Hanno le Mani Coperte di
Sangue
di John Pilger
William Russell, il grande corrispondente che
denunciava i massacri delle guerre imperialiste, e'
probabilmente stato il primo ad usare l'espressione
"ha le mani coperte di sangue" per
descrivere quegli impeccabili politici i quali, da
lontano, ordinano lo sterminio di gente comune. Per
quanto ne so quelle mani insanguinate appartengono in
modo particolare a quei moderni capi di stato che non
hanno mai avuto alcuna esperienza di guerra, come
George Bush (che e' riuscito a scansare il servizio in
Vietnam) e il patetico Tony Blair.
Quello che li caratterizza e' la sostanziale codardia
di chi provoca la morte e la sofferenza non con le
proprie mani, ma attraverso una catena di comando che
conferma la propria "autorita'". Nel 1946 i
giudici del tribunale di Norimberga che processarono i
capi nazisti per crimini di guerra non lasciarono
dubbi su quelli che ritennero i piu' gravi crimini
contro l'umanita'. Il piu' grave era invadere senza
essere provocati uno stato sovrano che non costituisce
alcuna minaccia per la propria patria. Poi veniva
l'uccisione di civili, per la quale la responsabilita'
ricadeva sulla "piu' alta autorita'".
Blair sta per commettere entrambi questi crimini, per
i quali non ha lo straccio di un mandato delle Nazioni
Unite da momento che gli ispettori in Iraq non hanno
trovato "un cavolo" (parole loro). Come chi
sedette al banco degli imputati a Norimberga, non ha
neppure alcun mandato democratico. Sfruttando
un'arcaica "prerogativa reale", prima di
spedire 35.000 soldati, marina e aviazione nel Golfo
non ha consultato il Parlamento o il suo popolo; ha
invece consultato una potenza straniera, il regime di
Washington.
Non eletto nel 2000, il regime di Washington sotto
George W. Bush e' ormai totalitario, nelle mani di una
cricca di fanatici dei quali non facciamo che leggere
delle ambizioni di "guerra infinita" e
"dominio dell'intero spettro". Il mondo
intero conosce i loro nomi: Bush, Rumsfeld, Rice,
Wolfowitz, Cheney, Perle e Powell il finto liberale.
Il discorso di Bush sullo Stato dell'Unione ieri sera
faceva tornare alla mente quell'altro grande momento,
nel 1938, quando Hitler convoco' i suoi generali e
disse loro: "Voglio la Guerra". E loro
gliela diedero.
Riferendosi a Blair come nient'altro che un
"cagnolino" gli si permette di distanziarsi
da crimini come l'assassinio di uomini, donne e
bambini iracheni innocenti per i quali ne dovra'
invece condividere la responsabilita'. Blair
rappresenta la piu' pericolosa di politica dell'appeasement
che l'umanita' abbia conosciuto dagli anni '30.
L'attuale governo americano e' il Terzo Reich dei
nostri tempi, ma questa definizione non deve farci
dimenticare che comunque non hanno fatto che
accelerare piu' di mezzo secolo di continuo terrorismo
di stato a stelle e striscie: dalle bombe atomiche
cinicamente sganciate sul Giappone per segnalare la
propria nuova potenza alle dozzine di nazioni invase
direttamente o attraverso stati clienti per devastarne
la democrazia dovunque collidesse con interessi
americani, come la voracita' per risorse globali tipo
il petrolio.
La prossima volta che sentite Blair, Straw o Bush
parlare di "portare la democrazia al popolo
dell'Iraq", ricordatevi che e' stata la CIA a
consegnare Baghdad al partito Ba'ath, dal quale e'
emerso Saddam Hussein. "Quello e' il mio golpe
preferito", ha dichiarato l'agente della CIA
responsabile. E la prossima volta che sentite Blair e
Bush parlare di "pistola fumante" a
proposito dell' Iraq, chiedetevi come mai il governo
statunitense ha confiscato le 12.000 pagine della
Dichiarazione sugli Armamenti irachena, sostenendo che
conteneva "informazioni riservate" che
avevano bisogno di "qualche taglio".
Riservate, eccome. La documentazione originaria
consegnata dagli iracheni elencava 150 compagnie
americane, britanniche e di varie altre nazioni che
hanno fornito all'Iraq tecnologie nucleari, chimiche e
belliche, spesso attraverso transazioni illegali. Nel
2000 Peter Hain, l'allora Ministro degli Esteri
inglese, ha bloccato una richiesta parlamentare per la
pubblicazione dell'intera lista delle compagnie
britanniche che avevano violato la legge. Non ne ha
mai spiegato il perche'.
