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Sezione: Chi spolvera il tappeto?
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Tutto nasce intorno alla frase: "Conoscerai l'ingiustizia: intendo l'ingiustizia che divide chi ha e chi non ha. L'ingiustizia che lascia questo veleno in bocca, mentre la madre incinta spolvera il tappeto altrui. Come si risolva un tale problema non so. Tutti coloro che ci hanno provato sono riusciti soltanto a sostituire chi spolvera il tappeto."
di Oriana Fallaci dal libro "Lettera ad un bambino mai nato" 
Qui sotto tutte le opinioni giunte. Ricordatevi che la più recente è in alto.
Se vuoi dire la tua: puntocontro@libero.it 

16/07/2001 "Sulle parole di Maurizio finto zorro.
Le tue parole sono giuste, le tue parole sono corrette, le tue parole sono civili, le tue parole sono umane e noi siamo piccoli ipocriti fortunati che fanno sofismi sulle vere disgrazie dell'uomo, è vero, così come gli psicologi curano le malattie dei ricchi noi disquisiamo sulle disgrazie dell'umanità seduti su scranni che non abbiamo conquistato, che non abbiamo ottenuto con fatica e che forse non abbiamo neanche meritato.
Ma è anche vero che la cognizione del dolore non è commensurabile con il proprio stato sociale ma forse solo con lo stato della propria coscienza e non necessariamente la sofferenza più grande è di quelli che subiscono un'ingiustizia, non sempre l'eletto dagli dei offre doni per la loro benevolenza. Non si asciughino solo le lacrime di chi ha fame ma anche le lacrime di chi soffre di fame di tutti gli affamati, le sofferenze di tutti i sofferenti, la persecuzione di tutti i perseguitati, il dolore di tutti i dolori.
Dopotutto, Maurizio, non hai risposto:............. tu premeresti quel bottone?"
Roberto B., un vero Paperinik
08/07/2001 "Volevo rispondere ad Emanuela.
L'unica cosa certa è che né te, né Roberto B. né tantomeno io siamo nel gruppo di chi spolvera il tappeto, altrimenti non avremmo certo il tempo per chiacchierare su internet. Dovremmo solo sudare, e sudare veramente, non per il caldo di questa estate, ma per portare a casa i soldini sufficienti (sufficienti???) per mangiare e per non far piangere i figli presenti e futuri. Parlare a stomaco pieno è certo molto appagante e divertente, e riempie la bocca di paroloni e di concetti come 'felicità', 'principio', 'esistenza'.
Ma per chi parla a stomaco vuoto c'è solo il pianto, il dolore e la rabbia di essere nato dalla parte sbagliata. E di non poterlo nemmeno raccontare su internet, ma solo bisbigliare a mezza voce (per non farsi sentire dal padrone) mentre si spolvera l'ennesimo tappeto, e la pancia è piena solo di un figlio, e la testa è sempre più vuota, senza speranza, senza sogni, senza futuro."
Maurizio, un finto zorro.
03/07/2001 "(...)Ho trovato molto interessante lo spunto proposto da Roberto a proposito della frase di Oriana Fallaci: probabilmente non schiaccerei quel bottone,
vivrei con l'impressione di aver commesso un'ingiustizia ancora più
grande; ma così facendo, molte persone resterebbero infelici solo per un mio,
forse stupido e contorto, principio. Cos'è più importante, la felicità o il
principio? E quale dei due esiste veramente?"
Emanuela
01/07/2001 "Riguardo alla frase di Oriana Fallaci tratta da "lettera ad un bambino mai nato". Quella che invio non è un'opinione ma una provocazione: 
Se tu possedessi un bottone con il quale, una volta premuto, riuscire a rendere felici tutti coloro che subiscono un'ingiustizia e renderli addirittura felici di subirla, a rendere felici tutte le madri incinte di spazzare il pavimento altrui, risolvendo così non l'ingiustizia in sé ma l'infelicità che essa produce e cioè curando non la causa ma l'effetto, se tu possedessi un tale bottone... lo premeresti?"
Roberto B.

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