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Sezione: Opinioni sul G8
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La posizione di PuntocontrO pubblicata il 27 luglio era questa:
"Come scrivevo poco tempo fa ad un mio amico, non vorrei fermarmi alla storia di Carlo Giuliani. Lui ci ha rimesso più di tutti e ora corre il rischio di diventare un simbolo. Noi, ma in particolare io, Stefano, che curo e ho a cuore l'equilibrio che contraddistingue PuntocontrO da quando è nato, non vogliamo cavalcare l'onda creata da Carlo. Per rispetto nei suoi confronti. Quello che gli è successo è talmente grave che può essere lasciato a se stante, non mischiato con le altre discussioni. Il ragazzo che ha sparato aveva vent'anni, ed era un militare di leva. Ora sta a lui il peso più grande.
Penso invece, e di queste vorrei parlare, alle altre azioni della polizia. Per fare un esempio la perquisizione alla scuola dove dormivano molti dei ragazzi ospiti di Genova. Noi fortunati, che in futuro potremo manifestare per le nostre ragioni qualunque esse siano, dobbiamo sperare di non avere paura. La paura di quando vai a esprimere un parere contrario e ti trovi un manganello come risposta. Se va bene.
E' questo il problema più grave. Molte azioni della polizia sono sembrate di una violenza ingiustificata. Visto che è un'impressione comune a gran parte della popolazione sarebbe gradita chiarezza da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Noi per quanto minuscola parte in un mare di persone, possiamo contribuire raccogliendo immagini, testimonianze e tutte le parole che andrebbero perdute. Parole di una parte e dell'altra, per poter poi mettere on line voci da tutte le prospettive. Aspetto con fiducia il vostro contributo."

Per rispondere cliccate qui (puntocontro@libero.it).
Qui sotto le opinioni giunte, ricordatevi che la più recente è in alto.

09/02/2002 "... se non sbaglio un poliziotto è stato pugnalato...". Mi viene quasi da ridere, nel tentativo, mal riuscito, di celare la rabbia che, ancora forte, provo nei confronti degli eventi di Genova dell'ormai lontana (Ma non per tutti) estate 2001. Sostenere le ragioni della brutalità della Polizia a Genova significa dare man forte al processo di limitazione delle libertà di ognuno di noi, in atto fin da quando il governo Berlusconi è salito al potere.
Non voglio discutere su ciò che sia giusto o meno, se sia stata legittima difesa o provocazione, se abbiano cominciato prima gli uni o gli altri (Anche se ho diverse testimonianze, personali, fotografiche e giornalistiche che fanno pendere l'ago della bilancia nettamente a favore di una delle due parti). Non devo io difendere le persone che hanno subito i torti peggiori. E' sufficiente discostarsi dai canali di informazione tradizionale e scoprire un mondo di informazioni che TV e giornali hanno, volutamente o meno, occultato. 
Genova ha semplicemente dimostrato, se prima non era chiaro, in che Italia viviamo adesso. Corruzione, interessi, infiltrazioni, influenze della politica intesa come interesse di pochi da mettere in atto mediante lo sfruttamento di eventi pubblici di massiccia portata, copertura di verità altrimenti inattaccabili, messa a tacere delle fronde più rumorose, violenza gratuita, omicidio. 
Non si parla d'azzeramento del debito pubblico mondiale e di risoluzione dei problemi del terzo mondo per poi giustificare la violenza di stato, operata nei confronti di "disobbedienti civili", senza scrupolo alcuno arrivando fino all'assassinio.
Difendo l'opinione personale, soltanto quando è il risultato finale di un'analisi oggettiva che non si limita alla superficie. E' sotto che si muove tutto ed è lì che bisogna cercare la verità.

LORENZO

C'è una cosa che apprezzo molto in questa lettera: è la voglia di passare oltre il prefabbricato velo dell'informazione "standard". Ormai non ci si può più fermare ad un livello d'informazione che definirei TGdelle20:30. Voi che leggete queste righe, avete in internet un'ottima soluzione a questo problema. Invece di quella mezzora di notizie precotte potete far fruttare molto di più un quarto d'ora passato tra le homepage dei principali quotidiani italiani. Tenete a mente il loro "orientamento"  e fatevi una vostra personale opinione dei fatti. Sarete già un bel passo avanti.
Per il resto, la parola ritorna ai visitatori.

