Anarchici in Spagna
Negli anni 30, la Spagna aveva il movimento anarchico
più numeroso del mondo. All'inizio della
guerra civile, c'erano più di un milione e mezzo di lavoratori
e contadini iscritti alla CNT (Confederaciòn Nacional de Trabajo),
una federazione anarcosindacalista, e più di 30,000 iscritti alla
FAI (Federaciòn Anarquista Iberica). La popolazione
intera della Spagna di allora, era di 24 milioni di persone. La
rivoluzione sociale che si scontrò con il colpo di stato fascista
del 18 luglio 1936, fu il più grande esperimento di socialismo
libertario della storia.
La CNT, non solo si difese dall'avanzata fascista,
ma incoraggiò l'esproprio delle terre e delle fabbriche. Più
di sette milioni di persone, sperimentarono l'avventura dell'autogestione,
e nonostante le circostanze difficilissime, riuscirono ugualmente a migliorare
le condizioni dei lavoratori.Dopo il golpe del 19
luglio, l'iniziativa ed il potere era veramente nelle mani della FAI e
della CNT. La gente comune con l'aiuto dei militanti
della CNT e della FAI, schiacciò l'insurrezione fascista, e rimise
in piedi la produzione e la distribuzione. Inoltre, organizzò la
milizia, diretta in zone della Spagna sottoposti al controllo di Franco.
La classe operaia, grazie alle proprie azioni, agiva
per la creazione di un nuovo mondo basato sullindividualità
e sulla libertà. George Orwell visitò
Barcellona alla fine di dicembre del 1936, e descrisse la trasformazione
sociale che era appena iniziata:
Gli anarchici avevano ancora il virtuale controllo
della Catalogna e la rivoluzione era ancora in pieno vigore. A
chiunque si fosse trovato là dal principio, probabilmente doveva
sembrare, già in dicembre o in gennaio, che il periodo rivoluzionario
volgesse alla fine; ma per chi fosse venuto direttamente dallInghilterra,
laspetto di Barcellona era qualcosa che sconvolgeva e sopraffaceva.
Era la prima volta che mi trovavo in una città dove la classe operaio
era al potere.
Praticamente ogni edificio di qualsiasi dimensione era occupato dai lavoratori
e drappeggiato con bandiere rosse o con bandiere rosse e nere dagli anarchici;
su ogni muro erano stati scribacchiati la falce e il martello con le iniziali
dei partiti rivoluzionari; quasi ogni chiesa saccheggiata e le immagini
sacre arse.
Qua è là chiese venivano sistematicamente demolite da squadre
doperai. Botteghe e caffè esibivano scritte che ne annunciavano
la collettivizzazione; perfino i lustrascarpe erano state collettivizzati
e le loro cassette dipinte di rosso e nero. Camerieri e inservienti di
negozi vi guardavano in faccia e vi trattavano alla pari. Forme servili
o anche soltanto cerimoniose del parlare erano temporaneamente scomparse.
Nessuno diceva Senor o Don
e nemmeno Usted; ognuno chiamava gli altri compagno
usano il tu e diceva salud invece di Buenos
dias ... ...inoltre credevo veramente che le cose fossero come apparivano,
che quello fosse realmente uno stato di lavoratori e lintera borghesia
fosse o fuggita, o stata uccisa, o spontaneamente si fosse schierata coi
lavoratori;
non maccorsi che numerosi borghesi benestanti serano semplicemente
nascosti, camuffandosi per il momento proletari.
(George Orwell - 1993, p.4-6)
Tutta l'industria della catalogna fu messa sotto il controllo
dei lavoratori. In certi casi, intere città ed economie regionali
furono trasformate in federazioni di collettivi. Nelle
terre coltivate, decine di migliaia di contadini formarono collettivi
autogestiti volontariamente. Come spiegò
un contadino:
era meraviglioso
vivere in un collettivo,
una società libera dove uno poteva dire ciò che pensava,
dove se il comitato del villaggio sembrava insufficiente, si poteva dire.
Il comitato non poteva prendere nessuna decisione
importante senza chiamare il villaggio intero in unassemblea. Era
meraviglioso.
(Ronald Frazer - 1979, p.360)
Sul fronte sociale, le associazioni anarchiche crearono
scuole, un servizio sanitario libertario, centri ricreativi ecc. Le
attività sul fronte sociale costruirono soltanto sul lavoro svolto
già prima di Franco ed erano organizzate con principi anarchici
ed includevano sia uomini sia donne. Non esistevano
ranghi, saluti militari o classe ufficiale nel senso classico.
Tutti erano uguali, come spiego George Orwell, membro della
milizia del P.O.U.M (Partito Obrero de Unificacion Marxista):
il punto essenziale del sistema era luguaglianza
sociale tra ufficiali e uomini di truppa. Tutti,
dal generale allultima recluta, percepivano la stessa paga, mangiavano
lo stesso rancio, indossavano gli stessi panni e mescolavano in un rapporto
reciproco di completa uguaglianza.
Se volevate dare una manata sulla schiena al generale che comandava la
divisione e chiedergli una sigaretta, potevate farlo e nessuno ci trovava
da ridire. Teoricamente, ad ogni modo, ogni
milizia era una democrazia e non una gerarchia. Era
stabilito che agli ordini bisognava obbedire, ma era anche stabilito quando
si dava un ordine lo si dava da compagno a compagno e non da superiore
ad inferiore. Cerano ufficiali e sottufficiali,
ma nessuna dignità militare nel senso tradizionale; niente titoli,
galloni, distintivi, battere di tacchi, saluto militare.
Avevano tentato di creare in seno alle milizie una specie di modello in
azione della società senza classi. Naturalmente
non cera perfetta uguaglianza, ma la maggior approssimazione alluguaglianza
chio abbia mai visto o ritenuto possibile in tempo di guerra.
(George Orwell - 1993, p.29-30)
In Spagna però, come ovunque, il movimento anarchico
fu intrappolato tra il leninismo (il partito comunista) ed il capitalismo
(Franco). Sfortunatamente, gli anarchici misero l'unità antifascista
prima della rivoluzione, aiutando cosi i nemici a sconfiggere loro e la
rivoluzione.
Se gli anarchici fossero obbligati dalle circostanze oppure no, è
un dibattito che è tuttora aperto. Anche
se la rivoluzione fu sconfitta, la rivoluzione spagnola è di fondamentale
importanza al movimento anarchico, perché fu una dimostrazione
reale che i principi anarchici possono funzionare e cambiare la società.
Un esempio dove si può imparare dagli errori
fatti, facendo una critica severa, ma anche un esempio che dà speranza
per una società nuova nel futuro.
Libri consigliati
- La CNT nella rivoluzione spagnola di Jose
Pierats
- Guerra di classe in Spagna di Camillo Berneri
- Omaggio alla Catalogna di George Orwell
- Insegnamenti della rivoluzione spagnola
di Vernon Richards
Tratto da Anarchismo.it
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