Il giardino è un terreno sistemato artificialmente secondo moduli geometrici o fantastici allo scopo di ottenere un risultato principalmente estetico e ricreativo. L’impianto di un giardino, con l’impiego di elementi naturali come alberi, fiori, cespugli, specchi d’acqua, è considerata una forma di creazione artistica e come tale riflette il gusto e l’estetica di un’epoca.
Vi si possono trovare particolari tipologie edilizie come i chiostri, le logge e i padiglioni. Le sue caratteristiche sono collegate alle scelte delle specie da selezionare e alla loro disposizione sul terreno. Questo progetto architetturale del giardino viene a sua volta influenzato dalla tipologia del terreno e dalla sua
esposizione.
Alla varietà di concezione delle forme di giardino si può inoltre riferire l’influenza di una serie di valori simbolici collegati all’idea della natura e alla pratica religiosa di un popolo.
La storia dei giardini è molto antica e si basa sulle ricostruzioni e sullo studio di fonti letterarie e figurative.
Tra i più antichi ricordiamo i giardini cinesi ideati come paesaggi ispirati al pensiero taoista che riconduce l’uomo al contatto materiale e spirituale con la natura.
Il giardino cinese mira ad evocare un’atmosfera di solitudine e di meditazione. In Cina sono i grandi pittori che creano i giardini seguendo l’idea di equilibrio tra
montagna e acqua già presenti nell’arte pittorica. Sono composti da più sezioni che, sebbene parti di una concezione omogenea, vanno scoperti un po’ alla volta percorrendone i sentieri.
Elementi originali del giardino cinese sono i blocchi di pietra traforata e scolpita ai quali si dà il nome di
montagne, che assumono forma di grotte, di tunnel, di rocce.
Acque, alberi e fiori danno il loro apporto creando scorci e
paesaggi incorniciati che seguono il trascorrere delle stagioni, il sorgere del sole o il tramonto con particolare maestria di accostamenti e giochi d’ombre e di luci.
I padiglioni che sorgono nel giardino sono spesso aperti verso l’esterno con grandi finestre predisposte per favorire la contemplazione e lo studio. Gallerie verdeggianti e ponti in legno percorrono il giardino con andamento sinuoso e costeggiando gli specchi d’acqua raccordano le varie sezioni. I muri di cinta seguono l’andamento del terreno e raramente percorrono linee rette.
I giardini
islamici presenti anche in Spagna e in Sicilia, erano un’alternativa alle aree desertiche e come tali dovevano stupire per l’abbondanza di giochi d’acqua e per la vegetazione lussureggiante.
Nell’Asia sud-occidentale e nell’Africa settentrionale impiantare un giardino ha significato strappare un’area al deserto. L’acqua, portata spesso dalle lontane montagne attraverso una rete di canali scoperti o sotterranei o estratta da pozzi profondi, ha dato origine a giochi d’acqua e ad una vegetazione rigogliosa ricca di fiori dai vivaci colori. L’architettura rigorosamente organizzata su terreni sistemati a terrazze, favoriva il sorgere di cascate e laghetti. Alte mura hanno protetto il giardino dai venti e dalla sabbia.
Per gli abitanti del deserto il giardino è diventato così l’immagine della beatitudine celeste, prototipo del paradiso promesso. Questi giardini, popolati da soavi fanciulle, colpivano il visitatore accrescendo il prestigio e il potere del signore.
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