Come nasce il
Prosecco di Valdobbiadene
Il prosecco di Valdobbiadene nasce da una
tradizione antica che si è trasformata ed adattata nei secoli,
attraverso l'evoluzione delle conoscenze tecniche fino ad arrivare al
vino dei giorni nostri. Una storia codificata oggi nel Disciplinare, che
regola la produzione delle uve e dei vini, fissando i principi-base in
virtù dei quali un vino può fregiarsi della denominazione "Conegliano-Valdobbiadene".
Cinque sono le regole fondamentali:
1.
Le uve devono provenire da vigneti dell'area delimitata per
legge, i quali devono essere iscritti all'Albo della Camera di Commercio
cui sono riportati tutti i dati catastali che li identificano;
2.
le varietà ammesse sono solo le uve di Prosecco e Verdiso (quest'ultimo
per un massimo del 10%);
3.
la vinificazione deve essere eseguita secondo le norme previste
dal Disciplinare e può avvenire solo all'interno dei comuni della zona
Doc. Per il Cartizze la vinificazione può avvenire solo all'interno del
comune di Valdobbiadene;
4.
l'imbottigliamento e la spumantizzazione possono essere eseguite
solo nelle cantine della provincia di Treviso;
5.
la commercializzazione può avvenire solo se ogni partita di vino,
prima dell'imbottigliamento, ha superato l'esame organolettico eseguito
dalla commissione di enologi della Camera di Commercio.
Cinque regole semplici ma molto precise
pensate per garantire ai consumatori una origine certa ed una qualità
eccellente che ogni produttore deve rispettare se vuole avvalersi della
denominazione "Conegliano-Valdobbiadene",.
La denominazione è il traguardo finale
di un percorso lungo ed attento, che inizia nel vigneto. Innanzi tutto
dall'impianto delle viti, che deve avvenire con barbatelle selezionate,
su terreni ben esposti e preparati affinché possano accogliere le
giovani viti che, solo dopo 3-4 anni, sono in grado di dare i primi
grappoli. E poi la potatura, che deve essere quella tradizionale.
Un'operazione invernale eseguita da mani esperte, perché ogni vite, a
seconda dell'età e del vigore, possa produrre il giusto numero di
grappoli. In primavera, la concimazione, gli sfalci dell'erba, le
cimature, le sfogliature e la legatura dei germogli per far sì che in
ogni momento i grappoli siano arieggiati e soleggiati per maturare al
meglio. Arrivata l'estate, i trattamenti contro i parassiti eseguiti,
nelle zone più scoscese, anche con l'utilizzo dell'elicottero, che
volteggia rumoroso tra i vigneti per distribuire, con scientifica
precisione, il rame e lo zolfo, prodotti con i quali, ancora oggi, i
viticoltori riescono a fronteggiare l'arrivo dell'oidio e della
peronospora.
La vendemmia
momento atteso con trepidazione, nel
quale la soddisfazione per il lavoro eseguito va di pari passo con la
paura, la preoccupazione che, all'ultimo momento una pioggia o una
grandinata possano rovinare il lavoro di un anno.
Il Consorzio di tutela, a metà agosto,
inizia a controllare la maturazione dell'uva, impartisce gli ultimi
consigli ai produttori su sfogliature e diradamenti e, nel corso di una
riunione pubblica alla quale partecipano i viticoltori, dà il via alla
vendemmia per le diverse zone. Questo per fare in modo che le uve siano
raccolte al momento ideale.
La pressatura
La pressatura ha luogo quando l'uva,
vendemmiata a mano e raccolta nei diversi vigneti, viene portata in
cantina, luogo nel quale iniziano le lavorazioni. Di queste la prima è
la pressatura, un'operazione importante e molto delicata, che condiziona
la qualità del vino-base. Questo intervento viene condotto utilizzando
macchine molto sofisticate, che agiscono sugli acini in modo soffice,
così da estrarre solo il mosto fiore che proviene dal cuore dell'acino.
Il disciplinare prevede che da 100 kg.
di uva si possano ottenere al massimo 70 litri di vino. Dalle vinacce
ancora umide si ottiene poi, per distillazione, la profumata e leggera
grappa di "Prosecco". Per questo, si può senz'altro dire, che nulla va
sprecato.
La decantazione
prevede che, dopo la pressatura il
mosto torbido venga lasciato riposare a freddo (5-10°C) in vasche di
acciaio. Trascorse circa 10-12 ore, la parte limpida del mosto viene
separata dal deposito e avviata alla fermentazione.
La vinificazione
avviene grazie ai fermenti naturali
che, aggiunti al mosto, provocano la fermentazione alcoolica. La
vinificazione si compie in vasche di acciaio ad una temperatura costante
di 18~20o C e dura circa 15-20 giorni. Normalmente le uve provenienti da
un singolo vigneto vengono vinificate insieme ed ogni cantina conserva
le diverse partite separate. Dopo la fermentazione per il vino, già
carico dei suoi profumi, inizia il periodo di maturazione: le basse
temperature dei mesi di novembre e dicembre favoriscono la
precipitazione dei depositi. Così lentamente il vino inizia ad
illimpidire.
