Siamo
venuti in possesso del carteggio tra Berlusconi e Bush mentre soffiano
i venti di guerra contro l'Iraq.
Caro
George,
com'è nel mio costume faccio una precisa scelta di campo e
mi schiero al tuo fianco. Hai un nuovo, grande alleato nella difficile
guerra contro i terroristi dell'Ira. Fammi sapere quando si comincia e
cosa devo portare. Ciao.Silvio B.
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Caro
Silvio, grazie
per la tua offerta. Purtroppo l'Ira non è tra gli obiettivi:
l'Irlanda del Nord è troppo piccola e più di
duemila bombe non riusciamo proprio a farcele stare. Ne ho
settantacinquemila da smaltire! Sarà per la prossima volta.
George
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Amico
George, ti chiedo
scusa, ho fatto confusione coi nomi. È che qua devo fare
tutto io: governo, esteri, sport, giustizia, fiori, cucinare... Volevo
dire Iran! Per questa importante battaglia di libertà
consentimi di offrirti Esercito, Marina, Aviazione e Guardia di
Finanza. Anzi, comincerei da questi ultimi, anche in prima linea. Che
ne dici? Silvio B.
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Caro
Silvio,
cos'è questa storia dell'Iran? La C.I.A., che legge tutte le
mie lettere prima di me, è andata su tutte le furie. Dice
che l'Iran è un obiettivo così segreto che ne
sono a conoscenza solo quelli che contano davvero. Io infatti non ne
sapevo niente! Credevo stessimo per attaccare l'Iraq. Attendo
spiegazioni. George
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Giorgino,
Giorgetto, Giorgiuzzo, perdonami
ancora. Iran, Iraq, Irac o Irak, di geografia non ci capisco un ****.
Attacca quello che vuoi, a me preme solo esserti amico. Se non vuoi
soldati, meglio. Sai com'è, gli italiani odiano morire in
battaglia, preferiscono schiantarsi in autostrada. Ma ti propongo i
più entusiasti anchor man per aiutarti a convincere il
paese: Mike Bongiorno (che presto farò senatore a vita), Iva
Zanicchi, Raimondo Vianello... Scegli chi vuoi. Silvio B.
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Caro
Silvio lascia
perdere. Purtroppo neanch'io di geografia capisco granché.
È un'ora che cerco il tuo paese sulla carta geografica e non
trovo niente. Sarà che è un po' imprecisa (sono
quelle che usiamo per bombardare) ma non mi raccapezzo proprio.
Insomma, chi **** siete? George
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Giorgio, permettimi
di colmare questa tua lacuna. Ho già provveduto a inviarti
(e già che c'ero anche a tutto il popolo americano) il mio
libro "L'Italia che ho in mente", con tanto di carta geografica grande
grande, di quelle che usavo da Vespa. Scoprirete che non siamo solo
pizza e mafia: oggi siamo pizza, mafia e risotto alla milanese. P.S.: Sulla
cartina vedrai strade, autostrade e ponti bellissimi che purtroppo non
ho ancora completato. È che sono incasinato: Nobel, Cirami,
Nesta... A presto Silvio B.
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Caro
Silvio, questa
è l'ultima lettera che ti scrivo. La C.I.A. mi invita a non
perdere più tempo con te. Dice che non abbiamo bisogno di
niente, né di soldati, né di enciclopedie,
né di aspirapolveri. Mi spiace, perché eri
simpatico. P.S.: Scusami
anche per non aver capito subito dov'è il tuo importante
paese. È che lo cercavo in Sudamerica. Non so
perché, ma conoscendoti avevo avuto questa impressione.
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