Associazione Pro Ruscio RASSEGNA STAMPA a cura della Redazione de "La Barrozza" |
Lunedì 9 Dicembre 2002 |
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In tutti i comuni si ripetono le antiche tradizioni che
vogliono illuminare il passaggio degli angeli di RITA MARCHETTI NORCIA - Illuminare la notte e rischiarare il cielo con mille scintille per ricordare il passaggio degli angeli che trasportarono la casetta della Madonna di Loreto. Questo accadrà nella notte tra oggi e domani in molti luoghi della Valnerina e dintorni per rinnovare una tradizione che si perpetua ormai da tempo immemorabile. "Ri fauni", falò o "Foconi della Venuta" che dir si voglia raduneranno nella piazza del paese molta gente, che scaldandosi al calore di questi grandi fuochi, balleranno al suono di un organetto tra una bruschetta e un panino con la salsiccia. E la gara avrà inizio. Norcia, con i suoi ben sei fauni, uno per ogni guaita, Cascia, Monteleone di Spoleto che in questo modo concluderà la manifestazione cominciata con la festa del patrono, Vallo di Nera, Scheggino, Ceselli sono soltanto alcuni dei centri nei quali si rinnova la tradizione, senza contare le innumerevoli frazioni, che si daranno battaglia l'un l'altra per poter dire "il nostro era quello più grande!". Sono proprio loro, infatti, i piccoli centri, a mantenere vivo un qualcosa che una volta era affermato in tutta la dorsale appenninca umbra. "I falò risalgono agli antichi riti pagani del fuoco - ci spiega Agostino Lucidi del Cedrav - che segnavano il passaggio dall'autunno all'inverno. Successivamente poi si sono cristianizzati nella tradizione degli angeli, che rappresenta però soltanto una mezza verità. In realtà gli Angeli erano una famiglia regnante a Costantinopoli che, per paura degli invasori turchi, fece trasferire la casa prima in Albania e poi via mare a Loreto". E le campane suoneranno ancora una volta prima tra le 21 e le 22 e poi alla mezzanotte che segna il passaggio tra il nove e il dieci dicembre, mentre ogni parroco benedirà il rispettivo fuoco. Nel frattempo nella zona tra Scheggino e Ferentillo si rinnoverà il rito della pizza della fortuna cotta sotto la cenere e contenente una moneta, segno importante per chi la troverà tra un morso e l'altro. --------------------------------------------------------- |
Venerdì 6 Dicembre 2002 |
A Monteleone di Spoleto arte, folklore e gastronomia PERUGIA - Nel segno del gusto anche in questo weekend c’è un appuntamento
che gli appassionati dovrebbero evitare di perdere. Si tratta di "Monteleone
- Qualità Plus". --------------------------------------------------------- |
Domenica 7 Aprile 2002 |
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REGGERA’ LA DIOCESI ROMANA DI PORTO E SANTA RUFINA di ALDO MENCARELLI SPOLETO - Il giorno della festa è oggi. Oggi don Gino Reali, vicario della Diocesi di Spoleto-Norcia, diventa vescovo. E da domani sarà a Roma, nella diocesi che il Papa gli ha assegnato: quella di Porto e Santa Rufina, una diocesi complessa, difficile, alla periferia Nord di Roma con ben 37 parrocchie dove i mali delle aree metropolitane ci sono tutti e dove per don Gino l’impegno sarà duro. Per don Gino suonarono a festa le 104 campane delle chiese della diocesi spoletina il 23 febbraio scorso, quando monsignor Riccardo Fontana convocò tutto il clero della diocesi per dare l’annuncio. E in quella occasione vennero i primi applausi per don Gino: dal suo vescovo e dai parroci. Nella grande sala del museo diocesano, al primo piano della sede del Vescovado, c'erano tutti. Dei 104 parroci della diocesi di Spoleto-Norcia mancavano solo quei 17 che erano a letto con la febbre. Non mancava nessuno nemmeno tra i rappresentanti delle istituzioni: in prima fila il sindaco di Spoleto Massimo Brunini e l'assessore regionale Gianpiero Bocci e sparsi nella sala c’erano il sindaco di Bastardo Riccardo Petroni, quello di Norcia Alberto Naticchioni e tanti altri. Anche molti spoletini presenti, incuriositi dal velo di mistero intorno a quella convocazione del clero della diocesi. Monsignor Fontana non aspettò a lungo e diede subito la buona notizia: il Papa s'è ricordato di noi -disse- e premia don Gino eleggendolo vescovo. L'applauso fu spontaneo e scrosciante. Come i ricordi. "Don Gino è stato il mio confessore", "a don Gino devo molto: ha sempre avuto parole giuste nel momento in cui ho avuto bisogno". Poi parlò don Gino. Commosso per tanto calore attorno a lui. Ricordò le