Le categorie a rischio

Innanzitutto, chi lavora a turni, specie se questi sono troppo brevi. Infatti, in Italia si usa fare turni settimanali, ma in una sola settimana l'organismo non riassesta completamente tutte le sue funzioni biologiche sul nuovo ritmo. Con l'invecchiamento, poi, il sistema nervoso diventa meno flessibile, per cui i turnisti, andando avanti negli anni, dormono meno bene. Le patologie legate ai disturbi del sonno vengono diagnosticate mediante polisonnografia. È un tipo di esame molto complicato. Il paziente viene collegato mediante elettrodi a un'apparecchiatura che esegue una serie di rilevazioni mentre il soggetto è addormentato. Fornisce l'elettroencefalogramma, la registrazione dei movimenti oculari, del tono muscolare, della pressione, della respirazione, del cuore e dei movimenti. Si può anche utilizzare un videoregistratore per filmare il paziente addormentato e confrontare quello che si vede con l'occhio e quello che "sente" l'apparecchiatura.
La polisonnografia va comunque orientata al problema, nel senso che "non si fa tutto a tutti", ma che le diverse procedure saranno mirate alla diagnosi del disturbo specifico".