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DIVERSI
STADI DELLA MALATTIA
Si
possono distinguere diverse fasi dell'anoressia.
PRIMA FASE
Inizialmente le fatiche dovute alla restrizione alimentare vengono "rinforzate"
(cioè elogiate e approvate) dai genitori, dai parenti e dagli amici,
e ciò procura una grande gratificazione e soddisfazione personale,
soprattutto se il disagio e la sofferenza di partenza erano considerevoli.
In un secondo momento lo stress e le fatiche della restrizione vengono
sostituiti da un maggior senso di energia e da un generale stato di benessere.
Questo sembra essere un meccanismo biologico essenziale per la conservazione
della specie: infatti nei momenti di carestia è necessario che
qualsiasi animale o essere umano faccia fronte a tale emergenza con un
innalzamento dell'umore e di vitalità, per sopportare meglio la
difficoltà e mettersi alla ricerca di nuovo cibo.
SECONDA FASE
Quando termina lo stato di benessere dovuto alla perdita di peso, la mente
viene via via invasa da pensieri ossessivi riguardanti il cibo. Anche
questi pensieri nascono dall'istinto naturale, che governa la persona
sino a quando non trova cibo per alimentarsi e quindi sopravvivere. Tale
desiderio di nutrirsi è cosi intenso che la persona diventa sensibile
a ogni odore, profumo e stimolo riguardante il cibo, e tutto il resto
viene messo in secondo piano.
Nasce così la paura di ingrassare e di perdere il controllo, e
in effetti il rischio di abbuffate esiste, e per questo in tale fase si
accentuano i rituali ossessivi e le regole rigide elencati in precedenza.
L'umore diviene depresso, irritabile, ansioso, e genitori e parenti che
circondano la ragazza cominciano a criticarla con insistenza.
TERZA FASE
Si accentuano sempre più le emozioni negative; vengono anche compromesse
le funzioni delle attività mentali superiori come la concentrazio-ne,
la memoria, la capacità di giudizio critico. Se nella seconda fase
è ancora possibile studiare e ottenere buoni risultati a scuola,
in questa ci si trova nell'impossibilità di seguire una normale
attività sia scolastica che lavorativa.
Quando la perdita di peso è particolarmente accentuata, l'iperattività
viene incrementata. Frequenti sono inoltre i disturbi del sonno.
Infine, per una percentuale di ragazze che vanno incontro alla morte,
nei mesi che precedono questo tragico evento scompare l'ossessione per
il cibo e compare un profondo stato di depressione e di astenia. A questo
punto le capacità logiche e critiche sono a tal punto compromesse
che la ragazza non si rende più conto di cosa sta succedendo, e
solo se obbligata e fìsicamente costretta a mangiare è possibile
un recupero, pena la morte.
Dalla descrizione fatta si può comprendere come man mano che
il dimagrimento si fa più severo la mente viene invasa sempre più
dalla paura di perdere il controllo e di ingrassare. Questo pensiero
diventa col tempo l'unica legge che governa la mente di queste ragazze,
al punto che diventa impraticabile ogni tentativo di convincerle a un
trattamento se non quando toccano il fondo.
Dopo la guarigione molte ragazze hanno affermato che solo nella fase
iniziale la capacità di comprensione sia intatta e il pensiero
orientato verso un forte desiderio di dimagrire, mentre dalla seconda
fase in poi la lucidità di ragionamento è compromessa. Questo
fa capire che la motivazione al trattamento dovrebbe iniziare quanto prima,
nella seconda fase almeno, altrimenti solo un forte processo di costrizione
può far desistere una ragazza dal perseverare.
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