Come reporter di molte guerre mi rendo conto che
discorsi come questi sembrano quasi astratti, parte di
un'abnorme partita di scacchi che non ha alcun
rapporto con la vita della gente. Ma sono le piu'
vivide immagini che porto con me a stabilire questo
rapporto. Sono il risultato finale degli ordini dati
da lontano da tipi come Bush e Blair, che non vedono
mai, ne' avrebbero mai il coraggio di vedere,
l'effetto delle loro azioni sulla vita di tutti i
giorni: le LORO mani coperte di sangue.
Bastano un paio di esempi. Nell'attacco all'Iraq
verranno usate ondate di bombardieri B52. In Vietnam,
dove l'invasione americana negli anni '60 ha causato
piu' di un milione di vittime, vidi in un'occasione
tre grappoli di bombe curvare nel cielo, sganciate da
una formazione di B52 invisibile al di sopra delle
nuvole. Quel giorno vennero sganciate circa 70
tonnellate di esplosivo in uno schema che veniva
chiamato "a scatola" (long box, termine
militare per un bombardamento a tappeto). Si dava per
scontato che tutto cio' che si trovasse nella
"scatola" fosse distrutto.
Quandi raggiunsi un villaggio che si trovava nella
"scatola", la strada era diventata un
cratere. Scivolai sul garretto mozzato di un bufalo e
caddi in un fossato colmo degli arti recisi e dei
corpi dei bambini che erano stati scaraventati in aria
dall'esplosione. La loro pelle si era ripiegata
all'indietro, come pergamena, rivelando vene e carne
bruciata che trasudava sangue, mentre i loro occhi,
intatti, continuavano a fissare il vuoto. Una piccola
gamba era stata contorta a tal punto che il piede
sembrava spuntare dalla spalla.
Vomitai.
Faccio apposta ad essere esplicito. Questo e' quello
che vidi, e in molte occasioni; eppure perfino in
quella "guerra in diretta" non notai mai
immagini di queste tragiche contorsioni in televisione
o sui giornali. Le vidi soltanto appese ai muri delle
agenzie di stampa a Saigon, come in una specie di
galleria degli orrori.
Alcuni anni piu' tardi mi capitava ancora di
incontrare bambini vietnamiti orribilmente deformi, in
villaggi che l'aviazione americana aveva cosparso di
un erbicida noto come agente Orange. Era stato vietato
negli Stati Uniti, dal momento che conteneva diossina,
il veleno piu' mortale che si conoscesse. E questa
tremenda arma chimica, che gli appassionati di luoghi
comuni oggi chiamerebbero arma di distruzione di
massa, e' stata scaricata su quasi meta' del Vietnam
del Sud.
Oggi, con il veleno che continua a infettare acqua,
terra e cibo, i bambini continuano a nascere senza
palato, senza mento, senza scroto, o morti. Molti
hanno la leucemia. Questi bambini non venivano
mostrati nei notiziari di allora: le loro immagini, le
prove di quei crimini enormi, erano troppo orrende
perfino per essere appese a un muro. E oggi, beh, oggi
e' acqua passata.
Questa e' la vera faccia della guerra. Ce la faranno
vedere via satellite quando l'Iraq verra' attaccato?
Io ne dubito.
Quando mi sono recato in Iraq due anni fa quei bambini
del Vietnam mi sono tornati davanti agli occhi. Una
pediatra mi ha mostrato reparti ospedalieri per
bambini similmente deformi: un fenomeno di cui non vi
era traccia prima della guerra del Golfo del 1991.
Teneva un album con le fotografie di quelli che erano
morti, i loro chiari sorrisi su piccoli visi
ingrigiti. Di tanto in tanto si voltava per asciugarsi
le lacrime.
Piu' di 300 tonnellate di uranio impoverito, un'altra
arma di distruzione di massa, sono state sparate
dall'aviazione e dall'artiglieria americane e forse
anche dagli inglesi nel 1991. Molti proiettili erano
composti da uranio solido il quale, se inalato o
ingerito, provoca il cancro. In una terra dove la
polvere trasporta di tutto, turbinando tra mercati e
cortili, i bambini sono particolarmente vulnerabili.
Sono 12 anni che all'Iraq vengono negate attrezzature
specialistiche che permetterebbero ai suoi ingegneri
di decontaminare le regioni meridionali bombardate.
Vengono loro negati anche strumenti e medicine in
grado di identificare e trattare il cancro che,
secondo alcune stime, colpira' quasi meta' della
popolazione del sud del paese.
