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Il disturbo da attacchi
di panico: evoluzione e cure
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Come evolve la malattia: Il disturbo da attacchi di panico si presenta durante l'adolescenza o la prima gioventù e solo più raramente durante l'età adulta. Il suo andamento è normalmente cronico....). Ciò vuol dire che, dopo un trattamento specifico, il 30/40% dei pazienti non ha più disturbi a distanza di tempo, mentre il 50% presenta sintomi che però non interferiscono in modo significativo sulla vita. Solo il 10/20% dei malati, continua ad avere segni abbastanza gravi di disagio, ma in questi casi occorre valutare se la terapia è stata condotta regolarmente, nei modi e nei tempi giusti e se non si sono verificati altri disturbi. Le cure Anche il
disturbo da attacchi di panico, con le sue componenti ipocondria e agorafobia,
rientra in quella patologia psichiatrica "MINORE" che fino a
dieci anni fa raramente veniva curata correttamente. Ciò dipendeva da
molti fattori. La sensazione da parte del paziente che la malattia dipendesse
in qualche modo da lui, per cui doveva vergognarsi del fatto che si sentisse
male. Inoltre, i medici, e anche gli stessi psichiatri, avevano minore
conoscenza del disturbo e quindi la diagnosi risultava più complicata.
La terza ragione consisteva nella scarsa esperienza con categorie di farmaci,
come gli antidepressivi, non ritenuti all'epoca adatti a curare un disturbo
di ansia. Oggi invece possiamo affermare che esistono due tipi di trattamento
elettivo per il D.A.P.: la terapia farmacologica e la psicoterapia,
con particolare riferimento a quella cognitivo-comportamentale. Entrambi
i trattamenti sono validi, e risultano efficaci. Secondo molti studiosi,
ma anche sulla base dell'esperienza personale, l'associazione tra farmaci
e psicoterapia aumenta l'efficacia. Non esistono comunque "ricette"
che risultano essere magiche nella cura di questo disturbo. Il paziente
deve affidarsi allo psichiatra, al medico e questi, sulla base dell'esperienza
e della storia individuale, darà gli opportuni consigli per la scelta
terapeutica. In alcuni casi, infatti, la grave depressione o i forti sintomi
fobici suggeriscono di privilegiare la scelta dei farmaci, come primo
indirizzo. In altre circostanze invece, sia per la resistenza del paziente
che per motivi psicologici, è consigliabile iniziare con la psicoterapia,
e poi eventualmente suggerire alcuni farmaci, specie se i sintomi di ansia
persistono. |