Nuovo portale per disturbi da attacchi di panico, ansia, fobie, depressione, medicina naturale, terapie alternative, disturbi psicosomatici, alimentazione, medicina olistica, Yoga, new age...


Uno sguardo, la tenerezza di ricevere affetto, senza chiedere niente in cambio...

 

 

 

 

 

 

I problemi psicologici affrontati con la PET TERAPHY:

1) Competitività
Paura della marginalizzazione, basso livello di autostima, paura dello scacco.

2) Solitudine
Abbandono, solitudine morale o sociale, deficit comunicativo, deficit performativo.

3) Diversità
Senso di appartenenza, rifiuto, focalizzazione sull'handicap, giudizio.

4) Discronia
Anziani: non vivono completamente la contemporaneità;
Malati terminali: non possono fare proiezioni a lungo termine;
efficientismo: informato sul concetto di "time is money", il tempo è denaro;
Velocizzazione delle prassi: tipica della società attuale.

5) Problemi di comunicazione

6) Sfiducia:
Nel prossimo, nel rapporto, nei propri sentimenti, nella capacità di assumere comportamenti corretti, nei modelli culturali.


I meccanismi della Pet Teraphy

  • NEUROENDROCRINO
    La letteratura scientifica riporta alcune ricerche che mettono in relazione il rapporto uomo-pet con l'assetto dei più importanti neurotrasmettitori (dopamina, serotonina, noradrenalina ) ossia le molecole che regolano e consentono l'attività del sistema nervoso, agendo sulla vigilanza, sulla motivazione, sull'umore ecc.ecc.
  • ETOLOGICO
    Secondo alcuni autori l'uomo, essendo particolarmente dotato come specie di cure parentali, presenterebbe una forte appetenza verso l'adozione interspecifica e la consumazione di comportamenti volti alla cura e all'accudimento.
  • PSICOLOGICO
    L'analisi sulle motivazioni dei pazienti dimostra il bisogno di costruire situazioni relazionali appaganti con stimoli ludici, cognitivi, ansiolitici, antidepressivi, e realizzazione di spazi franchi dal giudizio del prossimo, dallo scacco , dalla competizione.
  • CARDIOLOGICO
    Nel 1995 l'American Journal of Cardiology" ha riportato che nei possessori di cani, il tasso di mortalità a un anno da una crisi infartuale era inferiore del 50% rispetto alle altre persone. E. Friedmann ha potuto evidenziare clinicamente la riduzione dei più importanti fattori di rischio per le cardiopatie: la pressione sanguigna, la frequenza cardio-respiratoria, la colesterolemia.
  • IMMUNOLOGICO
    Secondo altri studi la presenza di un legame affettivo con l'animale interviene sui mediatori dello stress e sul sistema endorfinico, migliorando l'attività del sistema immunitario e offrendo così all'organismo una marcia in più per affrontare le patologie infettive e neoplastiche.