TITOLO: MONTSERRAT LA SANTA MONTAGNA

 

Sottotitolo: Posto a 40 Km. a nord ovest di Barcellona, il massiccio montuoso è emerso milioni   

                   di anni fa a causa di un cataclisma geologico.

                   Di una bellezza magnetica e fiabesca, da oltre 700 anni è meta costante di

                   pellegrinaggi, ha ispirato grandi artisti tra i quali Wagner per la sua opera “Il

                   Parsifal”.

                   La storia delle apparizioni e miracoli Mariani, recentemente vi sono state

                   avvistate e fotografate spettacolari ed enigmatiche entità luminose.                                                                                                                                   

                  

(Introduzione)

 

Per il viaggiatore in arrivo, in genere proveniente da Barcellona, con il suo inconfondibile profilo di “montagna dentata”, appare quasi come un enorme dinosauro di pietra addormentato, che si stacca chiaramente dal resto del panorama circostante, ondulato a tipica macchia mediterranea.

Ci troviamo nel “cuore caliente della Catalogna”, e gia ci si può sentire avvolti da particolari sensazioni, che ci introducono al fascino e al mistero che da secoli accompagnano quella che è ormai universalmente conosciuta come la “Santa Montagna”.

Prepariamoci per quello che sarà non solo un viaggio fisico ma anche, e soprattutto, una riscoperta

del nostro io più profondo, troppo spesso dimenticato.

 

Un po’ di storia

 

Alla fine dell’era secondaria, una terra prevalentemente montagnosa (il cosiddetto continente baleare) occupava il luogo dove ora c’è il mare mediterraneo; di qui scendeva un grosso fiume che sboccava in un vasto lago, nel centro della Catalogna. La lenta azione dei fenomeni geologici provocò lo sprofondamento di quel continente, ed il deposito dei materiali di sedimentazione che allora era Montserrat emerse, fino ai 1236 mt. del picco di San Girolamo, dovuto alla depressione delle terre circostanti. Così si formò la montagna, da un conglomerato di pietre agglutinate da un cemento naturale, calcareo, argilloso, duro e resistente, pazientemente lavorato dagli elementi (acqua, sole, pioggia, gelo e vento). Questo piccolo gruppo orografico attrae naturalmente la fantasia popolare, ed ha ispirato numerosi artisti. Così, Goethe, stupito dalla narrazione del suo amico Humboldt, scrisse: “L’uomo non troverà in nessun luogo il suo riposo, se non nel proprio Montserrat”. Nonostante tutto ciò, il Montserrat spettacolare che ci offre la natura, simbolo evidente di ricerca interna, non raggiungerebbe il suo vero senso se non lo considerassimo strettamente unito agli uomini che da secoli lo abitano e lo visitano. Scenario di una lunga ed agitata storia, Montserrat è strettamente vincolato alle vicissitudini delle terre catalane e ci permette di comprendere il significato culturale e religioso che possiede attualmente. La presenza umana nella montagna è testimoniata fin dall’epoca neolitica da numerosi reperti archeologici, tanto che si può parlare di cultura preistorica montserratese, risalenti al 3000 a.C.. La privilegiata situazione della montagna con la tranquillità che vi regna, attirò ben presto alcuni cristiani, che condussero in questo luogo una vita d’orazione e penitenza. I primi eremi di cui si ha notizia sulla montagna risalgono probabilmente all’epoca visigotica, prima del 711, anno dell’invasione araba.

 

La Moreneta

 

Il principale luogo di culto è il monastero di Santa Maria, posto a 720 mt. d’altezza, fu fondato nel 1205 su un sito del IX secolo, da Oliva, abate del monastero benedettino di Ripoli. La popolarità di Santa Maria di Montserrat crebbe rapidamente, per le narrazioni dei pellegrini che divulgarono le notizie di miracoli e prodigi avvenuti in quel luogo per opera della Madonna, fino a diventare il santuario più importante della Catalogna e uno dei più conosciuti del mondo cristiano. Solo nel complesso dei territori d’Italia furono più di 150 le chiese e le cappelle che le furono dedicate. Con il tempo, la sua popolarità si estese fino le Americhe, per la presenza, al fianco di Cristoforo Colombo, di Bernat de Boil, come rappresentante pontificio, un anziano eremita della montagna. Oggi Montserrat è universalmente conosciuta come località turistica a carattere religioso, visitata da numerose personalità, non ultimo Giovanni Paolo II, che vi si recò nel 1982.

