ABDALLA MUSTAFA'

nomade, nato il 18 maggio 1934; ucciso il 19 novembre 1944 a Casteggio da alcuni brigatisti neri che vollero provare le loro armi sul suo corpo. Una lapide, posta nel cimitero di Casteggio, lo ricorda.

ABELLI PIETRO "Jean Bart"

operaio, partigiano della Divisione "Barni" Brigata "Carini"; nato a Milano il 25 giugno 1920 e residente a Milano ma sfollato con la famiglia a San Damiano al Colle; caduto il 27 aprile 1945 nei pressi della Certosa di Pavia in seguito ad un mitragliamento compiuto da aerei alleati che per sbaglio avevano attaccato la colonna di automezzi in marcia verso Milano di cui Abelli faceva parte. Il nome di Abelli è nel monumento ai caduti posto nel cimitero di San Damiano al Colle.

ACHILLI CARLO

ragioniere, partigiano della Divisione "Masia" V Brigata "Tundra"; nato a Stradella il 9 luglio 1922 e residente a Stradella; fucilato con Giovanni Bellinzona, Celestina Busoni e Piero Capitelli dalla Sicherheits il 25 marzo 1945 a Broni, lungo la strada dell"'acqua calda". Un cippo, posto sul luogo della fucilazione, li ricorda, e una via di Stradella porta il nome di Achilli.

ADAMANTI AGOSTINO "Griso"

contadino, partigiano della Divisione "Valnure", nato a Ponte Nizza il 30 aprile 1920 e residente a Ponte Nizza in località Trebbiano; caduto in una azione militare nelle vicinanze di Ferriere, in provincia di Piacenza il 27 aprile 1944. Il nome di Adamanti figura in una lapide posta sulla scuola di Trebbiano.

AGATINO DOMENICO "Zampa"

operaio, comunista, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Crespi"; nato a Molazzo il 5 febbraio 1908 e residente a Milano; ucciso il 14 gennaio 1945 a Casa Andrino di Valverde dai tedeschi. "Perché si perdessero le tracce dell'assassinio - ricorda don Celestino Pezzati nel suo diario - venne buttato in un cascinale a cui si era appiccato il fuoco".

AGNES QUINTINA in VALLE

esercente, vittima civile; nata a Rovescala il 9 luglio 1903 e residente a Rovescala; ferita gravemente il 16 luglio 1944 dalla Brigata Nera mentre tentava di allontanarsi dalla sua casa che era stata saccheggiata e devastata, moriva quattro giorni dopo all'ospedale di Stradella. Il suo nome è sul monumento ai caduti eretto nella piazza di Rovescala.

ALBANESI GIUSEPPE "Bruno"

operaio, partigiano, della Divisione "Aliotta", Brigata "Crespi"; nato a Olcenengo (Vercelli) il 2 luglio 1925 e residente a Castel San Giovanni; fucilato il 14 ottobre 1944 nei pressi di Arena Po, dalla Sicherheits. Con lui erano fucilati Angelo Cazzola e Natale Riccardi. Il nome di Albanesi figura in una lapide posta davanti al municipio di Arena Po e in quella posta sulla facciata del municipio di Castel San Giovanni.

ALBERICI CELSO "Tonon"

contadino, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Matteotti"; nato a Montecalvo Versiggia 1'11 marzo 1918 e residente a Montecalvo Versiggia in località Carolo; caduto in combattimento contro i repubblichini il 10 agosto 1944 in località Belvedere di Montalto Pavese. Una stele, posta sul luogo dello scontro, lo ricorda.

ALBERTAZZI ARTURO "Bello"

contadino, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Capettini"; nato a Santa Margherita Staffora il 16 settembre 1919 e residente a Santa Margherita Staffora; caduto il 20 settembre 1944 in combattimento per la liberazione di Varzi.

