Alberobello ed i trulli
Alberobello Alberobello, la città fatta di trulli, occupa un terreno fortemente sottoposto all'azione erosiva delle acque meteoriche, tanto in superficie quanto in profondità; le rocce calcaree stratificate offrono così il materiale da costruzione che contraddistingue non solo l'immagine della città ma l'intero territorio, abitato sin dal secolo XV da coloni cui il signore del luogo affidava la terra affinché fosse bonificata e coltivata. |
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Era nata una vera e propria comunità stabile tenuta in pugno dal conte
Giangirolamo Acquaviva d'Aragona, in aperta violazione alla prammatica che vietava ai feudatari di costruire, senza il permesso del re, nuove città. La tradizione vuole che, in occasione delle visite regie di verifica, il conte facesse abbattere nottetempo le casedde costruite a secco e sgomberare gli abitanti per ricostruirle con altrettanta velocità non appena il pericolo fosse cessato. La proclamazione di Alberobello città regia nel 1797 segnò l'inizio dell'uso della malta nelle costruzioni, che non per questo mutarono il loro fascino di edifici "senza tempo", antichi quanto la tradizione mediterranea. Oggi i trulli di Alberobello sono circa un migliaio, vincolati come monumento nazionale dal 1930 e di recente entrati a far parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
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L'immagine del trullo, costruzione rurale senza tempo, è da sempre associata alla
Puglia come una delle espressioni più tipiche della sua anima contadina. Popola le province di Bari, Brindisi e
Taranto, trovando la consacrazione assoluta e monumentale nella città di Alberobello, da poco entrata a far parte del patrimonio dell'umanità tutelato
dall'Unesco. |
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Alcuni siti WEB www.trullosovrano.it/Italiano/Menu.htm
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L'architettura del trullo ruota intorno all'innesto di una forma
conica su una sottostante struttura solitamente cubica, proponendo tra l'altro la singolare geometria della cosiddetta falsa cupola, ottenuta mediante la sovrapposizione di filari concentrici di
chiancarelle che vanno via via avvicinandosi al centro, la chiave di tutto l'insieme, sottolineata dalla presenza del tipico elemento cuspidato che termina superiormente con una sfera o con un pinnacolo
dalle forme piu svariate. Spesso sui coni si ritrovano, tracciati con latte di calce, disegni sacri e profani, stelle, croci, mezzelune, simboli astrali. Gli ingressi ai trulli più antichi si distinguono per la presenza di un'architrave in pietra con sovrastante arco di scarico. L'innesto dell'ingresso modifica la forma conica della copertura, inserendosi in essa, e prendendo la forma di un piccolo frontone sporgente, definito e al tempo stesso fuso nella copertura dal rivestimento di chiancarelle. Le parti significative della costruzione a trullo ad Alberobello e dintorni sono fondamentalmente due: lo spazio centrale quadrato, coperto dalla falsa cupola, cui corrisponde esternamente il tetto conico e alcuni spazi laterali cui sono attribuite specifiche funzioni (quali il dormire o il cucinare) che si affacciano direttamente sul vano centrale, e che all'esterno si riconoscono da protuberanze o balze che si raccordano al cono principale. |