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RONCA'

Si stende ai piedi delle colline dominate dal Monte Calvarina , un vulcano spento. Tutt'intorno troviamo vigneti, boschi e prati e dal terreno affiorano masse laviche pietrificate. Il nome Roncā dovrebbe derivare dal runco, cioč roncola, l'attrezzo usato dai primi abitanti della zona per tagliare la legna dei boschi che allora erano ancora pių vasti
Nel 1303 a Roncā si stabilė una colonia di tedeschi, con i quali l'allora signore di Verona, Alberto della Scala, stabilė un patto: avrebbero potuto coltivare il terreno gratuitamente a condizione di versargli alla fine di ogni anno 20 soldi e un agnello.
Il periodo storico pių prosperoso fu quello durante la signoria di Venezia, nel corso del quale vennero bonificati molti terreni, costruiti canali di irrigazione, questo portō a uno sviluppo della coltivazione della vite, dell'ulivo e di alcuni cereali. A quest'epoca purtroppo successero secoli tormentati dalla peste e da carestie.
Da visitare: il museo dei fossili, la chiesa parrocchiale e la chiesetta di Santa Margherita.
Le fonti economiche principali attualmente sono l'agricoltura e l'artigianato.
Roncā č considerato il comune pių importante per la coltivazione dell'uva durella e grazie alle sue scelte vitivinicole, si č guadagnato l'appellativo di "patria degli spumanti veronesi".

Geografia
Roncā dista 36 chilometri da Verona. Rispetto al capoluogo č in posizione est. Confina con la provincia di Vicenza.

Storia
L'origine del nome pare derivi dal latino runco o runcare ovvero "disboscare", "rendere coltivabili terre incolte". La testimonianza della presenza di antichi insediamenti sul territorio di Roncā, č stata decisa dal ritrovamento di preistorici attrezzi da lavoro sul monte Calvarina, č sono a tutt'oggi conservati nel Museo francescano di Chiampo. Il ritrovamento di una lapide di copertura di un sarcofago romano č attualmente conservata nel monmento ai Caduti della Libertā. Il periodo Medioevale fu piuttosto travagliato. Ebbe inizio nel 1300 durante il dominio di Alberto della Scala il quale stabilė patti con un gruppo Cimbro: si poteva coltivare il terreno gratuitamente con il solo obbligo di versare alla fine di ogni anno 20 soldi e un agnello allo stesso Alberto della Scala. Il periodo storico migliore fu quello sotto il dominio della Serenissima. Quest'ultima ebbe il pregio di regolamentare le varie colture, (la tipica uva Durella era giā conosciuta allora con il termine "Durasena"), di bonificare molti terreni, di canalizzare i corsi d'acqua con la possibilitā di irrigare oltre all'uva tipica, anche olivi e colture erbacee come il frumento, la segale, il sorgo ed il mais. Roncā attraversō ancora un perido buio. Tra il 1600 e il 1700, le pestilenze descritte anche dal Manzoni nel suo famoso romanzo "I Promessi Sposi" e la carestia colpirono in maniera devastante la popolazione roncadese sino a ridurla a poche centinaia.

Cultura
I monumenti
La chiesa pių antica č quella presente a S. Margherita che pare sia del 1300, un periodo che coincide con la presenza dei Cimbri. La chiesa parrochiale č stata progettata dall'architetto don Angelo Gottardi, ed č stata terminata e consacrata nel 1892. Sul territorio di Roncā, vi č la presenza di antiche ville rurali. La maggior parte di queste č stata recentemente restaurata. Si ricordano la Pastoria, corte Cavaggioni, villa Pompei e villa Meneguzzi. A Roncā č imperdibile il Museo dei fossili. É stato temporaneamente dislocato presso le scuole medie, dove č possbile trovare numerosi fossili gasteropodi, nummoli tipici esclusivi della zona denominata "strati di Roncā". La stessa č stata visitata da molti geologi anche per la presenza di colonnati basaltici.

Economia
L'economia č basata principalmente sull'agricoltura ed in particolar modo sulla vite. L'uva Durella da cui si ricava un particolare vino, il Durello riconosciuto D.O.C. nel 1987, č un prodotto tipico di Roncā. Di recente si sta aumentando la coltivazione anche dell'olivo. La presenza di tante piccole aziende, molte delle quali produttrici di ceramiche artistiche esportate in tutto il mondo, nonché di ditte a conduzione famigliare, consentono alla maggior parte degli abitanti di poter lavorare nel paese di residenza limitando cosė il fenomeno del pendolarismo. É da visitare l'antica "casara", che produce artigianalmente formaggi e slaumi

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