Nonostante fuori sia notte entrando nell'osteria hai ancora bisogno di aggiustare la vista. Tutto è molto cupo le uniche luci sono delle candele disposte sui tavoli e un candelabro circolare pericolosamente pendente dal soffitto.
L'odor di vecchio e di muffa si unisce ad un leggero sapor di zuppa, forse cazzoeula, che esce dalla cucina.
Un imponente camino lancia delle vampate di calore infernale in tutto il locale.
Un brusio intenso di voci riempie l'aria in sinfonia con un tintinnio di bicchieri , piatti e posate, interrotto solo a tratti da risate incontrollate.
Cerchi di fare attenzione alle parole , sembra che i dialetti parlati siano diversi l'uno dall'altro, però nessun discorso è distinguibile dal borbottio generale .
Nonostante il locale sia vicino a Lecco si sente un pò di bergamasco , di veneto e brianzolo.
Ti guardi intorno, non si direbbe proprio una bella compagnia, c'è un gruppo di marinai, corsari, forse addirittura pirati.
Si dice che sul Lago un battello si aggiri nelle notti senza luna a combinare malefatte di ogni sorta, che siano loro ?
Subito accanto un gruppo di vechietti fa una partita a briscola accompagnati dall'immancabile fiaschètt de Barbera ( purtroppo i vini Brianzoli decantati da Carlo Porta non si trovano piu').
Un paio di amiche chiaccherano e sghignazzano alla luce di una candela nell'angolo buio del locale.
Un cavaliere , in compagnia della sua spada, si riposa davanti alla fiamma del camino.
Numerosi altri personaggi stazionano nel locale ma non tutti sono chiaramente visibili , altri non si vogliono mostrare. Un paio di persone sono sedute al bancone immerse nei loro pensieri.
Questo enorme bancone, probabilmente di quercia, è molto vecchio, come del resto tutto l'arredamento, ma presenta degli interessanti intarsi che ricordano dei soli delle alpi.
In fronte ad esso c'è una fila di sgabelli di donzenna* di vari stili e dimensioni.
Sulla sinistra , un vecchio intento a scrutare delle iscrizioni su una pietra. A tratti borbotta con gli occhi fissi sull'artefatto per poi rivolgere lo sguardo verso l'alto, e così in continuazione.

Alla sua destra, un po' distante , quasi accovacciato sullo sgabello un signore di bell'aspetto , forse nobile, sospira davanti a un bicchiere di rosso , un piatto di zuppa fumante ed al suo cappello nero.
Ad ogni boccone è costretto ad asciugarsi barba e baffi che si inzuppano letteralmente.
Passo dopo passo, guardandoti intorno arrivi al bancone e scostando leggermente uno sgabello ti siedi tra i due.
Neanche un secondo dopo arriva il barista; si asciuga velocemente nello scousa' e appoggiandosi con entrambe le mani sul bancone si sporge verso di te e con un alito al barbera ti dice:
"Se te vòret giovinòt ? gh'e la cazzoeula che l'è pronta da un minut, va ben ?"
Inclini leggermente la testa su un lato "Sembra che il signore qui di fianco non gradisca molto.."
"Parla pian, ul sciur Rodrigo incoeu le un pò rouerz, la morosa , te capiset"- alzando di nuovo il tono - " Alora se te pòrti ??".
"Ok per la cazzoeula e un bicchiere di vino rosso".
"Cusa l'è UUCHEII??"- ripete l'oste un po' divertito, girando lo sguardo verso la cucina.
"Va benn la cazzoeula e il vin .. capo"- è meglio non usare inglesismi qui.
In un baleno l' oste è di ritorno con il vino e la zuppa ed escalma "Ti te see a post !!" - volge ancora lo sguardo verso la cucina e sogghignando appoggia il piatto e il bicchiere sul bancone esclamando:
"Ul vin per ul spirit e la cazzoeula per ul corp !!"- e poi
"Ooohh! specia un'atimm! Manca un robb"
"Te vuraria minga mangià senza pan ?!" ed estrae una michetta da sotto il bancone.
Tra un sorso di vino e una boccata di zuppa dai un'occhiata al vecchio sulla tua sinistra , a Rodrigo sulla destra, e naturalmente alle due ragazze nell'angolo...
Ora divertiti e ricordati che la notte è lunga all'osteria della malanotte !!!
Ah ah haaaaa

( la nòcc l'è lunga a l'osteria de la malanotte ...)


* donzenna : fatti malamente e/o senza alcun valore.