Si è svolto, presso il Centro Congressi Europeo di Bellaria di Rimini, il 6/7/8 dicembre 2002, la seconda edizione del Macrofestival.
Molto ampia la scelta in programma offerta al numeroso pubblico, con alcuni interventi di grande valore, vorrei citare in particolare Mark Phillips e Cathy O’Brien.
Tra i relatori era presente il dott. Joe Dispenza, medico e ricercatore, da anni allievo della Scuola di Antica Saggezza di Ramtha, uno dei soli quattro che finora sono riusciti ad elevarsi al ruolo di Master, istruttore della Scuola, e che è stato uno dei relatori della Scuola al parlamento mondiale delle religioni, che si è svolto nel 1999 a Città Del Capo.
E’ stata l’occasione per fargli quest’intervista.
D. Buongiorno dott. Dispenza, è la prima volta che viene in Italia?
R. No, sono stato in Italia per dieci volte negli ultimi due anni e mezzo.
D. Ci può spiegare di cosa si occupa, il suo campo di ricerca, e specializzazioni?
R. Sono Laureato in biochimica, dottore in chiropratica, e la mia specializzazione, dopo la laurea, è
quella di biologia e funzioni del cervello.
D. Quanto è stato scoperto, e quanto resta da comprendere, sul funzionamento del cervello?
R. Prima degli ultimi diedi anni, l’informazione che riguardava il cervello è stata veramente
minima, questo perchè la tecnica delle immagini, rispetto al cervello, era molto arcaica.
Solo negli ultimi dieci anni la ricerca ha iniziato ha mostrare sempre meglio delle aree del
cervello collegate a determinate funzioni.
La maggior parte della ricerca prima era fatta nei laboratori con animali, oppure su persone
che avevano avuto dei danni cerebrali o dei tumori, malattie, danni, operazioni, e
successivamente veniva osservata la situazione del cervello.
D. Quali sono, in particolare, le ricerche che sta conducendo attualmente?
R. La ricerca che m’importa di più adesso, è di considerare il cervello di più di un computer
quantico, la mia ricerca ha riguardato la remissione spontanea dalle malattie, senza più l’utilizzo
di medicine, senza operazioni, e senza trattamenti convenzionali, come il pensiero influenza
il corpo, come gli atteggiamenti, influenzano le cellule e il DNA.
In altre parole cosa accade, nelle persone quando pregano, o che meditano, focalizzano il loro
pensiero, come questo ha un’influenza sul fisico, c’è un collegamento diretto.
D. Oltre al celebre video “Il cervello”, ha pubblicato dei libri?
R. A questo punto, sto terminando il mio libro, dal titolo “Il teatro della mente”.
Il libro espone le mie ricerche sul modo in cui il cervello crea la realtà, e come i nostri pensieri
influenzano ogni singola cosa, e viene spiegato come le malattie sono il diretto risultato dei
nostri atteggiamenti.
D. Si parla di due vie nella vita, c’è le può esporre brevemente?
R. Ho nominato queste due vie, perché è una grande comprensione per la maggior parte della gente,
il fatto di riuscire ha fare una distinzione tra il proprio essere umano limitato e la propria natura
divina, ogni essere umano ha il desiderio di essere divino.
Io ho parlato di queste due vie, in rapporto a Gesù, perché quando Gesù faceva dei
miracoli, ed esprimeva il Dio che c’era in lui, ha detto che era il padre dentro di lui che gli
permetteva di compiere quei prodigi, ma quando non faceva miracoli, diceva oggi io sono il
figlio dell’uomo, ed essere il figlio dell’uomo significa essere il nostro se emozionale, che è
collegato al nostro corpo, e alle nostre limitazioni, al tempo, ed è soggetto alle leggi
dell’ambiente di causa ed effetto.
Quindi, ogni singolo essere umano ha un potenziale, perché possiede un cervello, ed un sistema
nervoso per assolvere alle stesse funzioni, ed è in grado di metterle in atto.
D. In che cosa consiste, nell’ambito del funzionamento del cervello, la via che conduce alla
Illuminazione?
R. Darò una risposta breve si tratta di un argomento molto lungo.
La corteccia cerebrale è il luogo in cui è situata la nostra personalità, la nostra identità, il nostro
ego alterato, dove si trova anche l’immagine che abbiamo di noi stessi.
Tutte le esperienze che facciamo nella vita, ha partire dalla conoscenza che abbiamo, e dalle
specifiche esperienze che abbiamo fatto, sono immagazzinate nella corteccia cerebrale, che è un
raccoglitore di dati, è un modello, un architetto, un sognatore, un proiettore.
Le parti più profonde del nostro cervello, che sono collegate alle nostre funzioni automatiche,
alle funzioni subconscie, e anche alle funzioni profonde inconsce, sono nel cervello medio, e nel
cervelletto.
