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COME
SI PRESENTA LA MALATTIA
L'anoressia
può dunque essere vista come una lotta quotidiana tra un bisogno
fisiologico essenziale di nutrimento e un desiderio psicologico di magrezza
estrema per affermare se stesse.
Attorno a questo scontro ruota tutto il comportamento della paziente:
da quando si sveglia alla mattina, per tutto il giorno e anche di notte
ha fame, una fame che si fa sempre più intensa e irresistibile
quanto più la ragazza si presenta emaciata.
La risposta a questo forte bisogno naturale - che si manifesta con continui
pensieri al cibo e sogni a occhi aperti di dolciumi - deve essere altrettanto
forte, eseguita con ossessività e dovizia di particolari, altrimenti
la fame può avere il sopravvento.
Ecco alcuni dei comportamenti che deve mettere in atto chi ha deciso
deliberatamente di "restringere" la propria alimentazione.
Per combattere la
fame durante i "pasti" (ridotti in realtà a modesti *
spuntini) mangia il più lentamente possibile, interrompe i pasti
non appena sente un senso di gonfiore anche minimo, o li consuma nello
stesso orario, nello stesso posto e possibilmente da sola. A volte anche
la disposizione dei bicchieri e della posateria deve avere un preciso
ordine, per evitare di perdere il controllo e di mangiare più di
quanto stabilito in partenza.
Per combattere la
fame tra un pasto e l'altro assume bevande molto calde che in effetti
calmano un po' la fame. Anche l'uso di spezie può servire allo
scopo.
Mette in atto quella
che si chiama "alimentazione vicaria", cioè sviluppa
il desiderio di veder mangiare gli altri. Forte è quindi la voglia
che i genitori, i fratelli mangino magari proprio ciò che lei si
è proibita. E frequente inoltre che tali pazienti collezionino
ricette di cucina o preparino da mangiare agli altri. Tutto ciò
procura loro piacere e sollievo.
Nei momenti in cui
la fame si fa più intensa compie delle vere e pro-' prie "abbuffate
virtuali", vale a dire immagina di mangiare grandi quantità
di cibo, magari osservando per ore la vetrina di un negozio alimentare
o guardando i cibi disegnati sulle ricette di cucina. I sogni tipici di
un'a-noressica riguardano sostanzialmente il cibo.
Per superare il
senso di colpa per aver mangiato, conta minuziosamente le calorie ingerite
o che avrebbe dovuto ingerire. Subito dopo i pasti intraprende una frenetica
attività fisica (corre, cammina, balla) col preciso intento di
smaltire quanto ingerito. Ciò fa diminuire enormemente il senso
di colpa derivato dall'aver ingoiato quantità ritenute sempre troppo
esagerate.
Se ritiene di aver
mangiato troppo ricorre a mezzi di compenso come - sputare il cibo, indursi
al vomito, usare lassativi e diuretici in quantità
Per evitare di aumentare
di qualche chilo... meglio dire etto, attua un autentico controllo sul
proprio corpo e sulle proprie forme. Si guarda spesso allo specchio, si
prova vestiti della taglia desiderata, controlla continuamente il proprio
peso sulla bilancia, si tocca il corpo per sentire le ossa (segno che
le cose "stanno andando bene"). Si accorge se il cinturino dell'orologio
stringe più del solito.
Per evitare le critiche
e la disapprovazione dei familiari tende a nascondere il più possibile
il proprio comportamento. È questa un'ulteriore lotta in quanto
i genitori, prima o dopo insospettiti dall'atteggiamento della figlia,
inizieranno a spiarla e controllarla in ogni movimento. Lei usa quindi
per lo più vestiti larghi, con l'intento di nascondere la propria
condizione fisica, racconta molte bugie su quanto ha mangiato e su quanto
pesa. Nasconderà e getterà via il cibo anziché mangiarlo.
Per evitare le critiche
e la disapprovazione di amici e parenti evita il più possibile
i contatti sociali, sia per non dover mangiare con loro (sarebbe "costretta"
a mangiare di più) sia per eludere le considerazioni sul suo aspetto.
Infine la grande
fonte di soddisfazione di ogni ragazza anoressica è
mantenere il proprio peso o calare un po' ogni giorno. Se qualcosa va
bene, se ottiene un successo, se riceve un complimento, tutto viene attribuito
al suo corpo magro. L'umore pertanto è direttamente proporzionale
al peso e al controllo sul corpo.
Diversamente diventa triste e ipercritica e si considera un fallimento
se aumenta di un etto. La sua autostima e il valore come persona dipendono
quindi esclusivamente dal suo corpo.
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