Ehi,
spiritello, dove vai girando?
Vo’
per il folto della selva bruna,
per
rovi, orti e valloni,
vo’
tra fulmini e tuoni
leggero
come un raggio della luna,
a
servir delle fate la regina;
ad
imperlare di rorida brina
i
sentieri dov’ella s’incammina
insieme
con le sue dame e donzelle;
vo’
cercando le fresche campanelle
la
cui veste leggera
spira
profumo già di primavera.
Vo’
cercando stelline di rugiada
da
appiccar con amore
come
orecchini di pendula giada
alla
corolla aperta d’ogni fiore
Se
vedi un cerchio delle fate
in una distesa d’erba
tieni
il passo molto delicato li intorno
e
passa camminando in punta di piedi …
Esistono
luoghi avvolti da un misterioso alone di magia,
non
visibili al normale sguardo dell'uomo,
celati
tra le acque trasparenti di fonti e di sorgenti
o
tra il vento impetuoso e sottile che fruga tra le foglie dei boschi.
Dissimulati
con la linea dell'orizzonte o mascherati sotto i nostri piedi,
tra le
fronde di un maestoso albero
o
tra l'acqua cristallina di una piccola cascata montana.
Spazi
dove le cose invisibili si svelano all'improvviso,
dove
il tempo è infinitamente possibile,
dove
non esistono limiti alla meraviglia e allo stupore.
Universi
che esistono al di là dei nostri normali sensi, oltre il tutto.
Sono
i luoghi dell'incanto e dell'ispirazione,
i
mondi fantastici dove ancora vivono le fate