11/04/2002 "Da buon (?) ateo, generalmente non mi preoccupo molto del
"punto di non ritorno" di cui parli, che mi ricorda il "giorno del giudizio" di
cui blaterava la mia povera catechista. Nè si può pretendere che
tutti prendano una posizione,che vadano a manifestare PRO o CONTRO.
Ognuno è libero di agire come vuole, e, se si sente DAVVERO in
colpa, può buttare le sue scarpe confezionate da bambini vietnamiti
(come quelle che indosso in questo momento), e bere succo di carota
invece della cocacola. Forse l'unica cosa che si può pretendere da uno seduto su un prato è
che si informi, che legga il giornale quando può, e che poi decida
se fregarsene o meno."
Aspetto insulti,
federico
|