Il novembre scorso il parlamentare Jeremy Corbyn ha
chiesto ad Adam Ingram, Sottosegretario alla Difesa,
quali scorte di armi all'uranio impoverito fossero in
possesso delle forze britanniche di stanza in Iraq. E
la risposta e' meccanicamente stata: "Mi riservo
di non divulgare tali dettagli in base alla Prima
Eccezione del Codice Operativo sull'Accesso ad
Infomazioni Governative."
Facciamo chiarezza su cio' che l'aggressione di Bush e
Blair significhera' per i nostri simili, esseri umani
in una nazione gia' indebolita da un embargo diretto
da Stati Uniti e Gran Bretagna e destinato non a
Saddam Hussein ma ai civili, ai quali vengono negati
perfino i vaccini per bambini. La settimana scorsa il
Pentagono ha annunciato tranquillamente che intende
devastare l'Iraq "fisicamente, moralmente e
psicologicamente" facendo piovere sui suoi
abitanti 800 missili Cruise in due giorni.
Questo significa piu' del doppio dei missili lanciati
durante l'intera Guerra del Golfo. Un consulente
militare di nome Harlan Ullman ha riferito alla
televisione americana: "Non ci saranno luoghi
sicuri a Baghdad. Come intensita' finora non e' mai
stato visto ne' considerato niente di simile."
La strategia e' nota come Shock and Awe ("Stupore
e Sgomento") e Ullman apparentemente ne e' il
fiero ideatore. Ha dichiarato che "Si verifica
questo effetto simultaneo, piu' o meno come la bomba
atomica di Hiroshima, senza dover aspettare giorni o
settimane ma solo pochi minuti." E cosa
provochera' questo "effetto Hiroshima" ad
una popolazione composta quasi per meta' da bambini
piu' giovani di 14 anni?
La risposta si puo' trovare in un documento
confidenziale dell'ONU, basato su stime
dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', che rivela
come "fino a 500.000 persone dovranno ricorrere a
trattamenti medici a causa di ferite dirette e
indirette." Un attacco lanciato da Bush e Blair
ha come obiettivo la distruzione del "sistema
principale di assistenza sanitaria in funzione" e
togliera' l'acqua potabile al 39 per cento della
popolazione. E' molto "probabile un'epidemia di
malattie di proporzioni epidemiche se non addirittura
pandemiche."
Sono dell'opinione che la totale indifferenza di
Washington nei confronti dell'umanita' come valore,
assieme alle bugie di Blair, siano cio' che ha
convinto contro di loro la maggior parte delle persone
in questo paese, comprese quelle che non avevano
protestato in precedenza.
Nell'ultimo weekend Blair ha dichiarato che non e'
necessario che gli ispettori delle Nazioni Unite
trovino alcuna "pistola fumante" per
decidere di attaccare l'Iraq. E pensare che avevamo
ancora bene impresse le sue rassicurazioni
dell'ottobre 2001 che la guerra non si sarebbe
allargata all'Iraq a meno che non ci fossero
"prove assolute" di una sua complicita' agli
attacchi dell'11 settembre.
Gli inganni di Blair sono troppo numerosi per essere
elencati qui. Ha mentito sulla natura e gli effetti
dell'embargo all'Iraq nascondendo il fatto che
Washington, con l'appoggio britannico, sta trattenendo
piu' di 5 miliardi di dollari in aiuti umanitari
approvati dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Ha
mentito sull'acquisto iracheno di tubi di alluminio,
asserendo in Parlamento che sarebbero "serviti
per l'arricchimento dell'uranio": l'Agenzia
Internazionale per l'Energia Atomica lo ha smentito
seccamente. Ha mentito sulla "minaccia"
costituita dall'Iraq, di cui si sarebbe reso conto
solo dopo l'11 settembre 2001 quando Bush si e'
inventato l'Iraq come obbiettivo della sua Guerra al
Terrore. Il "Dossier Iraq" presentato da
Blair e' stato semplicemente deriso dalle associazioni
per i diritti umani.
Tuttavia, quello che e' bellissimo e' che in tutto il
mondo la pura forza dell'opinione pubblica lascia Bush,
Blair e il loro pupazzo, l'australiano John Howard, in
posizione isolata. Sono talmente pochi quelli che li
credono e supportano che The Guardian (quotidiano
inglese, ndt) questa settimana e' andato in cerca di
quei pochi – i cosiddetti "falchi". Ha
pubblicato una lista di famosi guerrafondai, alcuni
dei quali erano apparentemente in difficolta' a
spiegare le proprie contorsioni morali ed
intellettuali. E' una lista breve.