Il cervello è allo stesso tempo un emittente, e una ricevente.
Pensate alla corteccia cerebrale come all’architetto e ai centri del subconscio come il cervelletto,
al costruttore, percui, se noi possiamo costruire un modello, con un focus assoluto, e attenzione,
senza distrazione, i centri del subconscio, costruiranno quel modello, qualunque cosa noi
desideriamo.
D. Come ha conosciuto Ramtha?
R. Io mi considero una persona che è sempre stata interessata al potenziale umano, ho letto migliaia
di libri, ho studiato tutti i diversi tipi di psicologia, e ho una mente scientifica.
Ogni singolo argomento che hanno investigato, aveva dei dogmi, oppure dei concetti che non
potevano essere sostenuti, che non potevano stare in piedi senza una spiegazione continua.
Altre pratiche credenze mancavano della partecipazione completa della persona, e diventavano
semplicemente argomenti intellettuali.
La mia introduzione nella scuola di Ramtha, ha colto la mia attenzione, perché tutto ciò che
mi veniva insegnato, aveva delle basi scientifiche, e dava allo stesso tempo ad ogni studente
l’opportunità di prendere quella conoscenza scientifica, e trasformarla in saggezza, in esperienza
in modo che ogni studente possa diventare il ricevente o recipiente, in modo da poter applicare
ulteriori e più grandi informazioni alla loro vita, e questo non l’ho mai trovato da nessun’altra
parte.
Ramtha è l’insegnante supremo, un Essere Divino, che ha la capacità di vedere tutte le cose in
ogni studente, e di aiutarlo a superare le limitazioni, attraverso l’esperienza diretta, e questo,
ripeto, non l’ho mai trovato da nessun’altra parte.
D. Cosa ne pensa, come scienziato, di Ramtha?
R. (Risata) Questa è solo una faccia del diamante, lui ha accesso ha tutte le informazioni, in quanto
scienziato, e grande osservatore quantico, ha la capacità di percepire la realtà, di creare la realtà,
esattamente nel modo che vuole.
Ramtha prende le leggi quantiche e le applica al cervello, prende le leggi del cervello e le
applica alla neurofisiologia, prende le leggi della neurofisiologia e le applica nella neurochimica,
prende la neurochimica e la applica ai neurotrasmettitori, e dai neurotrasmettitori arriva alle
cellule, ai recettori, al DNA, alla produzione di proteine espressione della vita.
D. Quale contributo fornisce Ramtha alle sue ricerche?
R. In due aree.
La prima riguarda il mio interesse per le guarigioni spontanee, dalle malattie.
Direi che molti studenti della Scuola di Illuminazione di Ramtha, hanno guarito se stessi da
situazioni difficili sovrastanti.
La Scuola ha fornito loro la conoscenza, e attraverso le discipline, hanno avuto il tempo, la
focalizzazione, l’addestramento, la passione e la costanza per far si che questo diventasse reale.
Si tratta di un’altra risorsa della mia ricerca, per i miei studi su come i nostri pensieri e il
nostro cervello influenzano il corpo.
In secondo luogo, ho avuto il privilegio di parlare personalmente con lui molte volte, perché io
sono un istruttore degli studenti principianti, e mai, neppure una volta, l’ho visto esaurire la sua
scienza, è davvero un pozzo di conoscenza senza fine, e mi ha risparmiato un casino di ricerche
(risata).
D. Quali sono i suoi rapporti con altri ricercatori del suo stesso campo, ha avuto delle critiche per
causa di Ramtha?
R. La grandezza apporta sempre dei contrasti, delle controversie.
Le nuove idee ed i nuovi concetti servono e si trovano sempre ad affrontare i paradigmi attuali
del pensiero e della credenza.
Io ho diversi colleghi che intellettualmente sono d’accordo con ogni singolo compartimento di
ricerca che insegno, perché la ricerca è la ricerca, oggettiva, tuttavia, quando viene il momento di
applicarla, rendendola una legge, non diciamo una teoria, allora abbiamo una divergenza, ci
allontaniamo, e questo è comprensibile.
A questo punto della mia vita e della mia ricerca, sono disposto a rimanere li sull’orlo del
precipizio, per vedere se questo è davvero vero.
Fino a questo punto,
solo una minoranza di questi colleghi ha grandi dubbi sulle
conclusioni ha cui sono giunto.
D. Si parla, tra gli studenti della scuola di Ramtha, di guarigioni e altri avvenimenti straordinari,
cosa ci può dire in proposito, da quali malattie o disturbi questo è avvenuto?
R. Remissioni spontanee, tipo cancro, AIDS, malattie cardiache, diabete, problemi di pressione del
sangue, oppure condizioni genetiche disastrate, miopia, e un sacco di altre cose.
Su questo abbiamo dei riferimenti medici, che convalidano queste guarigioni.