All’interno della Basilica di Santa Maria, costruita mirabilmente a contatto della montagna e conclusa nel 1592, è custodita la statua romanica della Mare de Deu de Montserrat, la Madonna nera detta la Moreneta, consacrata nel 1881 patrona della Catalogna. La “Moreneta”, così denominata familiarmente per il suo colore scuro, è una scultura romanica di legno, datata tra il XII e il XIII secolo. Opera di austera e serena bellezza, deve probabilmente il suo colore alla trasformazione della vernice del volto e delle mani a causa del tempo e del fumo di lampade e candele che per secoli sono rimaste accese in onore della Beata Vergine che rappresenta.

A proposito del colore scuro di molte Madonne, non solo quindi de “La Moreneta”, dobbiamo ricordare il significato simbolico ed esoterico che assumono: la Madonna è colei che con la preghiera (prega per noi peccatori), ci aiuta ad elevarci, a pulire le “acque interne”, nere a causa del nostro ego, fino a giungere alla morte spirituale (adesso e nell’ora della nostra morte).

Il colore nero di queste opere è quindi dovuto ai nostri peccati di cui si è fatta carico, ma che non intaccano minimamente la sua purezza. Questo ci spiega anche perché tutti i luoghi di culto mariani sono collegati a fiumi o sorgenti d’acqua, all’acqua intesa come fonte di vita e simbolo di purezza e perfezione.

Il Monastero è inoltre famoso anche per il coro di fanciulli Escolaria (la scolaresca), che si dice sia il più antico di questo genere al mondo, comunque registrata già nei documenti del XIII° secolo.     

 

In cammino       

 

In Spagna ed in particolare in Catalogna è radicato il detto secondo cui tutte le strade portano a Montserrat. In pratica è possibile salire sulla montagna sia per mezzo di strade oppure usare la teleferica (sono state messe in funzione tre linee per raggiungere rapidamente i suoi punti principali). Ma il modo migliore per scoprire e assaporare fino in fondo tutta la magia di Montserrat è quello di percorrere uno dei suoi tanti invitanti sentieri, che conducono il viaggiatore a scoprire anche gli angoli più nascosti della montagna. Così, mentre la durata del tempo e i nostri sensi sembrano dilatarsi, veniamo rapiti dal vigore e dell’armonia della natura che ci circonda, dalle essenze della flora, di un’intensità sconosciuta in altri luoghi, dal canto degli uccelli, e soprattutto dalle bizzarre forme assunte dalle sue innumerevoli cime rocciose. Il particolare aspetto delle rocce e delle guglie, molte delle quali al tempo stesso fantastiche e realistiche, hanno indotto ad assegnare loro dei nomi. Abbiamo così “La Sentinella”, ”La Mummia”, “Il Cavall Bernat”, “La Roca Foradada e La Cadireta”, e tante altre ancora. Così, dopo un lungo e gratificante cammino, si giunge finalmente sulla cima, e il panorama che si presenta è davvero notevole, lo sguardo spazia dalla periferia di Barcellona, all’interno “bruciato dal sole”, fino a scorgere le cime dei Pirenei. La mattina poi la montagna si sveglia spesso avvolta da una meravigliosa nebbia, come ad affermare una volta di più la sacralità e il mistero del luogo.

Ma le sorprese che riserva Montserrat non sono certamente esaurite.

Per chi ha la possibilità di pernottare (magari ospiti nelle piccole e caste celle del monastero di Santa Maria), in una serata con il cielo limpido e sereno, si ha quasi l’impressione di essere su di un altro pianeta, con le luci della campagna sottostante che sì perdono alla vista e finiscono con il confondersi con le stelle del cielo.                    

