|
Sogno
sempre di abbuffarmi di cibo e lo faccio ogni venerdì pomerìggio
sul treno tornando a Nottingham da mia madre: non è che la cosa
mi piaccia proprio, ma è come se non potessi fame a meno. Mi odio
per questo, perché è disgustoso, ma dopo essermi abbuffato
e dopo aver rigettato mi sento meglio. Talvolta assumo anche dei lassativi
e di conseguenza i crampi intestinoli e lo scaricarmi mi infondono una
sensazione di benessere. Mi sembra di impazzire. Non potrei mai parlarne
con alcuno.
È disgustoso! L'ho sentita farlo di notte! Va in cucina e si rimpinza
in maniera incredibile. Credo che mangi soprattutto cereali perché
so che non fa altro che comprarne e non ce ne sono mai. Si prepara anche
del pane tostato perché sento che mette in funzione il tostapane.
Se ne prepara tantissimo. Poi quando ha finito va in bagno a rigettare
tutto. Ho deciso di andarmene dall'appartamento il mese prossimo perché
non sopporto questa situazione. È così strana.
Descrizione cllnica
Sebbene già gli antichi romani praticassero "l' orgia alimentare"
a cui facevano seguire lo svuotamento dello stomaco, la letteratura medica
in passato non ha preso in considerazione questa patologia come ha fatto
con l'anoressia. Infatti solo nel 1979 la bulimia acquista notorietà
come disturbo; prima si riteneva estremamente raro e che colpisse solo
giovani donne. Da allora sono stati compiuti numerosi sforzi per dame
una definizione e, come per l'anoressia, gli specialisti si sono impegnati
per cercare di stabilire se la bulimia potesse avere una causa organica,
metabolica o genetica. Tuttavia, come l'anoressia, i ricercatori l'hanno
identificata come una patologia psicologica.
La definizione di bulimia dell'American Psychiatric Association è
la seguente:
Criterì diagnostici della bulimia nervosa
1. Episodi ricorrenti di "orgia alimentare" (consumo rapido
di una quantità eccessiva di cibo in un periodo di tempo discontinuo).
2. Sensazione di perdita del controllo sul proprio comportamento alimentare
durante questi episodi di "orgia alimentare".
3. La persona fa regolarmente ricorso al vomito volontario, oppure assume
lassativi e diuretici, o ancora si sottopone a dieta rigidissima o al
digiuno, o a estenuanti sessioni di esercizio fisico per prevenire l'aumento
di peso.
4. Un minimo di due episodi alla settimana di grande abbuffata per almeno
tré mesi.
5. Persistente ed esagerata preoccupazione per il peso e la forma fisica.
(DSM-III-R, American Psychiatric Association, 1987)
|