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Dopo "L' orgia alimentare"
Dopo la frenesia e l'eccitazione dell' orgia alimentare" la bulimica spesso si lascia travolgere dal panico. Ha introdotto migliala di calorie, ma è una donna il cui desiderio consapevole, o meglio la sua maggior preoccupazione, è dimagrire. Come ha potuto perdere il controllo in quel modo? Come può fare per essere certa che, nonostante tutto quello che ha mangiato, non ingrasserà?
Oltre al panico e al senso di colpa, si sentirà male anche fisicamente. Infatti, quando ingeriamo grandi quantità di cibo ci sentiamo opprimere da un fastidioso senso di pesantezza, soprattutto all'altezza dello stomaco e dell'addome. Sappiamo che, ad alcune persone in seguito a molte abbuffate, parti dell'apparato digerente, stomaco o gola, si sono rotte, causandone la morte.
Fortunatamente questi sono solo casi rari, tuttavia i soggetti bulimici sono sempre in preda al bisogno disperato di alleviare questo disagio. Perfino la bulimarexica che ha introdotto una quantità normale di cibo si sente gonfia ed estremamente grassa perché dopo un periodo prolungato di denutrizione anche solo una piccola quantità di cibo provoca questo effetto.
Gli effetti psicologici di una grande abbuffata sono spesso negativi, se non addirittura devastanti. La bulimica si sente male, in colpa, turbata dall'idea di aver perso il controllo di sé; si vede disgustosa, brutta, grassa. Si rimprovera e odia se stessa per un comportamento che non è stata in grado dì controllare e che per lei non ha alcun senso. Il suo più impellente bisogno è quello di cancellare tutto ciò che ha appena fatto.
Dopo aver fatto convergere tutte le sue energie nell'assunzione del cibo, il soggetto bulimico persegue come unico scopo l'eliminazione di ciò che ha introdotto nel proprio corpo. Il metodo più diffuso è il vomito volontario. Il soggetto introduce le dita della mano in gola provocando i conati di vomito. Alcune bulimiche sono ormai così abituate a questi pratica, che riescono a vomitare senza doverne stimolare i riflesso. Altre giungono al punto, alquanto preoccupante,cui difficilmente riescono a trattenere il cibo, essendo ormai abituate a mangiare e a rigettare subito dopo.
È del tutto comprensibile che il vomito non si traduca per la malata in una sensazione di benessere. Il vomito rappresenta una fatica per l'apparato digerente di chiunque e tende a provocare un aumento del battito cardiaco seguito da sintomi simili a quelli di uno shock: sudorazione, tremore e debolezza. Questo genere di stress fisico, che segue quello fisico ed emotivo di un episodio d'ingordigia, fa sì che la bulimica di peso normale si senta male ed esausta, ma costituisce una fatica anche maggiore per il sistema già indebolito dell'anoressica. Vi sono bulimiche che invece di vomitare o in aggiunta ricorrono a lassativi. Solitamente è proprio in questo modo che la bulimia viene scoperta, perché qualcuno in casa scopre le confezioni di lassativi. Il sovradosaggio è comune. Vi sono bulimiche che hanno assunto anche 100 pastiglie di purgante in una sola volta. I crampi allo stomaco e la diarrea causati dall'abuso di lassativi sono spaventosi e impediscono alla bulimica di uscire di casa o di condurre le normali attività quotidiane. L'abuso di lassativi è altresì pericoloso in quanto porta a uno squilibrio elettrolitico (minerale) del corpo che può causare il collasso ed eventualmente la morte. A un livello meno drammatico lo squilibrio elettrolitico in genere provoca la disidratazione o il gonfiore eccessivo perché viene a mancare nel corpo l'equilibrio dei liquidi.
Una terza possibilità, utilizzata singolarmente o in associazione al vomito e ai lassativi, è quella di far seguire all'episodio di iperalimentazione il digiuno forzato per compensare l'eccessiva quantità di cibo introdotta.