sue origini a Monteleone di Spoleto, i suoi genitori, quelli che hanno lavorato con lui. Don Gino non disse nulla di sé, delle sue emozioni di fronte a questa nomina. Non disse una parola dei suoi studi al seminario di Norcia e al seminario regionale, della sua permamenza alla Pontificia università gregoriana, del suo impegno come vicario (nominato già da monsignor Alberti nel 1985). Nessuna parola sui tanti anni trascorsi come giudice ecclesiastico regionale. Anni, almeno gli ultimi, importanti anche nella veste di segretario del sinodo diocesano. Don Gino è vescovo. Sarà alla diocesi di Porto e Santa Rufina, a Roma. Una diocesi grande tre volte di più di quella di Spoleto-Norcia. Con 37 parrocchie nella zona più popolosa della capitale. "Non avrà problemi don Gino - dice sicuro monsignor Fontana - non avrà davanti a sé nulla che non ha già affrontato". Don Gino non sentirà lontana la "sua" Spoleto perchè i suoi amici, quei ragazzacci che lui ha visto crescere e che gli sono affezionati, sono pronti ad andare da lui, a stargli vicini. E per don, pardon, monsignor Gino Reali, questo è un gran bel regalo. Che gli riempie il cuore di gioia. --------------------------------------------------------- |
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Domenica 24 Febbraio 2002 |
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Il vicario di monsignor Fontana andrà a governare le 37
parrocchie di Porto e Santa Rufina Il Papa l’ha voluto vescovo a Roma di ALDO MENCARELLI I primi applausi per l’elezione di don Gino Reali sono venuti dal suo vescovo e dai suoi parroci: tutti riuniti ieri mattina per un annuncio che monsignor Riccardo Fontana si era impegnato a fare. Nella grande sala del museo diocesano, al primo piano della sede del Vescovado, c’erano tutti. Dei 104 parroci della diocesi di Spoleto-Norcia mancavano solo quei 17 che sono a letto con la febbre. Non mancava nessuno nemmeno tra i rappresentanti delle istituzioni: in prima fila il sindaco di Spoleto Massimo Brunini e l’assessore regionale Giampiero Bocci e sparsi nella sala il sindaco di Bastardo Riccardo Petroni, quello di Norcia Alberto Naticchioni e tanti altri. Anche molti spoletini presenti, incuriositi dal velo di mistero intorno a questa convocazione di tutto il clero della diocesi. Monsignor Fontana ha dato subito la buona notizia: il Papa s’è ricordato di noi -ha detto- e premia don Gino eleggendolo vescovo. L’applauso è stato spontaneo e scrosciante. Poi don Gino. Visibilmente commosso. Ha ricordato le sue origini a Monteleone di Spoleto, i suoi genitori, tutti quelli che hanno lavorato con lui e ha ringraziato. Don Gino, nella sua modestia, non ha detto granchè di se. Non ha detto dei suoi studi al seminario di Norcia e al seminario regionale, della sua permamenza alla Pontificia università gregoriana, del suo impegno come vicario (nominato da monsignor Alberti nel 1985), gli anni passati nel ruolo di giudice ecclesiastico regionale. Anni di grande impegno, dedicati alla più grande diocesi regionale. Anni, almeno gli ultimi, importanti anche nella veste di segretario del sinodo diocesano che sta per concludersi. Don Gino andrà, appena nominato vescovo (cioè dopo Pasqua) a reggere la diocesi di Porto e Santa Rufina, a Roma. Una diocesi grande tre volte di più di quella di Spoleto-Norcia. Con 37 parrocchie nella zona più popolosa della capitale. "Non avrà problemi don Gino -dice monsignor Fontana- non ci sarà nulla che lui non ha già affrontato, visto che amministra la nostra diocesi da tanto tempo". E a Spoleto? Cosa accadrà? Monsignor Fontana allarga le braccia e dice telegraficamente: troveremo un sostituto. Intanto si gode la festa. Che per lui significa davvero molto. Il Papa si è ricordato di noi, ripete. E nelle parrocchie della Valnerina ieri pomeriggio le campane hanno suonato a distesa annunciando a tutti la buona notizia. --------------------------------------------------------- |
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Sabato 23 Febbraio 2002 |
