Martedì 10 ottobre 2001, noi, alunni delle classi seconda elementare e prima media di Calalzo, ci siamo recati a Bolzano Bellunese per visitare il vivaio di trote.

  Arrivati, abbiamo notato delle grandi vasche di pietra, all’aperto,dove nuotavano trote di diversa grandezza. Al vivaio sono allevati i due tipi di trota originaria del Piave: la MARMORATA e la FARIO. Gli allevatori ci hanno spiegato che sono nutrite con un mangime composto di fibre vegetali e da gamberetti. La parte più interessante è stata la visita all’incubatoio, una grande stanza dove sono fatte dischiudere le uova delle trote.

Il pescatore che ci faceva da guida ci ha spiegato che si schiaccia con delicatezza il ventre delle trote per farne uscire le uova che si depositeranno sulla retina sospesa nella vasca sottostante: in tal modo le uova malate, che non si schiuderanno, saranno trattenute in superficie per non portare malattie ai nuovi nati, mentre gli avannotti, passando attraverso le maglie, potranno nuotare e svilupparsi senza pericoli. Essi devono stare in acqua alla giusta temperatura e al chiuso, appunto per evitare contatti con i virus che potrebbero portare mortali malattie per la specie. Quando le trote dell’allevamento hanno raggiunto il grado di sviluppo ottimale, i pescatori le immettono nel fiume Piave, dove potranno riprodursi ed evitare il pericolo dell’estinzione della loro specie, minacciata dall’introduzione di altri tipi di pesci non originari, dai cormorani, dal degrado delle acque e da chiunque non rispetti la natura. Le trote soffrono anche il caldo, perché con le alte temperature l’acqua si impoverisce di ossigeno e preferiscono quindi i climi più freddi, come quello di montagna

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