"Un
autostiramento della colonna vertebrale
"Pascimottana-asana" antica postura Yoga
Già nei testi più
antichi ed ortodossi a cui lo yoga fa riferimento, come la Gheranda-samhita,
la Hathayoga-pradipika (con il nome di pascimatana-asana) e la Siva-samhita
( anche con il nome di ugrasana, posizione fiera), questa postura (asana)
viene considerata una delle migliori e più importanti posizioni
classiche dello Hatha-yoga.
Il suo nome, "pascimottana-asana", ha dato luogo ad alcune
interpretazioni a seconda del significato che si è voluto attribuire
al termine pascima (ponente, ovest). Eccone alcune : posizione dello
stiramento posteriore, posizione dello stiramento verso ponente. Altre,
che mi sembrano sicuramente le più curiose, ma anche le più
interessanti, sono le seguenti : pascima = ponente, ovest e, se riferito
al corpo, è sicuramente la parte posteriore cioè la schiena
; tana = estendere nonché stirare ; asana, normalmente tradotto
con postura, viene da alcuni interpretato come sedile. Il termine tuttavia
deriva dalla radice di un verbo sanscrito "as" che significa
sedersi o stare seduti. Si tratta, in fondo, della tipica situazione
riferita alla meditazione, la cui caratteristica è quella di
ottenere stabilità fisica e mentale (stiram) e benessere (sukam).
La posizione deve dunque essere praticata con comodità e stabilità
ma, soprattutto, con mente serena. L'ultima interpretazione che vi propongo,
prima di spiegarvi l'esercizio, offre una chiave esoterica : pascima
= ovest, Sarasvati Nadi (secondo la mistica tantrica, uno dei canali
del corpo "sottile" situati nell'area della colonna vertebrale),
uttana = sollevare, muovere verso l'alto e asana del cui significato
abbiamo già parlato. Ne consegue il seguente mistico significato
: posizione del sollevamento (dell'energia , Kundalini) nella Sarasvati
Nadi.
L'esercizio, al di là delle colorite interpretazioni dello storico
nome, offre, oltre all'evidente e benefico stiramento della colonna
vertebrale, altri ottimi benefici : sviluppa la capacità digestiva,
aiuta a combattere l'obesità, la costipazione e la dispepsia,
previene la sciatica e alcuni disturbi dell'apparato genitale. Unica
contro indicazione : non va eseguita in presenza di condizioni patologiche
della colonna vertebrale come l'ernia al disco se non dopo alcuni trattamenti
di massaggio e di "stretching dei monasteri indiani".
Esecuzione :
dopo aver collocato a terra un tappetino, ci si sdraia in posizione
supina sul pavimento, con le gambe unite e distese. Se gli addominali
sono tonici ed esercitati, si può portare le braccia oltre il
capo, inspirare e, durante l'espirazione, sollevare prima le braccia,
mantenendole distese fino a portarle perpendicolari al pavimento, e
poi, lentamente, la testa, le spalle ed infine il busto fino a ritrovarsi
seduti con le braccia in alto. Si Procede piegandosi in avanti e portando
la fronte verso le ginocchia. Gradatamente, se c'è sufficiente
scioltezza, le mani raggiungeranno le dita dei piedi, in particolare
gli alluci a cui si afferreranno per mantenere la posizione. Nel caso,
invece, sussistessero problemi di scioltezza o difficoltà nel
sollevamento del busto da terra, si potrà eseguire la posizione
semplicemente partendo da seduti. In questo caso, dopo essersi sistemati
con la colonna vertebrale ben eretta, si distenderanno inizialmente
le braccia parallele al pavimento, si inspirerà e con l'aiuto
dell'espirazione gradatamente, senza sforzi eccessivi, ci si distenderà
in avanti portando verso l'estremità delle gambe prima le mani,
poi il busto ed infine la testa. Le mani verranno dolcemente appoggiate
nel punto che si riuscirà a raggiungere.
Deve seguire, in ogni caso, una fase statica, durante la quale, si cerca
di praticare l'immobilità confortevole, allentare il desiderio
della posizione stessa, respirare con calma e rilassare tutto ciò
che è possibile per ridurre al minimo lo sforzo di mantenimento.
Al termine dell'esecuzione, che può durare da 1 a 5 minuti, è
consigliabile sdraiarsi sul pavimento in posizione supina con le braccia
lungo i fianchi, abbandonandosi ad un rilassamento spontaneo nel quale
si può rimanere ad occhi dolcemente chiusi contemplando il respiro
e il proprio corpo che riposa.
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