|
LE
DIVERSE FASI DELLA MATURAZIONE PSICOLOGICA
Nella
psicologia evolutiva, quella disciplina che studia i processi di maturazione
dall'infanzia all'età adulta, si distinguono diversi aspetti dello
sviluppo psicologico che possono evolversi sia contemporaneamente, sia
con tempi e modi diversi.
Si distinguono sviluppi psicologici differenti:
sviluppo psicoaffettivo;
sviluppo emotivo;
sviluppo cognitivo;
sviluppo sociale;
sviluppo morale.
Cerchiamo di far luce sui primi due punti.
SVILUPPO
PSICOAFFETTIVO
E' merito delle considerazioni pionieristiche di Freud aver messo in risalto
come lo sviluppo psicosessuale non sia un processo che nasce nella fase
puberale, ma sia una lunga e complessa maturazione che prende l'avvio
già nei primi anni di vita. Per raggiungere una maturazione psicologica
sessuale completa il bambino deve infatti percorrere diverse tappe, nelle
quali "investe" buona parte delle proprie energie in specifiche
aree del corpo, per conseguire uno stato di piacere e di benessere. Queste
tappe corrispondono secondo Freud a fasi ben precise dello sviluppo psicosessuale,
che normalmente vengono suddivise nei seguenti stadi:
fase orale -
fase anale - fase
fallica - fase di
latenza - fase genitale.
Questa teoria, che oggi risulta un po' datata (la sua prima formulazione
risale all'inizio del secolo), afferma che per raggiungere una sessualità
completa e appagante bisogna partire da lontano a sperimentare un senso
di piacere e di soddisfazione via via in diverse zone chiave del nostro
corpo che ci mettono in contatto con l'esterno.
<1> Si comincia a provare piacere con le labbra e la mucosa interna
della bocca, prima associata all'atto di mangiare, in seguito anche
succhiando oggetti e dita.
<2) Successivamente l'interesse del bambino si sposta nella zona
anale, è il periodo in cui si apprende il controllo degli sfinteri:
trattenere le feci, in quel perido, è un gioco strano ma appagante.
<3>Nella fase fallica l'attenzione si rivolge ai genitali,
strofinandoli ed esplorandoli. A molti sarà capitato di osservare
come i bimbi, in una determinata fase del loro sviluppo, indulgano nel
toccare tali zone intime fino a eseguire la vera e propria masturbazione,
sia femminile che maschile: atto propedeutico alla sessualità adulta.
È infatti importante riuscire a raggiungere un piacere individuale
prima di attuarlo nell'interazione con l'altro sesso. L'autoerotismo è
pertanto una pratica utile e indispensabile per raggiungere un'adeguata
maturazione in ambito sessuale. Altri processi di apprendimento sono tuttavia
necessari per portare a compimento uno sviluppo psicosessuale adeguato,
come entrare in contatto con il corpo dell'altro sesso (si pensi al gioco
dei dottori, o agli scherzi a scuola tra ragazze e ragazzi) che hanno
la finalità di superare il naturale imbarazzo per l'altro sesso.
E cosa dire delle prime carezze, dei primi baci e dei primi rapporti sessuali
che inevitabilmente sono destinati a procurare ansie e preoccupazioni
sulle proprie capacità e sul livello di prestazione? C'è
poi il problema di come gestire questi desideri, impulsi, atti ma-sturbatori
nei confronti delle figure parentali: parlarne, tenerli nascosti?
Lo sviluppo sessuale passa dunque attraverso: <a> la sperimentazione
delle zone di piacere del proprio corpo; <b> la graduale conoscenza
del sesso opposto;<c> una corretta informazione che, se non viene
fornita da genitori, istituzioni scolastiche o sociali, viene attinta
da amici e compagni, spesso in modo confuso e non sempre corretto.
LO
SVILUPPO EMOTIVO
Senza emozioni l'uomo sarebbe forse più simile a una macchina che
a un essere vivente. Esse sono fondamentali per informarci sui nostri
stati interni e ci permettono di salvaguardare la nostra stessa esistenza
Già Darwin se n'era interessato nell'800, e alcune sue intuizioni
sono ancora apprezzabili. Si pensi che cosa succede quando siamo di fronte
a un animale che ci sta aggredendo, o proviamo rabbia o intensa paura:
in entrambi i casi le emozioni sono degli autentici campanelli d'allarme
che ci portano all'azione, alla fuga o all'attacco, salvandoci la vita.
Le emozioni servono a distoglierci dalle normali funzioni quotidiane per
informarci urgentemente su eventi esterni di particolare importanza, siano
essi positivi o negativi.
Lo stato emotivo della gioia ci informa che quello che stiamo facendo
è appagante e utile per il nostro organismo, e ci spinge a perseverare
nell'attività che stiamo svolgendo. La tristezza, al contrario,
ci informa che in quel momento ci manca qualcosa, e ci porta a ricercare
motivi di soddisfazione o a ritirarci in noi stessi in attesa di maggiori
gratificazioni. La rabbia indica poi che di fronte a noi c'è un
ostacolo che dobbiamo rimuovere.
Comprendere gli stati interni ci permette dunque di chiarire quali sono
i nostri bisogni e le necessità del momento, e quindi di mettere
in atto i comportamenti necessari per perseguirli.
Esistono diverse tipologie di emozioni:
le emozioni primarie
(fondamentali) -
le emozioni secondarie (complesse),
entrambe utili per la soppravivenza della specie umana e dei primati in
genere.
|