Watsu
Il luogo di nascita di questa
tecnica di massaggio nell'acqua e Harbing in California, dove Harold Dull
ha fondato un grande centro termale. Dopo aver studiato con i più
grandi maestri giapponesi di massaggio shiatsu, Dull ne ha messo a punto
una versione "bagnata", che ai benefici dello shiatsu unisce
l'effetto calmante dell'acqua. |
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Che cos'è | Come dice il nome, il watsu nasce dalle parole water (acqua) e shiatsu. Per praticarlo bisogna essere in due, immersi in una vasca poco profonda (120 centimetri al massimo), con acqua riscaldata alla temperatura corporea. In un'ora il massaggiatore (o watsuer) avvolge il corpo del paziente in un lungo abbraccio, lo massaggia, lo fa rotolare nell'acqua, lo culla, lo piega su se stesso e lo riapre, tenendolo sempre in superficie. Chi riceve il massaggio deve solo abbandonarsi. |
Su che principi si basa | La base del watsu è lo zen shiatsu, un massaggio nato in Giappone che prevede stiramenti, torsioni e allungamenti. In acqua, però, il massaggiatore deve prima di tutto diventare una cosa sola con il paziente. Cioè intuire pian piano ciò di cui il corpo dell'altro ha bisogno. Per trasmettere al compagno la sua presenza, può usare la tecnica della "mano madre": mentre una delle due mani massaggia, l'altra resta ferma in un punto del corpo, comunicando un senso di appoggio e di protezione. |
Perchè fa bene | Con questa tecnica si può raggiungere uno stato di rilassamento completo. Merito del massaggio che, associato all'acqua tiepida, riattiva l'energia vitale e, per questo, aiuta a combattere molti disturbi fastidiosi, come emicrania e mal di schiena. Abbandonarsi nelle mani del terapeuta, poi, aiuta a superare malinconia, insicurezza e difficoltà nei rapporti interpersonali. |
Provate subito!!! | La danza del respiro.
Si fa in due e aiuta a prendere confidenza con l'acqua e con il compagno. In piedi, dì fronte, tenetevi per mano. Cercate di sentire che a ogni inspirazione il vostro corpo affonda e con respirazione torna a galla. Poi uno si sdraia sul pelo dell'acqua. L'altro gli tiene una mano sotto la testa e una sotto il bacino e lo muove al ritmo del proprio respiro. La fisarmonica. Per allungare i muscoli della schiena. Fate stendere sull'acqua il partner e iniziate a muoverne il corpo: a ogni sua espirazione avvicinate le sue gambe al petto e allontanatele mentre inspira. Senza interrompere il movimento, lasciate libera una gamba e sostenete l'altra agganciandola con l'interno del vostro gomito. A questo punto, quando il compagno espira portate il suo ginocchio alla spalla opposta e quando espira allontanatela. Ripetete con l'altra gamba. |