APPROFONDIMENTO E CRONACHE

 

 

TIPI DI CYBERBULLISMO

 

Nancy Willard propone le seguenti categorie di cyberbullismo:

 Flaming: messaggi online violenti e volgari (vedi "flame") mirati a suscitare battaglie verbali in un forum.

 Molestie (harassment): spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.

 Denigrazione: sparlare di qualcuno per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, gruppi su social network ecc.

 Sostituzione di persona ("impersonation"): farsi passare per un'altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili.

 Rivelazioni (exposure): pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un'altra persona.

 Inganno: (trickery); ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici.

 Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.

 Cyber-persecuzione ("cyberstalking"): molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura.

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DIFFUSIONE DEL FENOMENO

 

È bene premettere che i dati statistici, sino ad oggi disponibili, non sono facilmente generalizzabili alla popolazione, per le seguenti ragioni:

 Differenze nella definizione stessa di cyberbullismo (in alcuni studi chiaramente definito nelle sue forme, in altri identificato con una generica aggressività online);

 Differenze nel periodo preso in esame (in alcuni studi si indaga sulle prepotenze online subite nell'ultimo mese, in altri negli ultimi due mesi, in alcuni casi non viene affatto specificato il periodo di riferimento);

 Differenze nella natura del campione (alcuni studiosi hanno intervistato solo abituali frequentatori di internet, altri, studenti nelle scuole, a prescindere dall'abitudine all'uso);

 Momento storico della rilevazione (vista la rapidità di cambiamento che caratterizza gli stili di comportamento adolescenziale, le ricerche effettuate possono risentire degli effetti delle mode del momento).

 

In ogni caso, i risultati ottenuti sembrano concordare sul fatto che il cyberbullismo, sebbene meno diffuso del tradizionale bullismo, rappresenti un fenomeno che coinvolge sempre più preadolescenti e adolescenti.

 

 

CRONACHE

 

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E’ stata una vittima canadese del cyberbullismo e bullismo morta suicida.

Il suicidio di Amanda Todd è avvenuto il 10 ottobre 2012 nella sua casa di Port Coquitlam vicino a Vancouver, nella British Columbia, in Canada. Prima della sua morte, Amanda ha pubblicato un video su YouTube in cui ha usato una serie di bigliettini in cui descrive la sua esperienza e di come sia stata ricattata, vittima di bullismo e fisicamente aggredita. Il video virale ha calamitato, dopo la sua morte, l'attenzione dei media internazionali.

 

Amanda Michelle Todd nacque in British Columbia il 27 novembre 1996. Al momento della sua morte, frequentava la classe decima (pari alla II superiore) presso la scuola secondaria CABE di Coquitlam, un istituto con programmi di studio alternativi e a ritmo individuale, dedicato agli studenti che arrancano nelle scuole tradizionali.

 

La Royal Canadian Mounted Police e la British Columbia Coroners Service hanno avviato indagini sul suicidio.

 

In risposta alla morte, Christy Clark, il Premier della British Columbia, ha fatto una dichiarazione in linea di cordoglio che suggerisce una discussione nazionale sulla criminalizzazione del cyber-bullismo. Inoltre, una mozione è stata introdotta alla Canada House of Commons per proporre uno studio sul bullismo in Canada e per dare maggiori finanziamenti alle organizzazioni anti-bullismo. La Madre di Amanda Todd, Carol, ha istituito l' Amanda Todd Trust, per ricevere donazioni al fine di sostenere la lotta contro il bullismo, la sensibilizzazione e programmi di sostegno per i giovani con problemi di salute mentale.

Usa: suicida a 12 anni perché vittima di cyberbullismo, 15 ragazze indagate.

Usa: suicida a 12 anni perché vittima di cyberbullismo

Dopo mesi di continui insulti e aggressioni verbali anche attraverso il web e i social media la 12enne Rebecca Ann Sedwick, studentessa delle scuole medie di Lakeland in Florida, non ce l’ha fatta più e si è uccisa. La ragazzina si è buttata dal tetto di una vecchia fabbrica di cemento a meno di un miglio da casa confidando sempre su internet ad un amico “Non ce la faccio più”. Per mesi la giovane adolescente aveva dovuto sopportare terribili frasi contro di lei dal tono intimidatorio e minaccioso come “Sei propria brutta”, “Ma che fai ancora viva?”, “Perché non ti ammazzi”. A nulla era servito per la 12enne cambiare istituto scolastico su consiglio dei genitori per evitare gli insulti delle compagne di scuola, le aggressioni sarebebro continuate anche attraverso internet facendo diventare Rebecca l’ultima vittima del cyberbullismo.


http://www.palermomania.it/public/news2012/news_52380_ragazza_suicida.jpg

Hannah Smith, quattordicenne del Leicestershire, in Inghilterra. Il padre ha comunicato il suicidio di sua figlia, avvenuto venerdì scorso, soltanto ieri. È egli stesso ad attribuire la causa del gesto della ragazza al cyber-bullismo, avendo visto le decine di risposte dai contenuti violenti rivolte a sua figlia su Ask.fm, un sito di domande e risposte molto simile a "Yahoo Answers" e con la particolarità di permettere gli accessi e quindi i relativi commenti in forma anonima.

      

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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