ASPETTI  GEOMORFOLOGICI

DEL  TERRITORIO  DI  DOMEGGE  DI  CADORE

 

        Il territorio comunale di Domegge di Cadore occupa una superficie di circa 50 kmq ed è ubicato nel tratto montano della Valle del Piave, in prossimità del bacino artificiale di Pieve di Cadore.

Tale territorio comprende aree localizzate sia sulla destra che sulla sinistra idrografica del bacino, che caratterizza la morfologia del fondovalle ed è limitato a nord-ovest dalle pendici meridionali delle Marmarole, a sud-est ed a nord-est rispettivamente con le dorsali degli Spalti di Toro e dei monti Cridola e Montanel.

Alla base di tali rilievi montuosi dolomitici si sono accumulati ampi coni detritici alimentati dai fenomeni erosivi dei rilievi stessi.

Rilievi minori presenti , anch’ essi di natura calcareo-dolomitica, sono la Cresta di Po Croda, la Croda della Madonna, il Colle San Pietro ed il Monte Brente sul versante destro, Collalto, il Colle dell’ Elma, la Croda di Dalego ed il Monte Froppa sul versante sinistro.

Nelle zone di fondovalle, dove sono ubicati gli insediamenti abitativi ed industriali, situati sul versante destro esposto a sud, la morfologia diventa meno aspra ed i pendii presentano pendenze meno accentuate. In tali zone sono presenti lembi di antichi terrazzi alluvionali e la morfologia risulta caratterizzata anche dalla presenza di numerose cavità superficiali ( doline ) legate a fenomeni di dissoluzione attivi nel substrato gessoso. Questi fenomeni risultano particolarmente evidenti in prossimità della frazione di Vallesella e dell’ abitato di Domegge.

I fenomeni di dissesto legati alla dinamica dei versanti e dei corsi d’ acqua , presenti nel territorio, sono attivi in corrispondenza dei rilievi dolomitici, lungo i principali corsi d’ acqua ed in prossimità dei pendii, dove affiorano terreni e rocce di modeste caratteristiche meccaniche.

Per le caratteristiche complessivamente buone dei terreni e delle rocce affioranti nel territorio di Domegge, non sono attivi particolari fenomeni franosi, ed erosivi tranne che in prossimità dei maggiori rilievi dolomitici, spesso interessati da frane di crollo, e lungo i sottostanti depositi detritici, dove si possono manifestare fenomeni di trasporto di massa.

Per quanto riguarda i fenomeni erosivi, essi risultano limitati ad alcuni tratti degli alvei dei principali corsi d’ acqua ( Rio Baion e Giau Gran nel settore nord-occidentale  e Torrente Cridola, Torrente Saceido, Torrente Talagona e Rio di Toro nel settore sinistro ).

 

FENOMENI  DI  DISSOLUZIONE

NEL  SUBSTRATO  GESSOSO

 

        Lungo il versante destro della valle del Piave sono frequenti fenomeni legati a processi carsici attivi nel substrato roccioso costituito da gessi.

I gessi infatti risultano facilmente solubili in acqua, soprattutto se ricca di anidride carbonica, per cui in presenza di una circolazione idrica sono soggetti ad una progressiva dissoluzione con la conseguente formazione di cavità sotterranee, che provocano in superficie sprofondamenti e cedimenti.

In prossimità degli abitati questi fenomeni hanno sempre rappresentato e rappresentano tuttora il maggiore problema per la stabilità delle costruzioni, in particolare a Vallesella e a Domegge.

In corrispondenza della frazione di Vallesella, al di sopra dei gessi sono presenti, per uno spessore di una ventina di metri, conglomerati molto cementati seguiti in superficie da un livello modestissimo di depositi eluviali, per cui gli sprofondamenti si manifestano in genere bruscamente a causa di crolli negli stessi conglomerati.

In prossimità dell’ abitato di Domegge, invece, lo spessore dei depositi di copertura sciolti risulta maggiore  e perciò le cavità prodotte nei gessi si manifestano in superficie generalmente con cedimenti lenti e progressivi.

In seguito alla realizzazione dell’ invaso di Pieve di Cadore, questi fenomeni si sono accentuati.