18/11/2001 "Credo Stefano che tu abbia ragione per quanto riguarda la morte di Carlo Giuliani ma credo che per quanto riguarda il resto ...
Certo le manganellate viste in tv ( io non c'ero a Genova e questo forse mi limita nell'intervento) sembravano forse eccessive ma la polizia non colpiva solo perche' non sapeva cosa fare. La situazione dopo poche ore dall'inizio delle "ostilita'" era gia' fuori controllo a causa dell'errato programma di difesa della zona rossa e delle aree limitrofe. Ma soprattutto il grande numero di manifestanti che ha superato di gran lunga le previsioni fatte dai responsabili ha generato il caos nelle file della polizia. Ad aggravare la situazione sono intervenuti anche gruppi ( estremamente pericolosi ) di anarchici ( ??? ), detti Black Block, che mischiatisi in mezzo alla folla hanno dato vita a una vera e propria guerriglia urbana contro le forze dell'ordine. Dalle immagini viste in tv non sembrano pero' i soli responsabili dei saccheggi avvenuti a Genova, anzi sembra piuttosto evidente come di fatto tutti quanti abbiano preso parte alle diverse azioni di saccheggio e distruzione di negozi e infrastrutture varie. Credo che sia questo cio' che piu' ho detestato da parte dei manifestanti, pensare di poter aiutare il terzo mondo distruggendo. Per combattere un mostro non devi diventare te un mostro. Manifestare non deve essere una giustificazione per la disobbedienza civile. Ma soprattutto farsi strumentalizzare come e' accaduto per voi che siete andati a manifestare ( eh si, il summit era stato indetto da D'Alema il quale aveva fortemente richiesto che fosse organizzato a Genova nonostante i diversi appelli a scegliere una localita' diversa, e lo stesso D'Alema e' stato il primo a proporre di scendere in piazza contro il G8!!) e' secondo me un gravissimo errore. Si e' poi parlato a lungo per cio' che e' successo alla scuola Diaz, e di come la polizia avesse usato la forza per entrare ed arrestare gli occupanti. Ma un dato di fatto e' che il motivo per cui la polizia era andata era per perquisire lo stabile visto che erano arrivate notizie riguardanti la presenza di esponenti Black Block all'interno della scuola e che gli stessi venissero protetti dai ragazzi "pacifici" che "dormivano" (se non vado errato un poliziotto e' stato pugnalato...). La violenza genera violenza ma cio' non giustifica l'operato della polizia che di fatto dovrebbe salvaguardare su tutto e su tutti in modo uguale e imparziale. Come ho gia' detto io non ero presente ma provo a pensare a cosa avrei fatto io se, stando nelle file della polizia, mi fossi trovato a dover colpire forte per difendermi: certamente non avrei esitato soprattutto dopo quattro giorni di fortissime tensioni. Molto probabilmente molti ragazzi sono stati colpiti nonostante non avessero colpe ma sapevano a cosa andavano in contro nel momento in cui imbracciavano la via della disobbedienza civile. Tale tipo di manifestazione viene sedata dalle forze dell'ordine in un solo modo e coinvolge anche chi non ha colpe. Spero di non aver offeso nessuno con la mia posizione e le mie parole ma e' certo che cio' che e' successo a Genova non deve piu' accadere! Ripeto non e' distruggendo una citta' che risolveremo i problemi del mondo. Io stesso ho interessi personali in queste vicende: il cancellamento del debito estero per esempio ad alcuni paesi del terzo mondo e' gia' qualcosa di buono (forse sara' tutto cio' che offriranno i 7 grandi, ma e' gia' qualcosa ) e io stesso me ne rallegro perche' da dove vengo, l'Argentina, non e' certamente un paese che se la passa bene, anzi ...
Lucas Guidi

Sono convinto anch'io che le colpe siano da una parte e dall'altra. Non mi spiego perché alcuni manifestanti appartenenti a gruppi pacifici si siano bardati il corpo di protezioni. Non era una tranquilla manifestazione? E allora che bisogno c'era di proteggersi in quel modo? Forse è un'idea utopistica, ma nella mia mente quelle volte che sono andato a manifestare credevo di farlo con l'aiuto delle forze dell'ordine, non contro. Ma forse è solo un'utopia o un'idea ingenua.
D'altra parte la confusione e la disorganizzazione delle forze d'ordine, mi disarma. Alcune azioni che hanno compiuto mi hanno lasciato un amaro in bocca che ancora faccio fatica a sopportare. Probabilmente perché sono loro quelli da cui ci si aspetta un comportamento corretto oltre ogni misura.
Mi piacerebbe sentire cosa ne pensano gli altri visitatori del sito.

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