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CHI PRATICA
LA PET THERAPY ? Chi sono gli utenti delle TAA E delle AAA?
In genere persone che per un qualche motivo hanno bisogno di uscire
da un particolare momento di difficoltà nel rapporto con il prossimo:
si sentono inadeguati, hanno bisogno di stornare dei brutti pensieri,
soffrono di solitudine sociale o morale, temono il giudizio degli altri,
hanno difficoltà nella comunicazione, si vergognano del proprio
stato, hanno paura di confrontarsi con il mondo estemo. Il senso di
inadeguatezza, che in genere colpisce soprattutto le persone che soffrono
di malformazioni congenite, disturbi particolari (epilessia, dislessia),
patologie neurologiche (come l'autismo), disabilità acquisite,
è uno dei grandi problemi da affrontare se si vuole migliorare
la qualità della vita di queste persone. D'altro canto oggi uno
strisciante senso di insufficienza e di improprietà colpisce più
o meno tutte le persone (soprattutto gli anziani), creando situazioni
di frustrazione, di angoscia e di emarginazione. La marginalizzazione
spesso viene mascherata da una dichiarata e sbandierata (ma non autentica)
volontà di recupero delle fasce emarginate. In realtà, mentre
le società del passato tendevano a integrare la diversità
all'interno del contesto civile, la società occidentale contemporanea
tende a escludere la diversità attraverso forme di esautorazione
sociale di tutto ciò che non rientra nella rigida fascia di ottimizzazione.
L'animale diventa il referente di elezione proprio grazie alla sua diversità,
ovvero alla capacità di ricreare condivisione. L'animale nella
società contemporanea tranquillizza nella sua semplicità
comportamentale, nella spontaneità affettiva, nella mancanza di
particolari malizie, nell'incondizionata generosità, nell'incapacità
di sviluppare una doppiezza ipocrita. L'animale è lo spazio
di fuga in un mondo che si è fatto troppo macchinico, in una
realtà umana che ha perduto di autenticità.
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