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A che età il primo attacco - Le cause.

La comprensione delle cause del disturbo da attacchi di panico è tuttora difficile e non univoca. Infatti la dimostrata efficacia di alcuni farmaci nel trattamento del disturbo , supporta le teorie biologiche, mentre i sostenitori dell'origine inconscia e quindi psicologica si basano sugli ottimi effetti di alcune tecniche psicoterapeutiche. Di certo sappiamo che se sollecitiamo i pazienti affetti da panico e altri pazienti ansiosi con sostanze chimiche precise, otteniamo la risposta di panico solo in coloro che ne hanno già sofferto. Tra queste sostanze capaci di determinare il disturbo, vanno citate alcune di uso piuttosto comune, come la caffeina ad alti dosaggi e la stessa respirazione di aria con elevato rapporto di anidride carbonica, cioè poco ossigenata. Probabilmente, sotto l'aspetto biologico, nel panico si crea una forte sollecitazione di alcuni gruppi di cellule del nostro cervello che funzionano attraverso l'attività di due neurotrasmettitori come la noradrenalina e la serotonina. Sotto l'aspetto psicologico invece viene sottolineato il rapporto tra le eventuali sensazioni di paura di perdita di un genitore, avvenute nell'infanzia, e il reale avvenimento di perdita. In altri termini, un bambino che ha avuto una paura ingiustificata di essere abbandonato dai genitori quando era piccolo può crescere coltivando questo timore. Può costruirsi quindi una personalità debole e insicura, sempre timorosa che si verifichi l'abbandono o la perdita. Se poi, come è normale nella vita, ci si trova a rimpiangere la figura di una persona cara scomparsa, o si affrontano le difficoltà che vengono dall'aver perso il posto di lavoro o il fidanzato/moglie/marito, si corre il rischio di riattivare dolorosamente quel processo psicologico sempre temuto.

Il disturbo da attacchi di panico è una patologia prevalentemente giovanile, anche s e talvolta, piuttosto raramente, può comparire nell'età adulta. Non si conoscono esattamente le ragioni per cui ciò si verifica, ma i dati epidemiologici sono molto precisi. E' possibile che nell'adolescenza concorrono diversi fattori: ambientali, psicologici e anche biologici. L'età media è intorno ai 25 anni. Un altro dato di estrema rilevanza è che sono le donne, con una frequenza almeno doppia, a essere affette da questa "malattia". Gli attacchi di panico sporadici e di lieve entità in condizioni di stress particolari, colpiscono il 30/35% della popolazione, prevalentemente giovanile. I veri attacchi di panico di  interesse clinico, colpiscono il 3/4% della popolazione. Non sono finora stati individuati fattori specifici che possono predisporre allo sviluppo del disturbo, per quanto sia noto che nelle immediate vicinanze temporali del primo attacco si siano registrate circostanze scatenanti. E' infatti di comune osservazione la presenza di situazioni di perdita, come un lutto di una persona cara, o il divorzio tra i genitori o una difficoltà lavorativa o affettiva. Il rapporto tra l'evento predisponente e l'attacco non è chiaro. Certamente queste persone "panicose", ricordano e lamentano come fin dall'infanzia, fossero presenti situazioni di difficoltà di separazione dai genitori.Un altro elemento che appare presente in una grande quantità di pazienti sofferenti di attacchi di panico è il prolasso della valvola mitrale. Questo elemento è ancora di dubbia interpretazione ed è difficile valutare se sia un'eventuale causa predisponente o un effetto.