La presa di spuma
avviene quando il vino-base si è
illimpidito. Solo allora si procede alla spumantizzazione, operazione
nella quale lo stile, il gusto e l'esperienza dell'enologo svolgono un
ruolo decisivo. Le diverse partite di vino-base presenti in cantina,
dopo un attento assaggio, vengono assemblate: i vini che fino a questo
momento sono stati tenuti distinti per provenienza, epoca di vendemmia e
caratteristiche.
La pigiatura
stiche organolettiche, vengono riuniti
in proporzioni precise, tali da raggiungere un perfetto equilibrio fra
tutte le componenti. Solo qualche rara partita (cru), che già in vigneto
era apparsa dotata di un particolare stile o di un equilibrio perfetto,
viene spumantizzata in purezza. Dopo questa operazione, il vino
tranquillo, al quale sono stati aggiunti zucchero e fermenti naturali,
viene messo in autoclavi (recipienti a tenuta di pressione) all'interno
delle quali, lentamente, cominciano a svilupparsi le bollicine ed i
caratteristici aromi che contraddistinguono il "Conegliano-Valdobbiadene".
Verso la fine della presa di spuma,
abbassando opportunamente la temperatura si fa in modo che la
fermentazione si fermi, lasciando la quantità di zuccheri tale da
garantire, per ogni vino, l'equilibrio e l'armonia desiderati.
Conclusasi la fermentazione il vino,
rimasto ancora per qualche tempo a riposare nei lieviti, viene
imbottigliato.
Per l'imbottigliamento a seconda del
tipo di vino vengono usate bottiglie diverse, la Renana o la Borgognona
per il Tranquillo, la Champagnotta per il Frizzante e la classica
Prosecco per lo Spumante, tutte di colore verde, che garantisce la
protezione del vino dalla luce. Ogni bottiglia viene prima sciacquata e
poi riempita, tappata con il classico tappo di sughero e vestita con
l'etichetta. Le bottiglie vengono poi riposte in cantina al buio, dove
riposano a temperature ed umidità costanti, permettendo in questo in
modo al vino di maturare. Dopo 30-40 giorni il vino è pronto per essere
spedito.
Lo Spumante
il Prosecco Spumante è conosciuto
principalmente in due versioni, l'Extra Dry ed il Brut
Nel primo la rifermentazione si
interrompe quando ancora rimane una piccola percentuale di zuccheri
(12/20 gr/l) nel secondo la si conduce quasi alla fine (massimo 15 gr/l)
in modo che lo Spumante diventi più secco e asciutto.
Extra dry
E' il Prosecco "classico", la versione
che combina l'aromaticità varietale con la sapidità esaltata dalle
bollicine; il colore è paglierino brillante ravvivato dal perlage;
l’aromaticità è fresca e ricca di profurni di frutta, mela, pera, con un
sentore di agrumi che sfumano nel floreale. In bocca il vino è morbido e
al tempo stesso asciutto grazie ad una acidizà ben presente.Da aperitivo per eccellenza, ideale a
8-10 0C su minestre di legumi e frutti di mare, paste con delicati sughi
di carne, formaggi freschi e carni bianche d'alta corte.
Brut
E' il Prosecco più moderno ed ha un
grande successo internazionale. Si caratterizza per profumi più ricchi
di sentori di agrumi e vegetale fresco, che si accompagnano con una
piacevole nota di pane, unita ad una bella e viva energia gustativa; il
perlage fine assicura la persistenza del sapore e la pulizia del palato,
rendendolo a tavola, lo spumante per eccellenza.
Da apprezzare a 7-9 0C su antipasti di
pesce e verdure anche elaborati, primi con frutti di mare e piatti di
pesce al forno o, come è in uso nella zona di produzione, a tutto pasto.
Il Tranquillo
E' la versione meno conosciuta al di
fuori della zona di produzione. Si ottiene dai vigneti più fitti e poco
produttivi e da uve ben mature. La vinficazione prevede una breve
macerazione a freddo delle bucce dell’uva, in modo da arricchire il
vino, in aromi e struttura. Il colore è paglierino delicato, i profumi
sono di mela, pera, mandorla e miele di mille fiori. La struttura è
soave e persistente, con un retrogusto talvolta gradevole
La Renana
Pur non essendo nato per affrontare il
tempo, lo si può apprezzare anche al secondo anno di vita.
Da bere a 10-12 0C su antipasti
delicati di mare e di terra, ed In abbinamento con i bocconcini marinati
della tradizione veneta.
Il Frizzante
E' il Prosecco più facile ed immediato:
nato per incontrare i giovani e per avvicinare il consumatore meno
esperto. Nella versione a rifermentazione in bottiglia (Sur lie) è
l'autentico ambasciatore della tradizione del vignaiolo, un vino
essenziale, asciutto, digeribile e leggero. Nella fermentazione
consueta, in autoclave, il Prosecco Frizzante armonizza la fragranza dei
profumi varietali dell'uva, con il pizzicare delicato
dell'anidride carbonica, in una unione che dà una notevole freschezza.
Il colore è il caratteristico paglierino leggero, al naso l'aroma è
ricco di sentori floreali e ben si accompagna a primi piatti delicati.