Marino Pirini

 

 

 

 

La gioia dell’esame superato è durata davvero molto poco. In famiglia eravamo solo in tre, io e due sorelle di poco più grandi. I genitori li avevo già persi 10 anni prima e la voglia di lavorare e di aiutare le mie sorelle mi hanno fatto dimenticare in fretta i tempi belli dell’ITIS. Sognavo l’industria, l’Enel, ma, casualmente, è venuto l’insegnamento di Misure Elettriche all’ITIS di Rimini. Fare l’insegnante era l’ultima delle mie aspirazioni, ma insegnare è diventata la mia professione, una professione che ho amato e che mi ha permesso di studiare e di lavorare anche altrove. Ho così potuto prendere due lauree (in Economia del turismo a Bologna ed in Sociologia a Urbino), ho pubblicato un paio di libri (impianti e costruzioni) e mi sono occupato di turismo (la Scandinavia è stata la mia area di lavoro). Nel 1998 ho deciso di smettere con tutto e, da allora, mi diverto con la numismatica e la filatelia, faccio sport non più e non solo nei ritagli di tempo e, non ultimo, sono diventato “nonno” di un bellissimo cinesetto. Xiang è nato a Rimini 4 anni fa e mia moglie si è offerta di seguirlo “accogliendolo” nella nostra famiglia. Ora sono qui, “nonno per caso”, in attesa di diventarlo veramente per mia figlia Alessia, trentenne e giovane avvocato.

 

Marino Pirini (19-03-2003)

 

 

 

 

ALTRE PUBBLICAZIONI DI MARINO PIRINI

 

 

 

COME SI VIVEVA 

E' una storia autobiografica, è la storia di un nonno che racconta di sé e della sua infanzia al nipote. Sono frammenti di vita contadina degli anni '50-'60 in terra di Romagna. Non è un racconto con un inizio e una fine, ma una serie di episodi legati fra loro dal solo fatto di appartenere allo stesso protagonista  e,  leggendo  la storia,  è  possibile   ritrovarsi  nelle  vicende  raccontate, riscoprendo cose, valori  o  sentimenti  magari momentaneamente dimenticati. Marino Pirini (18-04-2011)

LA MIA ROMAGNA

Nel progetto di raccontare al nipote le stagioni della sua vita, Marino Pirini ci dona un libro sulla Romagna, quella dei primi anni del secondo Novecento, di coinvolgente suggestione. In pagine mosse dalla forza di una memoria che nulla ha dimenticato, l'autore rievoca i contadini e i pescatori della sua terra, gli uomini e le donne che hanno condiviso le sue speranze e le sue ansie, le vastità delle campagne nelle quali si è riconosciuto. E di quel mondo richiama i valori, che la lontananza degli anni illumina con la forza del mito e che perciò ci appaiono una guida sicura per le opere e i giorni degli uomini. Così la tenerezza del nonno - che affida al nipote la ricchezza della sua vita e della sua terra, quasi si trattasse di un testamento e di un “memento” - regala anche a noi un quadro ricchissimo della Romagna di ieri, reso, pur nel commosso recupero memoriale, con rigoroso impegno documentario e realistico [r.c.].