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Difendiamoci dall'inquinamento anche imparando a lavarci il naso"
Quando insegno ai miei allievi
come recuperare una respirazione migliore, la prima cosa che raccomando
loro è di utilizzare sempre il naso sia durante l'inspirazione,
sia durante l'espirazione. La bocca, dico scherzando, serve per mangiare
(solo in casi estremi ne ammetto l'utilizzo per respirare) mentre il
naso è lo strumento più opportuno : grazie ai numerosi
peli situati nel suo interno, fa giungere all'apparato respiratorio
l'aria filtrata e purificata anche da eventuali "intrusioni"
virali. Il passaggio più lento e tortuoso dell'aria nelle narici,
inoltre, ne favorisce il preriscaldamento e ciò aiuta a prevenire
i disturbi da "raffreddamento".
Il naso è dunque di vitale importanza, per questo consiglio di
averne cura, mantenendolo sempre pulito. Il grado di inquinamento atmosferico
che tutti stiamo subendo, ha oggi raggiunto livelli insopportabili e,
spesso, le impurità che vanno accumulandosi nelle narici impediscono
il libero passaggio dell'aria.
Ecco perché in quest'articolo ho voluto presentarvi un'antica,
tuttavia assai semplice pratica, chiamata Jala-neti o pulizia delle
vie nasali con acqua e sale.
Nella Gheranda-samhita un testo indiano databile intorno al XVII / XVIII
secolo, ritenuto assieme allo Hathayoga-pradipika e alla Siva-samhita
uno dei principali testi dello Hatha-yoga, si legge di una pratica denominata
sit-krama che consisteva nell'aspirare acqua dalla bocca ed espellerla
dal naso per ottenere la pulizia delle vie nasali ed i conseguenti benefici.
Tale pratica più completa, la consiglierei naturalmente agli
allievi con più esperienza, mentre la Jala-neti che consiste
nell'utilizzo di uno strumento dotato di beccuccio come una teiera,
comunemente chiamato Lota, è adatto a tutti. All'interno della
Lota, dopo aver predisposto dell'acqua tiepida, si fa accuratamente
sciogliere un mezzo cucchiaino di sale fine da cucina. Contrariamente
a quanto il lettore tende a presumere, è proprio il sale (che
tuttavia ha una funzione anche antisettica), ad evitare che il passaggio
dell'acqua nelle narici dia luogo a bruciore.
Per una corretta esecuzione, consiglio di inclinare il busto in avanti
fino a portarlo parallelo al pavimento, piegare la testa di lato, aprire
leggermente la bocca per impedire all'acqua di passare nella gola, introdurre
il beccuccio in una narice ed attendere che, per la legge dei vasi comunicanti,
l'acqua dopo aver riempito il cavo sinoideo, fuoriesca dall'altra narice.
Si ripete dalla parte opposta e si raccomanda, specialmente d'inverno,
visto che qualche goccia d'acqua tende a fermarsi proprio nel cavo sinoideo,
di soffiare bene il naso al termine della pratica.
I benefici che si ottengono, oltre alla normale pulizia, sono diversi
: ad esempio si prevengono i disturbi delle cavità nasali come
raffreddori, riniti ecc. si elimina l'eccessiva secrezione di muco,
si stimolano i nervi del cranio e le funzioni dell'organo olfattivo
; gli occhi e le orecchie, dato che sono in collegamento, ne ricevono
di conseguenza giovamento.
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