Da non perdersi poi una vera “chicca”. Ad un lato della piazza principale si trova un piccolo stagno, sedetevi e rilassatevi, potrete ascoltare il “trillo” dei grilli di Montserrat. Dalle poche informazioni che mi è stato possibile raccogliere pare si tratti di una specie locale, quello che è certo è il fatto che il loro canto aiuta a rilassarsi e ad immergersi ancora più profondante nell’atmosfera di Montserrat, al punto che alcuni registrano questo “canto”, per meditare e tornare a rivivere quei momenti.

Ma ancora non è tutto. 

Da alcuni decenni sono noti casi di manifestazione di forme luminose più o meno definite.

Gran parte delle località, in tutto il mondo, che hanno presentato e continuano ad offrire questo tipo di fenomeni, sono luoghi elevati, e uno di questi è il massiccio di Montserrat. In effetti, il contattista spagnolo Luis Josè Grifol, che dal 1977 afferma di essere in contatto con intelligenze extradimensionali, proprio a Montserrat ha realizzato una serie d’interessantissime istantanee che ritraggono queste entità luminose.

Si tratta di un tipo di fenomeno pressoché sconosciuto al grande pubblico, ma che al pari di altri  

(ad es. i cerchi nel grano), merita di essere seriamente studiato e divulgato.

Siamo così giunti alla fine del nostro viaggio. Che dire di pìù?

Tutto quello che è possibile trovare e provare a Montserrat è uno specifico invito alla pace e alla fratellanza cosmica, per la ricerca di una spiritualità finalmente libera da dogmi, fanatismi e pregiudizi, utili solo per dividere e confondere le idee, un piccolo ma prezioso esempio di quello che potrebbe e dovrebbe essere il nostro mondo e la nostra vita, e questa non è retorica, la Spagna è vicina, provare per credere….

 

 

 

I cinque aspetti della Madre Interna

 

Secondo gli insegnamenti esoterici (scuola gnostica, gnosi, conoscenza) ognuno di noi possiede un Padre e una Madre Interna, il nostro compito è di purificarci e risvegliarli, per giungere all’Illuminazione.

Per quanto riguarda gli aspetti femminili abbiamo:

-         La Madre Divina, considerato l’aspetto più elevato e più difficile da raggiungere, nel corso della storia e delle culture ha avuto diversi nomi (Venere, Minerva, Giunone, Isis, ecc…).

-         Aspetto di Maga degli Elementali della Natura di tutto il Creato, (mari, laghi, monti, ecc…). E’ la Dama del lago che consegna la spada Excalibur, una donna vestita di bianco con una corona di stelle sulla fronte, è sempre presente ovunque anche se non siamo in grado di percepirla, può di condurci alla Magia Bianca dei Misteri.

-         L’aspetto fisico (di donna, madre, sposa), come rappresentazione in piccolo del 1° aspetto, la Madre Divina. Una coppia sposata è una rappresentazione del Padre e della Madre Divina, come le due colonne del tempio (Jachin e Boaz, forza e stabilità), per la Vita.    

-         Aspetto della Kundalini, la serpe sacra dei magici poteri, addormentata e avvolta per tre giri e mezzo intorno alla colonna vertebrale. Si può risvegliare attraverso la meditazione e l’arte sacra, l’Alchimia. Anche in questo caso e rappresentata in un film, “Il piccolo Buddha”.

-         La Madre Morte, che ha due aspetti: la morte fisica (all’interno della Ruota del Samsara), e la morte dell’ego. Dovremmo imparare a trascendere la morte fisica con la morte psicologica dell’ego.

 

 

Bibliografia:

-         Tutto Montserrat EDITORIAL ESCUDO DE ORO, S.a. 6° edizione Marzo 1992.

-         Ricerche in rete (Internet)

-         Dossier Alieni n° 20 settembre/ottobre 1999

 

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