Ogni singolo studente, che ha avuto una guarigione miracolosa, ha creduto un un’intelligenza
che organizza il loro corpo, e che ha potuto guarirlo.
Tutto quello che hanno dovuto fare, è stato di affrontare l’atteggiamento che aveva creato la
malattia, prendendo contatto con questo ordine superiore, e rendere quel sogno come desiderio,
volontà, a quell’ordine.
L’effetto collaterale è il cambiamento fisiologico.
D. Come insegnante della scuola, ci può esporre quali sono i presupposti sui quali è fondata?
R. La scuola è basata su quattro principi.
Il primo principio è che tutti siamo Dio, ogni essere umano è divino, non solo alcuni uomini, ma
tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla cultura, dal genere, credo, cultura, religione, età,
se siete vivi e avete un cervello.
Il secondo principio dice che la consapevolezza ed energia creano la realtà, in altre parole il
modo in cui pensi, ha un effetto sulla tua vita, non una volta, ma sempre, tutti i pensieri che
abbiamo concorrono ha formare la nostra realtà.
Il terzo principio dice che gli esseri umani sono qui per rendere conosciuto lo sconosciuto, in
altre parole per fare esperienza di cose nuove di cui non avevamo alcuna esperienza precedente,
ottenere nuova conoscenza e illuminazione, in modo da poter fare esperienza del soprannaturale
e non comune, che esiste in quanto potenziale, diritto divino.
Il quarto principio dice che siamo qui per dominare noi stessi, per padroneggiare e dominare il
tempo, il feedback che proviene dal nostro ambiente, e il feedback che proviene dal nostro
corpo, e che possiamo superare, per alcuni momenti, queste cose.
Se lo facciamo stiamo in effetti collegandoci al divino, e più lo facciamo, più affiniamo questa
abilità.
La scuola è come un’arena, un campo di gioco, dove gli studenti possono venire, apprendere la
tecnica e applicarla nella realtà.
E chi sarà il recipiente di tutto ciò?
Ogni studente, e questo corrisponderà alla loro capacità di accettarlo e applicarlo.
D. Penso che le sue ricerche, con le sue straordinarie implicazioni pratiche, meriterebbero il premio
Nobel per la medicina, ma forse questo premio non le verrà mai attribuito, perché
significherebbe anche, e soprattutto riconoscere Ramtha, questo senza sminuire i suoi meriti,
è un discorso politico…
R. Innanzitutto, personalmente non me ne importa niente di vincere il premio Nobel, perché è
troppo politico.
Il mio unico interesse, è di guardare agli esseri umani ed insegnare come essere liberi, da tutte le
condizioni, religiose, politiche, sociali, e scientifiche, perché ogni essere umano merita il premio
Nobel, se sono in grado di creare la realtà che hanno scelto di creare.
E’ quello l’effetto, che è il genio, ed è diritto di ogni essere umano.
Per quanto riguarda Ramtha lui è già una divinità, e non ha alcun desiderio di questo premio,
di questo mondo.
Io sono sicuro che se venisse qui, ha insegnare alle persone, che è venuto qui a insegnarci quello
che ha conosciuto nella sua vita, troveremmo il potere su tutti i livelli della realtà , e che la vita è
una grande avventura.
D. Il prossimo agosto, a Sportilia, si terrà un raduno per studenti principianti, ci può presentare
l’evento?
R. L’anno scorso, quando eravamo a Sportilia, abbiamo avuto 600 studenti.
In tutti questi eventi nel mondo che abbiamo fatto, questo è stato uno dei più potenti e più
profondo, perché gli studenti che sono venuti, avevano già accettato che Dio viveva dentro di
loro, dovevano solo provarlo a se stessi.
E’ possibile fare molto, con persone così ben disposte.
Abbiamo avuto due eventi in contemporanea, uno per studenti principianti, ed uno avanzato, per
gli studenti avanzati, che vivono in Italia.
La prossima estate, sono assolutamente sicuro, sarà un evento ancora più grande, perché ci sarà
una possibilità molto elevata che Ramtha stesso venga ad insegnare, e se lo farà, potrete
aspettarvi lo straordinario, l’imprevedibile il sovrannaturale, e la mente geniale che lui è sempre.
Quindi noi siamo molto eccitati all’idea di venire quest’anno, perché ci piacciono gli studenti
italiani, e la loro passione per la vita.
D. In conclusione, cosa vuol dire ai lettori di STARGATE Magazine?
R. Penso che ogni essere umano, abbia l’attrezzatura necessaria, la capacità, per portare a termine
ogni singolo sogno.
Quello che manca, in questo mondo, è la verità, verità priva di dogma, la verità senza
confusione, ma proprio la verità autentica.
Ogni essere umano ha il divino diritto di fare esperienza del regno dei cieli che è all’interno di se
stesso.