I terreni affioranti nel territorio di Domegge sono distinti in depositi di copertura e rocce del substrato.
1. Materiali di riporto
Sono costituiti dai materiali delle ex discariche a sud-est di Grea e presso Ponte Borchie, oltre a terreni vari di riporto tra i quali quelli utilizzati per la costruzione dei campi sportivi di Domegge e di Vallesella. Per la loro varia origine si tratta di materiali eterogenei.
2. Materiali grossolani, spigolosi, con scarsa matrice fine
Sono dovuti alla degradazione dei rilievi calcareo-dolomitici, particolarmente abbondanti nei settori posti a nord-ovest ed a sud-est. Tali depositi, molto grossolani, sono generalmente costituiti da ghiaie, ciottoli e blocchi spigolosi di dimensioni anche dell’ ordine di qualche metro, con una scarsa frazione fine sabbiosa. L’ elevata inclinazione che assumono gli accumuli detritici posti ai piedi delle pareti rocciose è indice di buone caratteristiche meccaniche. Lo spessore degli accumuli varia da zona a zona, con un massimo di una ventina di metri.
3. Materiali grossolani, più o meno arrotondati, con scarsa matrice fine
Sono di origine alluvionale ed affiorano allo sbocco della Valle Vizza, in corrispondenza della frazione di Deppo, lungo i tratti terminali dei torrenti Cridola e Talagona, compreso un tratto del fondovalle del Rio Prà di Toro, a nord-ovest del Rifugio Padova. Affioramenti minori di tale tipo di terreni sono presenti lungo gli alvei di altri corsi d’ acqua. Questi materiali sono costituiti da ghiaie, ciottoli e blocchi più o meno arrotondati, con una scarsa matrice fine sabbiosa. Hanno generalmente buone caratteristiche meccaniche.
4. Materiali di varia granulometria, in genere grossolani, più o meno arrotondatie con abbondante matrice fine
Sono di origine morenica e fluvioglaciale, compresi i depositi eluviali di spessore più o meno superiore a due metri. Sono costituiti da una frazione grossolana formata da ghiaia, ciottoli e blocchi più o meno arrotondati, misti ad un’ abbondante matrice fine limoso-argillosa. I blocchi maggiori hanno dimensione massima di un metro. In genere prevale la frazione grossolana, ma a volte prevale la matrice fine. Hanno caratteristiche variabili secondo la percentuale di matrice fine ed il contenuto d’ acqua. Questa copertura ha uno spessore di 10 – 15 metri.
5. Conglomerati molto cementati, con matrice arenacea e cemento calcitico.
Questi depositi, di origine interglaciale, affiorano lungo il fondovalle del Piave, in particolare nei pressi dell’ abitato di Vallesella. Sono costituiti di ghiaia e ciottoli arrotondati, cementati da una matrice arenacea. Si presentano in banchi di circa 5 metri di spessore, stratificati a giacitura semiorizzontale. La potenza media è di una ventina di metri.
ROCCE DEL SUBSTRATO
Le rocce affioranti nel territorio di Domegge appartengono alla successione sedimentaria caratteristica della zona dolomitica, che presenta una grande varietà litologica.
1. Dolomie e calcari dolomitici stratificati in banchi.
Comprendono le rocce che costituiscono i principali rilievi montuosi appartenenti alle formazioni litostratigrafiche della “ Dolomia principale “ ( Norico-Retico ), della “ Dolomia dello Sciliar “ ( Ladinico superiore – Carnico medio ) e della “ Dolomia del Serla “ ( Anisico ). Sono dotate di buone caratteristiche meccaniche, pur presentando un discreto grado di fratturazione.
2. Marne e marne calcaree fittamente stratificate con intercalazioni calcaree ed arenacee.
Si tratta delle rocce, riferibili alla formazione litostratigrafica del “ gruppo di Raibl “ ( Carnico superiore ), affioranti nel settore nord-occidentale e lungo il fondovalle sinistro. Queste rocce presentano scarse qualità geomeccaniche a causa delle frequenti intercalazioni marnose ed argillose, facilmente degradabili ed erodibili.
3. Alternanze di tufi, calcari, calcari marnosi e marne fittamente stratificate.
In questo gruppo sono riunite le rocce appartenenti alle formazioni litostratigrafiche del “ Gruppo di Wengen “ (Ladinico superiore – Carnico inferiore ) e di “ Livinallongo “ ( Ladinico inferiore ). Questi litotipi affiorano lungo il versante destro della valle del Piave, tra il Monte Brente e le pendici meridionali delle Marmarole e sul versante sinistro a sud-ovest della Val Talagona. Presentano un grado di fratturazione medio e sono dotate di discrete caratteristiche meccaniche, con valori minori in corrispondenza dei livelli marnosi.
4. Marne siltose ed arenarie fini sottilmente stratificate con intercalazioni calcaree.
Comprendono i litotipi di natura prevalentemente marnosa ed arenacea, riferibili alla formazione litostratigrafica di “ Werfen “ ( Scitico – Anisico inferiore ). Affiorano sul versante destro, a sud-est del Monte Brente e lungo il fondovalle. Presentano un grado di fratturazione medio e discrete caratteristiche geomeccaniche.
5. Calcari e calcari marnosi fittamente stratificati con intercalazioni marnose.
Si tratta dei livelli prevalentemente calcareidelle formazioni litostratigrafiche di “ Werfen “ ( Scitico – Anisico inferiore ) e a “ Bellerophon “ ( Permiano superiore). Affiorano frequentemente sia sul versante destro che su quello sinistro della valle del Piave. Presentano un grado di fratturazione medio e caratteristiche meccaniche complessivamente buone.
6. Alternanze di gessi, calcari dolomitici e brecce con stratificazione poco evidente.
Comprendono i livelli evaporitici della formazione litostratigrafica a “ Bellerophon “ ( Permiano superiore ), affioranti lungo il versante destro del fondovalle del Piave e sulla sinistra idrografica del Torrente Cridola. Si tratta di rocce con caratteristiche geomeccaniche complessivamente scadenti, in particolare i livelli gessosi, che risultano facilmente solubili.