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Bisciacaria 01           

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera:  Bisciacaria  http://it.wikipedia.org/wiki/Bisiacaria      Dialetto bisiacco  http://it.wikipedia.org/wiki/Dialetto_bisiacco

La Bisiacaria, spesso indicata come il Territorio (Bixiacaria in bisiaco, Bisiacarie o Tiritori in friulano) è una regione corrispondente alla provincia di Gorizia meridionale. Può essere inclusa in un immaginario triangolo avente per lati il golfo di Panzano, il fiume Isonzo dalla foce a Sagrado e il limite occidentale dell'Altopiano Carsico.

 In realtà, più che dal punto di vista geografico la regione è definita in termini linguistici: è l'area in cui si parla il dialetto bisiacco, una particolare variante della lingua veneta.

Territorio

Dal punto di vista amministrativo corrisponde agli attuali Comuni di:

I vari paesi e frazioni sono così denominati nel locale idioma bisiaco: Mofalcon, Panzàn, Dàris, Ronchi, Vermeàn, San Vido, Ridipuia, Foiàn, Polàz, Segrà, San Piero, Casseàn, Turiàc, Beàn, Pieris, Saganziàn, Staranzan, Bestrigna. Secondo alcuni, rimarrebbero escluse per ragioni linguistiche la frazione di Poggio Terza Armata/Sdraussina nel comune di Sagrado e quella di Isola Morosini (in bisiaco detta Isula), sulla destra Isonzo, nel comune di San Canzian d'Isonzo.

 

Origine del nome

Per molti, fra cui lo studioso Silvio Domini il nome ha un'origine slava, in quanto potrebbe derivare dal termine sloveno bezjak (profugo, esule). Fin dall'Ottocento ha goduto d'immeritata fortuna una falsa etimologia che riconduceva il termine a un'assai improbabile locuzione latina latino medioevale bis aquae (è infatti grammaticalmente impossibile associare un sostantivo a un avverbio moltiplicativo, in latino si direbbe casomai binae aquae), ovvero tra i due fiumi, Isonzo e Timavo. Secondo altri, ma si tratta di una supposizione poco convincente, la terminologia rivelerebbe una numerosa presenza di serpenti nella zona, chiamati in dialetto "bisse".

  Storia

La storia della Bisiacaria è legata fino al 1866 alla storia del Friuli con cui divide le sorti. Così farà parte del Ducato longobardo friulano (568-776 d.C.), poi del Marchesato franco del Friuli (776-952 d.C.), e dello Stato Patriarchino friulano (1077-1420). Nel 1420 la Patria del Friuli verrà conquistata da Venezia che ne riconoscerà sia i confini amministrativi (di cui continua a fare parte anche la Bisiacaria) che il Parlamento friulano ove continuerà a sedere un rappresentante del Comune di Monfalcone. Nel 1797 Napoleone pone fine alla Repubblica di Venezia e con il Congresso di Vienna del 1815, la Bisiacaria passa all'Austria insieme all'intero Friuli (il Friuli però nell'ambito del Regno Lombardo-Veneto). Nel 1866 Il Friuli centrale e occidentale passa all'Italia mentre la Bisiacaria, con Gorizia, continua ad essere austriaca fino alla fine della prima guerra mondiale facendo parte della Contea di Gorizia e Gradisca. Dopo il passaggio all’Italia nel 1919, sarà inclusa nella Provincia di Trieste (1919-1945), con l'eccezione di Sagrado, aggregata prima a Udine quindi a Gorizia. È tornata a far parte della Provincia di Gorizia nel secondo dopoguerra, a causa della non immediata restituzione all'Italia del Territorio di Trieste, amministrato allora da un governo militare alleato.

 La Bisiacaria rientra tanto nella definizione di Friuli storico, tanto in quella di Venezia Giulia.

 

Lingue e dialetti

La parlata tipica della Bisiacaria è il bisiaco, un dialetto di tipo veneto derivato dall'interferenza del gradese con il friulano. Il bisiaco sta attraversando da tempo una certa decadenza, incalzato dalla preminenza del dialetto triestino; i centri più conservativi risultano oggi Turriaco, Pieris, Begliano, San Canzian e Fogliano.

 Nei comuni di Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Sagrado è riconosciuto come lingua minoritaria lo sloveno. Monfalcone (dove è attivo anche un fogolâr) e Sagrado riconoscono anche il friulano.

 Economia

È una zona che coniuga una fiorente attività agricola ed artigianale con le risorse costiere: nautiche, turistiche e commerciali. In particolare si sottolinea la presenza dei cantieri navali di Monfalcone, specializzati nella costruzione di navi da crociera di elevato tonnellaggio, che hanno segnato sin dalla loro nascita lo sviluppo economico del territorio.

 


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