Giulio Biglieri
Di anni 32 - bibliotecario a Novara - nato all'Aquila il 9 ottobre
1911 - decorato di tré Croci di Guerra e proposto per la Medaglia
di Bronzo al Valor Militare -. Dopo 1'8 settembre 1943 svolge mis-
sioni militari con le formazioni dell'Alto Novarese (Beltrami) e della
Val Sesia (Moscatelli) - entra a far parte del i° Comitato Militare
Regionale Piemontese -. Arrestato il 30 marzo 1944, da elementi
della Federazione dei Fasci Repubblicani di Torino, mentre parte-
cipa ad una riunione del cmrp, nella sacrestia di San Giovanni in
Torino -. Processato nei giorni 2-3 aprile 1944, insieme ai mèmbri
del cmrp, dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato -. Fuci-
lato il 5 aprile 1944 al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino,
da plotone di militi della gnr, con Franco Balbis ed altri sei mèm-
bri del cmrp -. Proposto per la Medaglia d'Argento al Valor Mi-
litare.
Torino, 3 aprile 1944
Carissimi Genitori,
nello scrivervi quest'ultima lettera un grande rimorso
mi attanaglia: quello di avervi procurato questo grande do-
lore, ultimo della corona di spine con cui le sventure hanno
cinto il vostro capo.
Ho seguito il mio impulso ed il mio ideale e sono stato
colpito dal tremendo caso. Ho avuto sempre presenti le
vostre raccomandazioni, ma purtroppo - più che le mie
azioni - un cumulo di circostanze mi hanno condotto qua-
si per caso in una rete di vicende che hanno provocato l'ir-
reparabile.
Non ho fatto in tempo ad avvertirvi del mio arresto, e
nel frattempo necessità imperiose hanno spinto le autorità
ad un rigore tremendo.
La Storia giudicherà su chi debba ricadere la colpa di
tutto ciò...
Perdonatemi e fatevi coraggio. La morte deve raggiun-
gere tutti prima o poi: dunque non vale dolersi troppo.
Dopo la morte del caro Paolo, questo nuovo colpo sarà
per voi troppo forte, ma siate come sempre tetragoni ai
colpi della vita. Avete tanti nipoti sui quali espandere il
vostro affetto. Fate che crescano forti, coraggiosi, elevati
nello spirito. Essi saranno la vostra gioia.
E voi, sorelle buone, non piangete, dedicatevi ai nipoti:
la vita vi riserverà ancora delle gioie.
A voi, fratelli, giunga il mio tenero affetto. Voi pensate
diversamente da me in certe cose, ma al di sopra di ciò,
ci
unisce il grande amore della Patria, che per vie diverse noi
volemmo servire.
A tè Loia, Adriana e Amelia giunga l'espressione del mio
affetto fraterno.
Ai nipoti tutti i più cari baci dallo zio.
Ed ora, cari genitori, vi lascio. Perdono.
Giulio
Torino, 3.4.1944
Carissimo Borasio,
la morte ha scoccato la sua freccia: essa mi raggiungerà
tra poco. Ti ricordo come uno degli amici più cari e so che
soffrirai. Ma vado al martirio col volto sereno e l'anima in
pace: la causa è alta e la vita per essa non è spesa invano.
Un amico mi ha convinto a prendere i sacramenti. Mi
sono già confessato, tra poco mi comunicherò.
Lo faccio non tanto perché sia giunta finalmente la fede
che tu hai. No, purtroppo, ma dal profondo dell'anima il
gesto di umiltà e di pace ha riguadagnato le sfere della co-
scienza. Ne sono lieto e muoio tranquillo: se Dio c'è, Esso
non potrà scacciarmi lontano.
Ricordami.
Addio. Giulio
Torino, 3.4.44
Caro Danilo,
quando avrai questa mia saprai della sorte toccatami. È
stato un destino tremendo: ricordavo i tuoi consigli saggi,
ma un cumulo di circostanze mi ha travolto.
Giuridicamente parlando è una ignominia: ma di ciò di-
ranno dopo gli uomini.
Ricordami agli amici comuni. Muoio senza timore: la
causa alla quale mi sacrifico è alta: è quella della Patria.
Ti abbraccio
Giulio
Ricordami ai tuoi.
Torino, 3.4.944
Carissimo Costantino,
mentre pensavo ad un nostro lieto incontro a Torino la
morte in agguato mi ha ghermito. Saprai poi quali fatti mi
hanno terribilmente spinto - come per un destino tremen-
do - alla catastrofe.
Ma non temere, non ho timore della morte, muoio in
pace. Il grande passo che tutti devono compiere mi attende
tra poco.
Che importa? Esso sarebbe ben giunto un giorno o l'al-
tro. Ho anticipato...
A casa mia potrai fare lo spoglio delle mie carte che com-
metto a tè come all'amico più caro.
Metti da parte le mie poesie e conservale tu: non ti chie-
do di farle stampare, ma fa in modo che Albertino ne ab-
bia una copia dattilografata; egli mi ricorderà meglio.
Straccia le poesie che non meritano senza pietà. Distrùggi
anche i vari diari o appunti personali; essi non hanno al-
cun interesse. Tutte le altre carte, corrispondenza compre-
sa, fai distruggere dai miei. Desidero non vadano in giro.
Troverai delle pellicole fotografiche; scegli una mia fo-
to passabile e distribuiscine copia agli amici.
Credo che la gradiranno.
Ricordami a tutti.
Ti lascio per ricordo lo Zonta; tè lo farai dare da Alber-
tino, sul quale ti prego di vegliare.
Ti abbraccio con tanto affetto.
Addio, tuo Giulio
Torino, 3 aprile 1944
Mio caro Albertino.
per tè cosi giovane e sensibile sarà grave cosa ciò
che av-
verrà domattina.
In tè io ho sempre riposto l'affetto più pieno di speran-
ze, ho visto in tè un po' me stesso migliorato dai tempi e
dall'ambiente.
Procura di continuare come per l'addietro, studiando
forse un po' di più: ma sempre con lo spirito aperto alla
vita, alle belle speranze dell'avvenire: un giorno esse fiori-
ranno e ti daranno grandi gioie.
Estendi le tue cognizioni anche fuori della scuola, perfe-
zionandoti sulla via che sceglierai. I miei libri sono
tutti
tuoi: abbine cura e sappi trarre da loro conforto allo spiri-
to e luce all'intelletto.
Sii buono con i nonni, il papa, le zie ed i cuginetti, ai
quali parlerai un giorno di me.
Addio, Albertino. Ricordami
tuo zio Giulio
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