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Campane a festa Per oggi a mezzogiorno il vescovo ha convocato il clero. Monsignor Riccardo Fontana non ha detto a nessuno cosa annuncerà ma è certo che si tratta di una cosa importante. E la notizia ha fatto il giro dell’Umbria intrecciandosi con altre voci che mettevano proprio monsignor Fontana al centro di un movimento di vescovi che avrebbe mosso il vescovo di Verona (in predicapo per sostituire il cardinale Martini) e trovato una soluzione al problema della diocesi di Lucca dove l’attuale vescovo è gravemente malato. Monsignor Fontana ci lascia? "No, ma chi manda in giro queste voci?" replica lui stesso. E insiste: oggi a mezzogiorno vedrete, saprete. Forse che don Gino Reali (uno dei suoi due vicari) stia per avere la nomina a vescovo? E che abbia anche una diocesi (quella romana di Porto e Santa Rufina)? Beh, sarebbe davvero una bella notizia. Un successo per la diocesi più grande della regione retta da uno dei vescovi più intraprendenti. Da parte sua monsignor Fontana fa sapere soltanto che ci sono tante cose in ballo e tutte molto belle. Le campane, dunque, suoneranno a festa. --------------------------------------------------------- |
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Venerdì 7 Dicembre 2001 |
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Angeli, "faoni" e focaracci
di ELENA PASQUINI Perugia Il fuoco illumina il cammino degli angeli. La notte fredda di dicembre si riscalda al calore di immense pire e il profumo di ginepro e ginestra invade le strade. "Faoni" a Norcia, "focaracci" a Sigillo e ad Assisi, fuochi nelle campagne e nei piccoli centri: devozione cristiana e tradizioni popolari fanno dell’Umbria il teatro di suggestivi festeggiamenti dove le fiamme rischiarano il buio. Ma la luce è protagonista anche in tante altre piazze, nei borghi e nelle periferie, e fa da guida attraverso mercati, brindisi e degustazioni dal sapore natalizio. A Norcia, domenica è il 1291: la leggenda vuole che in quell’anno gli angeli portassero la casa della Madonna dalla Palestina a Loreto. Per indirizzarli alla meta vennero allora accesi grandi falò. E’la festa dei "Faoni" in cui alcuni rintracciano antichi riti italici, fuochi che bruciano in onore dei "Fauni", divinità a cui chiedere un mite inverno. Ogni anno, i rioni della città si sfidano nell’accendere il falò più grande, bello e luminoso in una notte allietata dalle melodie degli organetti e dal sapore della carne cotta sulla brace, aspettando la mezzanotte quando, al passaggio degli angeli, tutte le campane di Norcia suonano a festa. Falò che si illuminano in molti centri della Valnerina, a Cascia, a Monteleone, nei piccoli borghi dei Sibillini, ma anche nelle campagne dei dintorni. E domenica fuoco anche a Sigillo per il "Focaraccio": in questo giorno i giovani corrono con un carro per le vie del paese, chiedono i ciocchi che verranno accesi la sera per il grande falò. Querce, paglie e ginestre bruciano fino all’alba. E’ oggi, invece, il tempo del fuoco dedicato all’Immacolata nella terra di San Francesco: appuntamento ad Assisi alle 17 davanti alla Rocca, ma anche a Tordibetto, a Viole, a Santa Maria Degli Angeli e a Torchiagina. E’ la stelle cometa, invece, ad accendersi domani a Miranda di Terni e a Magione che, sempre domani, s’illumina di mille candeline e assaggia i dolci di Natale. Si brinda, ancora domani, a San Venanzo, dalle 16 alle 20, degustando spumanti e dolci della tradizione nella sala "La Serra" del palazzo municipale. Tempo di luci e colori, ma anche di doni da cercare nei tanti mercatini, da quelli dell’antiquariato di Todi e Spoleto di domenica, al "Mercatino dei balocchi", domani e domenica, a palazzo della Corgna, dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 19, di Città della Pieve che è anche teatro, sempre domani, dalle 9 alle 20, della Fiera del regalo. Mercatino dell’Immacolata, quello di San Marco di Perugia, domani e domenica, tra curiosità da guardare e acquistare, dimostrazioni di lavori artigianali, gastronomia e prodotti tipici, ma anche musica: domani alle 17,30 ci sono gli Zampognari dell’Umbria, domenica alle 17 un concerto di musiche natalizie. --------------------------------------------------------- |
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3 dicembre 2001 |
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1 dicembre 2001 |
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"Monteleone qualità 2000" di Simonetta Valentini (Monteleone di Spoleto ) Sono
in pieno svolgimento i preparativi per la terza edizione di "Monteleone
qualità 2000", la manifestazione che si propone lo scopo di valorizzare dal
punto di vista ambientale culturale gastronomico il territorio del comune in
questione e dell'intera Valnerina.. --------------------------------------------------------- |
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16 agosto 2001 |
