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Ossessioni: quali vantaggi?
La caratteristica sicuramente più evidente dell'anoressia e della bulimia è la natura ossessiva. La paziente è costantemente ossessionata dal pensiero del cibo, del peso, del corpo e della forma fìsica. Le pazienti a uno stadio più avanzato della malattia non riescono a pensare ad altro. Ed è ciò che le porta a isolarsi dagli amici e dalla famiglia e che alla fine preclude loro lo studio o il lavoro. In realtà uno dei segnali del desiderio della giovane donna di uscire dalla sua prigione ci giunge quando comincia a essere chiaramente stanca di non fare altro che pensare tutto il giorno, tutti i giorni, al cibo, al peso, al corpo e alla taglia. Dunque ciò che appare veramente terribile all'osservatore esterno dell'anoressia e della bulimia è l'ossessione con cui il soggetto che ne è affetto si concentra unicamente sul cibo, sul peso e sulla forma fisica, tralasciando tutto il resto. Tuttavia, non è da escludere che sia proprio la capacità di turbare e preoccupare, caratteristica di queste patologie, che agli occhi della persona che ne è affetta appare più interessante e apprezzabile. Forse l'anoressia e la bulimia sono una forma di protezione, o un modo di affrontare ciò che preoccupa. Questa tesi viene formulata per qualsiasi tipo di mania ossessiva. Per esempio, la persona ossessionata dalla pulizia vi dirà che desidera solamente che la casa sia pulita e in ordine; ma proprio come l' anoressica non raggiunge mai il suo ideale di magrezza, in questo caso la casa non sarà mai abbastanza pulita. La persona ossessionata dalla pulizia riesce a rendere la vita impossibile alle persone che la circondano proprio come l' anoressica o la bulimica. È evidente che in entrambi i casi la persona che ne soffre si preoccupa, è ansiosa, tesa e infelice, ma è altresì evidente che non si preoccupa solo del dimagrimento o della pulizia. Si tratta piuttosto di un modo per sfuggire a problemi repressi. È probabile che l'anoressia e la bulimia siano due modi per evitare di affrontare pensieri, sentimenti e ricordi penosi.

Quando e perché si scatena il comportamento ossessivo
Un sistema per aiutare la paziente a riflettere sul significato dell'anoressia o della bulimia è porsi il seguente interrogativo: "Quando è cominciata?". La stragrande maggioranza delle pazienti sembra in grado di datare i primi sintomi della malattia a partire da un evento specifico o da un trauma che ha segnato la loro vita. Naturalmente questo fatto specifico varia da una persona all'altra. Ho potuto redigere la lista che segue grazie alla mia esperienza cllnica, e non è assolutamente esauriente:

1) morte di un genitore
2) malattia, mentale o fisica, di un genitore
3) morte di una sorella
4) morte di un nonno a cui si era affezionate
5) divorzio o separazione dei genitori
6) abuso sessuale
7) stupro o violenza sessuale
8) abbandono della casa
9) fine di una storia d'amore
10) perdita di un'amicizia
11) esami
12) l'essere oggetto di scherzi e bravate

Tuttavia, non tutte le pazienti identificano la comparsa dei primi sintomi della malattia con un evento specifico o con un fatto traumatico in particolare. Alcune volte questo avviene perché non danno importanza a ciò che loro accade o perché non sono perfettamente consapevoli del significato implicito dell'avvenimento. Negano apertamente che un fatto coincidente con l'inizio della malattia possa essere rilevante. Talvolta a chi ascolta determinati racconti può apparire davvero sorprendente.
Alcune persone non riconoscono di aver subito un trauma perché non sono consapevoli degli effetti che determinate tensioni e sollecitazioni hanno su di loro.Vi sono anoressiche e bulimiche la cui patologia non pare sia stata scatenata da un singolo evento, ma da una situazione protrattasi nel tempo. Queste situazioni spesso sono terribili, come nel caso di abusi, violenze sessuali e conflitti familiari. Altre hanno a che vedere con la profonda convinzione della malata di non avere sufficienti risorse inferiori per corrispondere a quanto percepiscono, come una richiesta incessante di perfezione. In tutti questi casi è probabile che il disordine alimentare insorga quasi per fronteggiare i sentimenti che scaturiscono da situazioni che la malata non riesce a gestire. Ma non solo. La maggior parte delle persone si trova quotidianamente a dover affrontare queste situazioni che costituiscono eventi del tutto comuni. Non tutti coloro che si trovano a dover fronteggiare gravi traumi soffrono di disturbi dell'alimentazione.