Per contrasto la maggioranza della gente
nell'occidente, compresi gli Stati Uniti, ora e'
contraria a questa orrida avventura e il loro numero
aumenta in continuazione. E' giunto il momento che i
Parlamentari si ricongiungano ai propri elettori e
rivendichino l'inalienabile autorita' del Parlamento
Inglese. Rappresentanti come Tam Dalyell, Alice Mahon,
Jeremy Corbyn e George Galloway hanno resistito da
soli troppo a lungo su questo problema e troppi
dibattiti fasulli sono stati manipolati da Downing
Street. Se davvero, come sostiene Galloway, la
maggioranza dei parlamentari laburisti nelle seconde
file sono contrari ad un attacco, li si lasci parlare
ora.
La foglia di fico di una "coalizione" che
Blair rappresenta e' molto importante per Bush e solo
la forza morale del popolo britannico puo' riuscire a
riportare a casa i soldati senza che sparino un colpo.
Le conseguenze del silenzio vanno ben oltre un attacco
all'Iraq: Washington in effetti prendera' d'assalto il
Medio Oriente, assicurandoci un'era di terrorismo al
di la' di quello che gia' distribuiscono.
Il prossimo attacco americano sarebbe probabilmente
l'Iran (su richiesta di Israele) e la loro aviazione
e' gia' dispiegata in Turchia. Poi potrebbe essere il
turno della Cina. Il VicePresidente Cheney ha parlato
di "guerra senza fine", un contributo che si
commenta da se'.
Bush ha dichiarato che intende usare armi nucleari
“se necessario”. Il 26 marzo dell’anno scorso
Geoffrey Hoon (Ministro della Difesa inglese, ndt) ha
ricordato che le altre nazioni “possono stare
tranquille che nelle giuste condizioni abbiamo
intenzione di usare le nostre armi nucleari”. E'
questa follia il vero nemico. E in piu', ce la
troviamo proprio qui a casa nostra: siamo noi, il
popolo britannico, ad avere la possibilita' di
fermarla.
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"No alla
guerra". L'accorato appello di 400 veterani
dell'esercito degli Stati uniti
Questo testo, pubblicato su "La Jornada"
di martedì 4 febbraio, è un appello. Più di 400
veterani dell'esercito degli Stati uniti, reduci dalla
seconda guerra mondiale, da quella di Corea e Vietnam
e da quella del Golfo, chiedono ai soldati in servizio
di prendere una decisione in coscienza, quando saranno
chiamati dai loro superiori a combattere e uccidere.
E' un testo che colpisce, per la passione che esprime,
e rende l'idea del clima nel quale, negli Usa, si sta
andando verso la guerra all'Iraq.
Siamo veterani delle forze armate degli Stati uniti.
Stiamo con la maggioranza dell'umanità - inclusi
milioni nel nostro stesso paese - che si oppongono a
che gli Stati uniti scatenino una guerra implacabile
in Iraq. Abbiamo visto molte guerre, abbiamo molte e
diverse idee politiche e tutti siamo concordi sul
fatto che questa guerra è un male. Molti di noi
credono che servire nell'esercito era il nostro
dovere, e che era un affare nostro difendere questo
paese. Ora crediamo che il nostro autentico dovere sia
incoraggiare voi, come membri delle forze armate, a
comprendere perché vi stanno mandando a lottare e
morire, e quali conseguenze avranno per l'umanità le
vostre azioni. Vi chiamiamo, militari attivi o della
riserva, ad ascoltare la vostra coscienza e a fare
quel che è giusto. Durante la passata Guerra del
Golfo fu ordinato alle truppe di assassinare da una
distanza sicura. Abbiamo distrutto molto dell'Iraq dal
cielo, uccidendo migliaia di persone, compresi civili.
Ricordiamo la strada verso Bassora - la Via della
Morte - dove ci fu ordinato di uccidere gli iracheni
che fuggivano. Distruggemmo con i bulldozer le loro
trincee, seppellendo persone vive. L'uso di uranio
impoverito rese radioattivi i campi di battaglia.
L'uso massiccio di pesticidi, droghe sperimentali,
l'incendio di depositi di armi chimiche e gli incendi
nei pozzi petroliferi si fusero in un coktail tossico
che oggi colpisce tanto il popolo iracheno quando i
veterani della Guerra del Golfo. Uno ogni quattro
veterani è disabile. Durante la guerra nel Vietnam ci
fu ordinato di distruggere tutto dal cielo e da terra.
