Autore:
Sconosciuto
Anno 1912
Il
ventiquattro di maggio a Ferrera, un grande sciopero, terribile guerra:
erano tutti in una stretta via, 'accompagnati dalla polizia.
Nel
veder le crumire uscire le scioperanti si misero davanti:
" Se avete il coraggio di andare ci tradite noi tutti quanti ".
Nel
veder le crumire ostinate
le scioperanti si misero davanti
e lor si sono gettate per terra:
" Calpestateci se avete il coraggio
Il
commissario, con grande amarezza:
" Non ubbidite alla pubblica sicurezza; non vedete che questa è
viltà? se non vi alzate vi faccio 'restà .
Le
scioperanti si sono alzate:
" Non è vero che questa è viltà; son venuti
e han fatto violenza trascinandoci con libertà ",
Il
commi. sano, con grande ironia, disse agli altri: Andate pur via:
si ferma solo la Provera Maria, che con noi la vogliamo portar ".
La
ragazza andav pian piano, l'hanno condotta davanti al Sultano; il Sultano
sbeffando gli disse:
" Son contento e ancor più felice ".
Le
scioperanti non dicon parola,
si recarono in mezzo alla folla
e sentiron la brutta novità:
" li vostro Riha ve l'hanno arresta ",
Quando
Riba fu giunto sul treno, con la mano ci diede l'addio:
Non piangete, miei cari compagni. che ben presto sarò qui con
voi ".
A
Sannazaro che sono arrivati l'hanno rinchiusi in una prigione come se
fossero dei malfattori, mentre invece era gente d'onor.
Tredici
giorni di malinconia fu terminato in grande allegria:
hanno lasciato il Elba e Maria, l'ahbiam coperto di rose e di flor.
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