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11 dicembre 2000 |
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MONTELEONE QUALITA' 2000: I PRODOTTI TIPICI, MA ANCHE LO SVILUPPO DEL TURISMO IN VALNERINA ED IL FOCLORE di A. Matteucci (Monteleone di
Spoleto) L'8 dicembre, presso il convento di San Francesco a Monteleone di
Spoleto, si è tenuto il convegno dedicato al recupero ed alla valorizzazione
della lavorazione e della coltivazione della canapa, una delle tante
iniziative previste nell'ambito della manifestazione "Monteleone qualità
2000", giunta alla sua seconda edizione, evento che mira a riscoprire il
valore turistico-ambientale del territorio di Monteleone e si concluderà
oggi, nella tarda serata. --------------------------------------------------------- |
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5 dicembre 2000 |
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MONTELEONE QUALITA' 2000:
ALL'INAUGURAZIONE PRESENTI GIULIO COZZARI E TANIA ZAMPARO, MISS ITALIA 2000 di A. Matteucci
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30 novembre 2000 |
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MONTELEONE QUALITA' 2000 di A. Matteucci (Perugia) Mercoledì 29
novembre, presso la Sala Fiume della Regione dell'Umbria, si è tenuta la
conferenza stampa per la presentazione della manifestazione "Monteleone
qualità 2000", giunta alla sua seconda edizione, evento che mira a
riscoprire il valore turistico-ambientale del territorio di Monteleone e si
terrà, dal 5 al 10 dicembre 2000, a Monteleone di Spoleto. --------------------------------------------------------- |
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30 giugno 2000 |
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ARCHEOAMBIENTE: DAI RIMEDI POPOLARI ALLA CURA FITOTERAPICA di A. Matteucci (Monteleone
di Spoleto) Il 2 Luglio 2000, l'associazione Archeoambiente, con il
patrocinio della Comunità Montana della Valnerina, terrà, presso la Sala del
Baluardo in Monteleone di Spoleto, il convegno intitolato "Dai rimedi
popolari alla cura fitoterapica: fitoterapia, piante officinali di altura,
coltivazione e prospettive di sviluppo della montagna". --------------------------------------------------------- |
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Mercoledì 29 Dicembre 1999 |
Fabbri, falegnami e muratori al lavoro guidati
dal vulcanico don Angelo La Porta Santa a Monteleone di CHIARA MARCONI MONTELEONE DI SPOLETO — Volevano stupire tutti e alla fine, dopo mesi di duro lavoro, ci sono riusciti. Quello che è stato allestito sulla piazza principale di Monteleone di Spoleto, infatti, non è un presepe come tutti gli altri e non tanto per la presenza di elementi nuovi e originali che arricchiscono la tradizionale rappresentazione della Natività, quanto perché ogni pezzo che lo compone racchiude in sé l’antica sapienza dei maestri artigiani, come Francesco Carmignani e Gianfranco Reali, che hanno profuso tutto il loro impegno per la riuscita dell’iniziativa. Solo grazie all’infaticabile opera del "falegname", del "fabbro" e del "muratore" è stato possibile infatti concretizzare le idee del vulcanico e inarrestabile parroco del paese, don Angelo Corona, che dall’alto dei suoi ottant’anni, di cui cinquanta trascorsi proprio nella parrocchia di Monteleone, guida, coordina, coinvolge e trascina tutta la comunità nelle iniziative della chiesa. E a lui non si può certo dire di no. Anche quando il progetto è ambizioso come quello di quest’anno e prevede la costruzione in muratura della "Porta Santa", quasi a grandezza naturale, per ospitare la Sacra Famiglia, la realizzazione di un’immensa carta geografica a rappresentare l’universalità del messaggio cristiano, il tutto sovrastato da un imponente arcobaleno in lamiera che preannuncia il ritorno della pace e della giustizia sulla terra. "Nel nostro presepio abbiamo voluto rappresentare il vero messaggio del Natale perché non ci si può accontentare solo delle lucette, delle pecorelle e dei regali sotto l’albero - esclama il sindaco di Monteleone Nicola Angelini - a Betlemme si è aperta la vera Porta Santa ed è iniziato l’Anno della Misericordia, ebbene anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto celebrare questo evento importantissimo per la vita di milioni di fedeli". Per visitare il monumentale presepio di Monteleone c’è tempo fino al dieci gennaio. --------------------------------------------------------- |