A My Lai uccidemmo più di cinquecento donne, bambini
e anziani. Usammo l'Agente Orange contro il nemico e
sperimentammo i suoi effetti nella nostra stessa
carne. Sappiamo come si individua, si sente e che
sapore ha la sindrome da stress post-traumatico, perché
i fantasmi di più di due milioni di uomini, donne e
bambini ancora ci perseguita nei sogni. Tra noi sono
più quelli morti per loro propria mano dopo essere
tornati a casa di quelli che sono morti in battaglia.
Se voi sceglierete di partecipare all'invasione
dell'Iraq sarete parte di un esercito di occupazione.
Sapete che significa vedere gli occhi di un popolo che
vi detesta fino al midollo? Dovete pensare a quale sia
la vostra vera "missione". Se vi si sta
mandando a invadere e occupare un popolo che, come
ciascuno di noi, sta solo cercando di vivere la sua
vita e di fare i suoi figli. Questa gente non è una
minaccia per gli Stati uniti, anche se hanno un
brutale dittatore come leader. Chi, negli Stati uniti,
può dire al popolo iracheno come deve essere
governato il suo paese, quando molti negli Usa non
credono neppure che il loro presidente sia stato
eletto legalmente? Di Saddam si dice che ha usato gas
velenosi contro il suo stesso popolo e che cerca di
sviluppare armi di distruzione di massa. Eppure,
quando Saddam ha commesso i suoi peggiori crimini
godeva dell'appoggio degli Stati uniti, che gli
diedero anche i mezzi per produrre armi chimiche e
biologiche. Mettete a confronto questo con gli orrendi
risultati delle sanzioni economiche promosse dagli
Stati uniti. Più di un milione di iracheni,
principalmente neonati e bambini, sono morti a causa
di queste sanzioni. Dopo aver distrutto totalmente le
infrastrutture del paese, inclusi gli ospedali, le
centrali elettriche, gli acquedotti, gli Stati uniti -
con le sanzioni - hanno reso impossibile
l'importazione di beni, medicine, alimenti e sostanze
chimiche necessarie alla ricostruzione. Non esiste
onore nell'assassinio, e questa guerra è un
assassinio con un altro nome. Quando in una guerra
ingiusta una bomba vagante uccide una madre con il suo
bambino, questo non è un "danno
collaterale": è un assassinio. Quando in una
guerra ingiusta un bambino muore di dissenteria perché
una bomba ha danneggiato l'impianto di trattamento
delle acque reflue, non si sta "distruggendo
l'infrastruttura nemica": è un assassinio.
Quando in una guerra ingiusta un padre di famiglia
muore per un attacco cardiaco perché una bomba ha
distrutto le linee telefoniche e non si è potuta
chiamare un'ambulanza, questo non è
"neutralizzare le installazioni di comando e
controllo": è un assassinio. Quando in una
guerra ingiusta muoiono in una trincea mille contadini
poveri che servivano come coscritti per difendere il
paese nel quale avevano passato tutta la loro vita,
non è una vittoria: è un assassinio. Ci saranno
veterani, a promuovere proteste contro questa guerra
in Iraq e contro la vostra partecipazione. Durante la
guerra del Vietnam migliaia, tanto in Vietnam che
negli Stati uniti, si rifiutarono di obbedire agli
ordini. Molti si sono trasformati in obiettori di
coscienza e altri hanno preferito andare in prigione
piuttosto che prendere le armi contro il presunto
nemico. Durante la passata Guerra del Golfo, molti
soldati hanno resistito in diverse forme e per molte
ragioni differenti. Molti di noi sono tornati da
queste guerre e si sono uniti al movimento contro la
guerra. Se mai la popolazione terrestre sarà libera,
questo avverrà quando essere cittadino del mondo avrà
la precedenza sull'essere soldato di una nazione. Ora
è questo momento. Quando arrivasse l'ordine di
partire, la vostra risposta avrà un profondo effetto
sulla vita di milioni di persone in Medio Oriente e
qui a casa nostra. La vostra risposta determinerà il
corso del nostro futuro. Voi dovrete fare delle
scelte, lungo il cammino. I vostri comandanti vogliono
che obbediate. Noi vi invitiamo a pensare, a prendere
decisioni sulla base della vostra coscienza. Se
sceglierete di resistere, vi appoggeremo e saremo al
vostro fianco, perché siamo riusciti a capire che il
nostro autentico dovere è verso la gente del mondo e
il nostro comune futuro.
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