ALBERTI GIOVANNI

contadino, vittima civile; nato a Romagnese nel 1886 e residente a Ossio di Romagnese; ucciso nei pressi della sua abitazione il 25 novembre 1944 da rastrellatori nazimongoli.

Il nome di Alberti è sul monumento eretto davanti al municipio di Romagnese.

ALBERTOCCHI PIETRO

contadino, vittima civile; nato a Zavattarello il 1° luglio 1867 e residente a Zavattarello; ucciso dalla Sicherheits mentre lavorava nei pressi di Crociglia il 24 luglio 1944. Il nome di Albertocchi è su un monumento eretto nel cimitero del paese.

ALGERI PIETRO ALESSANDRO

operaio, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Gramigna"; nato a Seriate (Bergamo) il 12 maggio 1925 e residente a Seriate; caduto in un'imboscata tesagli dai tedeschi l'alba del 24 novembre 1944 nei pressi della località Torretto di Arena Po. Con lui caddero Marco Bertani, Carlo Manelli e Pasquale Rovati. Sul posto era stata eretta una stele che è andata distrutta. Il nome di Algeri è ora in una lapide eretta davanti al municipio di Arena Po.

ALIOTTA ANGELO "Diego"

impiegato, comunista, comandante della Brigata "Capettini"; nato a Caltagirone (Catania) il 22 maggio 1905 e residente a Milano; dopo essere stato catturato il 29 agosto 1944 nei pressi di Artana, veniva fucilato da una Brigata Nera di Genova vicino a Cerreto di Zerba (Piacenza). Con lui erano fucilati i partigiani della "Cichero" Giuseppe Arzani, Andrea Busi e il polacco Sasin Mieczyslaw detto "Cencio". Un monumento e una lapide, costruiti a Cerreto, ricordano l'eccidio. Una lapide, posta in via dei Mercanti a Milano, sull'Antico Palazzo della Ragione, ricorda Aliotta. Una divisione garibaldina dell'Oltrepò ha portato il suo nome.

ALLIERI GUIDO

contadino, partigiano della Divisione "Masia", Brigata "Tundra"; nato a Marzano il 31 maggio 1918 e residente a Pavia; fucilato dalla Sicherheits a Scorzoletta di Cigognola il 20 dicembre perché trovato in possesso di una rivoltella. Il suo corpo dovette rimanere per 48 ore sul posto della fucilazione. Una lapide a Scorzoletta ricorda il sacrificio di Allieri.

ALTROCCHI FELICE

ragioniere, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Crespi"; nato a Pavia il 15 luglio 1920 e residente a Pavia; deceduto il 2 novembre 1944 a Zavattarello in seguito ad un incidente automobilistico. Il nome di Altrocchi figura, tra gli altri, in una lapide posta sulla facciata dell'Università di Pavia.

ANELLI ANGELO

contadino, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Crespi"; nato a Mulazzano (Milano) il 21 settembre 1916 e residente a Linarolo; catturato il 13 dicembre 1944 nei pressi di Zavattarello era poi deportato a Mauthausen; dopo la Liberazione rimpatriava ma, in seguito a una grave malattia contratta in prigionia, si spegneva a Linarolo il 15 luglio 1947.

ANSELMI FRANCO "Marco"

esercente, partigiano della Divisione "Gramsci", nato a Milano il 21 ottobre 1915 e residente a Milano. Già tenente dell'aeronautica, subito dopo l'armistizio dell'8 settembre '43 si rifugiava a Dernice, in Val Curone, e vi organizzava i primi ribelli. Combatteva in Val Curone, in qualità di comandante di brigata, fino al grande rastrellamento dell'inverno '44-'45; poi passava nell'Oltrepò dove veniva nominato Capo di stato maggiore della neonata Divisione "Gramsci". Era colpito a morte alla fine della battaglia per la liberazione di Casteggio, il 26 aprile 1945. Per il coraggio dimostrato nella lotta è stato insignito di medaglia d'argento "alla memoria". Una lapide e una via a Casteggio ne ricordano il sacrificio. Un monumento eretto a San Sebastiano Curone ricorda l'instancabile attività partigiana di Anselmi. Il comune di Dernice ricorda Anselmi con una lapide posta sulla facciata del municipio, e lo ricorda pure il comune di Milano con una lapide posta in via dei Mercanti, sull'antico Palazzo della Ragione.

