di confine, che spaziano dall’ufologia agli enigmi del passato, dalla nuova scienza ai poteri ai della mente, un ruolo di primo piano spetta sicuramente al Convegno Internazionale di Parapsicologia.
Giunto ormai alla nona edizione e organizzato dall’Associazione Italiana di Ricerche Parapsicologiche del dott. Nicola Cutolo, anche quest’anno si è svolto, dal 3 al 6 aprile, nella splendida cornice del Centro Congressi Europeo di Bellaria di Rimini.
Il pubblico, molto numeroso fin dalla prima serata, continua in questo modo ad esprimere il suo crescente gradimento per questi eventi, anche a dispetto del martellante e desolante quadro che continuano a proporci i mass media, ad iniziare televisione, il più potente dei mezzi di ipnosi collettiva.
I numerosi interventi, tutti di grande interesse, che si sono susseguiti nel corso delle quattro giornate del convegno, spesso si sono distinti per la grande chiarezza e la capacità di legare aspetti di diverse discipline, dalla scienza al sacro fino al profano, sulla linea di confine e anche oltre.
Questo a ribadire il concetto che “Apocalisse” significa “Rivelazione”, ed il fatto sempre più palese che ne siamo dentro fino al collo.
Tutti quanti abbiamo molto da imparare, ed abbiamo la possibilità di farlo, anche continuando a frequentare queste manifestazioni, basta volerlo.