II Conferenza Internazionale sull'Unità delle Scienze
Rev. Sun Myung Moon
Scienza Moderna e Valori Morali
Tokyo, Giappone
Novembre 18-21,1973
Credo
che non solo io, ma anche tante altre persone, abbiano l’impressione
che la scienza moderna sta ora mostrando effetti collaterali
indesiderati, anche se finora ha contribuito in modo straordinario al
benessere dell’umanità con un incessante ed eccezionale sviluppo. A mio
avviso, gli uomini d’oggi stanno perdendo la loro soggettività sulla
scienza e sembra che la capacità dell’uomo di controllare la tecnologia
scientifica da lui stesso sviluppata, si stia gradualmente indebolendo.
Se questo stato di cose persiste, sarà difficile per noi tutelarci da
qualsiasi situazione indesiderabile che potrebbe sorgere in un prossimo
futuro.
Il
motivo per cui l’uomo ha perso la sua soggettività è che la scienza,
per sua natura, tende ad escludere le questioni interiori e i valori
morali dell’uomo nel processo dello sviluppo scientifico. Col passare
del tempo, la scienza gradualmente si è frazionata perché ogni campo si
è specializzato sempre più, tendendo ad essere più analitico e
materialista e ignorando completamente le questioni morali o i valori.
Così la soggettività e il dominio dell’uomo sulla scienza hanno
incominciato a indebolirsi o a perdersi. Sono sicuro che non è
sbagliato pensare che, tra le tante motivazioni possibili che ispirano
la ricerca scientifica, l’ultima e la più importante è senza dubbio
quella di realizzare il bene comune dell’uomo, la prosperità e la pace.
Ciò nondimeno, man mano che i campi della scienza si sono suddivisi
sempre più e i metodi sono diventati più analitici, lo sviluppo
scientifico si è allontanato dalla giusta direzione, quella che
persegue uno stato di valore morale in cui il bene comune dell’uomo può
essere garantito. Originariamente gli uomini desideravano e si
aspettavano la prosperità e la felicità dell’uomo, il quale è in
posizione soggettiva rispetto all’ambiente. Invece le conquiste
scientifiche finora hanno determinato il miglioramento e lo sviluppo
dell’ambiente e di nuovi mezzi di vita, che sono in posizione oggettiva
rispetto all’uomo. In altre parole, mentre il desiderio originale
dell’uomo era che la scienza realizzasse il benessere dell’uomo, che è
il soggetto, i risultati del progresso scientifico sono apparsi come il
miglioramento e lo sviluppo dell’ambiente, che è l’oggetto.
Questa
discrepanza fra il desiderio dell’uomo e le realizzazioni scientifiche
ha finito per causare l’indebolimento o la perdita della soggettività
dell’uomo. Tuttavia, è bene che la scienza si occupi tanto del problema
della soggettività dell’uomo, quanto dei problemi oggettivi come il
miglioramento dell’ambiente e lo sviluppo dei mezzi di vita. E mio
grande desiderio che tutti gli scienziati sviluppino le loro rispettive
discipline sulla base di una solida visione dei valori morali,
esaltando in questo modo la dignità umana, attraverso l’impiego del
metodo spirituale e unificato oltre che di quello materialista ed
analitico. Se
avessimo creato il clima di una scienza fondata sulla dignità umana, il
tremendo problema dell’inquinamento sarebbe stato evitato. A questo
punto sorge la questione dell’immagine originale dell’uomo, cioè la
natura umana. La mia idea è che l’immagine originale dell’uomo è
l’unità armoniosa tra la sua mente e il suo corpo. L’uomo originale
dovrebbe essere un’entità formata dall’unione e dall’armonia tra il suo
spirito e il suo corpo, con al centro lo scopo del bene o il valore.
Secondo me il carattere originale della scienza incorpora in unità i
due aspetti dello spirito e del corpo, rispecchiando l’essere umano.
Ciò significa che la scienza deve assumere un carattere unificato,
occupandosi anche del campo dei valori morali. Può essere appropriato
chiamare questa scienza sintetizzata ‘Scienza Culturale”. T
Tuttavia,
affinché la scienza possa affrontare questa visione dei valori morali,
bisogna risolvere un’altra questione, e cioè quale dev’essere lo
standard di valore. In generale, esso è cambiato in base all’epoca e
all’ambiente. C’è un’enorme differenza fra lo standard di valore dei
tempi antichi e quello dell’era moderna. E ancora, lo standard di
valore in Oriente è diverso da quello in Occidente. Quindi, per
stabilire un vero standard di valore per il bene e la prosperità comune
di tutta l’umanità non possiamo fare a meno di stabilire come punto di
riferimento un qualche elemento assoluto e universale, che si possa
applicare a qualunque tempo e in qualunque luogo. Stabilire questo
standard assoluto significa stabilire una nuova visione dei valori
morali. L’essenza di questo standard assoluto dev’essere l’amore che
costituisce la base dell’etica del sistema familiare. Questo perché il
vero amore espresso nel rapporto etico della famiglia è un amore
assoluto — l’agape — che effonde una gioia sublime a tutta l’umanità
proprio come il sole irradia la sua luce su tutta la creazione. E solo
questo amore non è mai cambiato nel corso della storia sia in Oriente
che in Occidente. A questo punto possiamo pensare all’essere assoluto
che è l’unico soggetto di questo amore assoluto. Io credo che la cosa
più desiderabile sia che questo essere assoluto diventi lo standard
supremo della nuova visione dei valori.
Secondo
me, questo essere assoluto non è affatto un essere concettuale ma
piuttosto un’entità sostanziale che si è rivelata nel corso della
storia umana. Sappiamo che nella storia tanti saggi e santi, compresi
numerosi leader religiosi, sono apparsi in epoche e luoghi diversi.
Queste persone, senza eccezione, hanno fatto appello alla coscienza e
al cuore degli uomini incitandoli a praticare l’amore. Quando gli
uomini obbedivano e seguivano i loro insegnamenti, i popoli e le
nazioni godevano pace e prosperità, ma quando opponevano resistenza
cadevano nella confusione o andavano in rovina. Anche oggi tutta
l’umanità è nella confusione e nel caos e attende, consciamente o
inconsciamente, la comparsa dei saggi e dei santi moderni che
realizzino questo amore. Tutti questi fatti dimostrano che la storia si
è sviluppata nella direzione che porta alla realizzazione di questo
amore. Perciò non possiamo fare a meno di constatare che nella storia
c’è stato un asse centrale che operava consciamente in una certa
direzione. Voglio definire questo essere sostanziale, che ha svolto il
ruolo di asse, come 1’ “Essere Assoluto”. Possiamo vedere che dietro le
quinte della storia umana questo Essere Assoluto intendeva stabilire il
mondo dei valori morali realizzando l’amore attraverso i santi, le
persone giuste e i leader di coscienza. Di conseguenza, la mia
conclusione è che se tutta l’umanità accetterà questo Essere Assoluto
come l’asse della storia umana, il mondo dei valori morali sarà
realizzato senza difficoltà.