"Il
Massaggio indiano alla testa"
Il massaggio alla testa è
assai utile e rilassante. Il metodo comprende : il massaggio distensivo
del collo, la trazione delle cervicali, il trattamento antistress al
viso, i "pancha bindu" (digitopressione sui punti focali delle
aree cerebrali), la stimolazione del cuoio capelluto, la torsione e
trazione dei capelli. Normalmente si utilizza l'olio di mandorle dolci,
oppure l'olio di sesamo.
La prima manovra, eseguita con il soggetto in posizione prona, prevede
che vengano visitate minuziosamente le vertebre cervicali, massaggiati
i trapezi, al fine di ingenerare la necessaria condizione di rilassamento.
Dopo aver verificato che la testa si trovi correttamente posizionata,
si tira con entrambe le mani e con determinazione, mantenendo attiva
la trazione per 15 anche 20 secondi. Sul finire di tale trazione, mentre
con la mano sinistra si mantiene ancora la tensione attiva, con l'indice
e il medio della mano destra, si preme per 8-10 secondi tra le arcate
sopraciliari. Ciò, secondo la tradizione, provoca un riavvicinamento
più dolce delle parti stirate.
Dopo la trazione alle cervicali viene minuziosamente esaminata la condizione
delle ghiandole sotto le mascelle. Durante l'ispezione le dita si muovono
lentamente soffermandosi e sviluppando movimenti circolari in coincidenza
dei noduli. Questa manovra e il massaggio ai masseteri, sollecita, tra
l'altro, il rilassamento di tutta questa zona spesso rigida in molti
soggetti che addirittura mantengono le mascelle contratte anche durante
il sonno.
Si indugia, nella manovra seguente, a manipolare sia la zona sotto l'orecchio,
sia il padiglione auricolare entrando a stendere l'olio perfino nelle
pieghe interne. Due/tre gocce di olio vengono lasciate cadere nell'orifizio
recando così beneficio ai tessuti interni e facilitando lo scioglimento
e il distacco del cerume. D'altro canto anche nelle nostre tradizioni
popolari si è sempre curato il mal d'orecchio con l'olio di oliva
tiepido.
Le tre manovre che seguono vertono ad ottenere la distensione dei muscoli
facciali : la prima interessa il mento ed il labbro inferiore, la seconda
il labbro superiore e la terza il naso. Queste manovre che hanno una
valenza anche estetica, sono della stessa natura : i pollici si muovono
seguendo la medesima direzione, alternandosi cioè dal centro
verso l'esterno.
Poi ci si occupa degli occhi con specifiche manovre : delicatamente
vengono inumidite sia le palpebre inferiori, sia le superiori muovendo
le dita dalla radice del naso verso l'esterno ; si stimola l'arcata
sopraciliare appoggiando in progressione ad una ad una le dita e lasciandole
scivolare intorno al cavo orbitale, infine mentre si avvolge con il
palmo delle mani affettuosamente il viso si appoggiano delicatamente
i pollici sugli occhi per provocarne il rilassamento.
Segue una stimolazione del centro delle soppraciglia ( il terzo occhio)
ottenuto con lo sfregamento dei pollici, dal basso verso l'alto, per
risvegliare la consapevolezza e la capacità discriminativa.
Si passa alla fronte. La fronte esprime fisicamente, in molti soggetti,
le tensioni mentali che si traducono in contrazioni sviluppando, a lungo
andare, le rughe. Il movimento più classico per indurre distensione
e rilassamento è con le mani che si muovono sempre dal centro
verso l'esterno.
Terminato il viso, si esegue una manovra che ha come obbiettivo il rilassamento
di una parte del cervello : il pollice destro preme al centro delle
sopraciglia coadiuvato dal pollice sinistro che gli sta sopra e gli
indici procedono a chiudere le temporali per provocare una diminuzione
del flusso sanguigno verso l'alto. Questa manovra talvolta riesce ad
eliminare i mal di testa conseguenti all'affaticamento. La pressione
viene mantenuta con una certa forza per 30 secondi e poi allentata con
attenta gradualità.
Si passa al cuoio capelluto. Mentre viene copiosamente inumidito d'olio,
si attiva la circolazione del sangue sfregando con i polpastrelli delle
dita. Il movimento è simile a quello che si usa quando ci si
lava la testa. Si afferra, in seguito una piccola ciocca si torce fino
ad ottenere un"insieme" compatto poi si tira stimolando i
bulbi.
Le varie ciocche trattate vengono raggruppate insieme e anch'esse tirate.
Infine si procede ad eseguire lo stesso tipo di manovra con tutti i
capelli.
Dopo averli sciolti e distesi si inizia la serie di pressioni in speciali
punti considerati fulcro di altrettante aree celebrali.
La cultura indiana offre una interessante interpretazione del funzionamento
del cervello : la coscienza risulterebbe essere una qualità della
manifestazione pertanto, permeerebbe tutto l'universo e il cervello
sarebbe lo strumento in grado di captare tale coscienza adattandola
alle necessità umane. Il fenomeno sarebbe paragonabile alla luce
solare filtrata da un prisma il quale scomporrebbe la luce in sette
qualità o lunghezze d'onda. Ebbene il cervello, sempre secondo
questa interpretazione. avrebbe sette possibilità o qualità
di coscienza corrispondenti ad altrettante aree della testa. Il fulcro
di ciascuna area risulterebbe in uno specifico punto. Cinque di questi
punti possono essere direttamente stimolati dal massaggiatore con pressioni
e soffregamenti. Essi sono : il centro delle sopracilia, il culmine
della fronte all'attaccatura dei capelli. la nuca, l'occipitale e la
sommità del capo. Ogni area avrebbe una sua specifica funzione
: Il centro delle sopraciglia è il punto focale della capacità
discriminativa, quello al culmine della fronte corrisponde all'area
di vigilanza sul presente e il divenire, la nuca alla memoria individuale,
l'occipitale (dove i preti si facevano la chierica) la memoria collettiva
e infine la sommità del capo la capacità di sperimentare
elevati stati di coscienza e l'ingresso per le esperienze trascendenti.
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