Woga
Le orìgini dello yoga sono antichissime: in Oriente era usato già seimila anni fa. L'idea dì trasferire nell'acqua cune posizioni (dette asana) invece, risale a dieci anni a ed è stata sperimentata per la prima volta dal terapista californiano Haroid Dull. La sua intuizione? L'acqua, oltre a favorire il relax, sostiene il corpo. Così anche le posizioni più faticose diventano facili e accessibili a tutti. |
|
Che cos'è | Water (acqua) più yoga: cosi nasce il woga. In una piscina d'acqua dolce riscaldata a temperatura corporea, si assumono le posizioni dello yoga, in piedi o seduti sul fondo, ma anche galleggiando. L'importante è restare immobili per almeno 30 secondi in ogni posizione. E accompagnare gli esercizi con respirazione lenta e con la massima concentrazione. |
Su che principi si basa | Yoga significa unione. Con questa disciplina, infatti, si può raggiungere l'armonia tra corpo, mente e spirito. Perché aiuta a far circolare liberamente l'energia vitale, detta prana, che per la medicina indiana è responsabile del benessere psicofisico. Quando il flusso energetico, regolato da sette centri principali (o chakra) viene bloccato, ecco che iniziano i guai: disagi, dolori e anche malattie. Le posizioni yoga sono studiate proprio per stimolare i punti di carenza energetica. |
Perchè fa bene | Lo woga aiuta a sbloccare le articolazioni e ad allungare i muscoi, migliorando l'elasticità e la re- sistenza agli sforzi. In più, l'energia ricomincia a scorrere in modo fluido, spazzando via tanti disturbi, da quelli mestruali a quelli digestivi. Ma i benefici principali si avvertono a livello delle emozioni. In acqua il sistema nervoso si rilassa e le tensioni muscolari si allentano. La mente si concentra solo su se stessa e può ascoltare i segnali che provengono dal corpo. Ecco perché questa tecnica aiuta a combattere anche problemi come stress, insonnia e ansia. |
Provate subito!!! | La gamba nascosta.
Per sbloccare le emozioni. Galleggiando sulla schiena, stendete le braccia sopra la testa. Poi portate verso il petto il ginocchio destro e fate passare sotto il braccio della stessa parte. Appoggiate la mano destra sull'hara, il chakra che si trova due dita sotto l'ombelico. Rimanete così per almeno 30 secondi. Il twist. Per risvegliare l'energia vitale. Galleggiando sulla schiena, afferrate con la mano destra il ginocchio sinistro e, ruotando il bacino, portatelo verso l'anca destra. "Agganciate" il piede sinistro al polpaccio destro. Respirate profondamente e allungate il braccio rimasto libero, re- stando in posizione per 30 secondi. Il fior di loto. Per la meditazione. Galleggiando sulla schiena, fate scivolare la caviglia sinistra sulla coscia destra. Poi portate l'altra caviglia fino alla coscia sinistra, in modo da incrociare le gambe. Unite le mani dietro alla nuca. Mantenete la posizione almeno per un paio di minuti. |