Autore:
A. Bandelli
Anno 1972
Non
piangere oi bella se devo partire, se devo restare lontano da te, non
piangere oi bella, non piangere mai che presto, vedrai, ritorno da te.
Addio alla mia terra, addio alla mia casa, addio a tutto quello che
lascio quaggiù; o tornerò presto, o non tornerò
mai, soltanto il ricordo io porto con me.
Partono
gli emigranti, partono per l’Europa sotto lo sguardo della polizia;
partono gli emigranti, partono per l’Europa i deportati della borghesia.
Non
piangere oi bella, non so quanto tempo) io devo restare a sudare quaggiù;
le
notti son lunghe, non passano mai e non posso mai averti per me.
Soltanto
fatica, violenza e razzismo ma questa miseria più forza ci dà;
e cresce la rabbia, e cresce la voglia la voglia di avere il mondo per
me.
Partono
gli emigranti...
(Voce:
Cara Antonietta, io sono più stanco di te a pensare a questo
distacco, ma purtroppo non sono un turista che gira per i suoi capricci,
ma sono per scontare una condanna senza aver commesso reati.
Cara
Antonietta, mentre scrivo questi righi sono le tre del pomeriggio e
la gente a C. si mette a passeggio per la festa. Ma io sono come un
uccelletto e purtroppo non posso volare perché il volo è
lontano e non farei mai a tempo a godere la festa di sant’Anna.
Termino
il mio dire dandoti tanti saluti).
Partono
gli emigranti...
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