ANTONIELLI GIOVANNI

contadino, vittima civile; nato a Zavattarello il 18 dicembre 1887 e residente a Scagni di Fortunago; ucciso dalle mitraglie dei nazifascisti, in località Scagni, durante la battaglia di Costa Pelata del 12 marzo 1945. Con lui cadde Giuseppe Bonelli. Un monumento, posto sulla strada tra Costa Cavalieri e Torre degli Alberi, li ricorda.

ANTONIOTTI MARIA

contadina, vittima civile, nata a Bosnasco il 3 maggio 1910 e residente a Bosnasco; uccisa per rappresaglia il 22 novembre 1944 a Bosnasco da militi della Sicherheits.

ARAMINI ANTONIO

contadino, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Capettini"; nato al Brallo di Pregola il 27 luglio 1916 e residente al Brallo in località Bocco; caduto il 21 agosto 1944 a Vezimo di Zerba, sotto un bombardamento aereo.

ARAMINI DINO

contadino, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Capettini"; nato al Brallo di Pregola 1'11 giugno 1927 e residente al Brallo in località Bocco; caduto il 21 agosto 1944 a Vezimo di Zerba, sotto un bombardamento aereo. I nomi di Aramini Antonio e Aramini Dino figurano, tra gli altri, sul monumento ai caduti del Brallo e su una lapide posta a Vezimo.

ARCALINI LUIGI "Lince"

operaio, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Crespi"; nato a Voghera il 3 dicembre 1920 e residente a Voghera. Dopo aver partecipato attivamente alla Resistenza nell'Oltrepò, alla fine del grande rastrellamento dell'inverno '44-'45 si trasferì a Milano e entrò a far parte di un GAP. Nel corso di una azione contro i nazifascisti fu ferito ad una gamba e così dovette farsi ricoverare in un ospedale. Venne però riconosciuto dai nemici e condannato a morte. L'esecuzione della sentenza avvenne, per mano di alcuni militi della "Muti", al Campo Giurati, la mattina del I8 marzo 1945. Il suo nome figura nel sacrario costruito nel cimitero di Voghera. Anche una via di Voghera porta il nome di Arcalini.

ARCOLAIO DOMENICO "Tino"

operaio, partigiano della Divisione "Masia" VI Brigata; nato a Montalto Pavese il 30 marzo 1924 e residente a Voghera; caduto il 7 novembre 1944 nelle vicinanze di Montù Beccaria nel corso di uno scontro con i repubblichini della Divisione "Littorio". Un cippo, eretto sul luogo dello scontro, lo ricorda. Il sacrario costruito nel cimitero di Voghera e una via di Voghera portano il nome di Arcolaio.

ARRICCIATI FRANCESCO

operaio, antifascista; nato a Bressana Bottarone il 21 novembre 1913 e residente a Sesto San Giovanni (Milano); arrestato per aver partecipato allo sciopero del marzo '44 alla Breda, veniva deportato a Mauthausen (Austria) e destinato a uno dei sottocampi di Gusen, dove moriva il 25 luglio 1944.

AZARETTI GIOVANNI "Luciana"

calzolaio, partigiano della Divisione "Aliotta" Brigata "Capettini"; nato a Varzi il 14 giungo 1923 e residente a Varzi; ucciso dai tedeschi nel corso del grande rastrellamento invernale, il 16 dicembre 1944, nelle vicinanze di Cabella Ligure (Alessandria). Un cippo, eretto sul luogo dell’uccisione, ricorda Azzaretti. Il nome di Azzaretti è anche in una lapide posta sulla facciata della scuola materna statale di Varzi.