TULLIOLA '97

PREFAZIONE

La poesia è più forte di qualsiasi orrore, la sua sacralità la porta a germogliare anche quando muore la speranza.

E in questo secolo malato e violento essa occupa spazi impensabili, è ancora il soffio che ci riscatta nella dignità, è il richiamo alla carità e all'umiltà.

Essa non insegue denaro, nè potere, si nutre di piccole cose impalpabili, segue una sua strada lontana da tutte le altre.

Nella fede di questi principi andiamo organizzando da dodici anni questo premio di Poesia per i giovani e ormai possiamo dire con orgoglio di aver fondato una vera e propria scuola.

Vicino a noi, incoraggiandoci e aiutandoci, ci sono giovanissimi poeti e intellettuali di grande fama. Tutti ci sentiamo raccolti in un unico calice: quello della Poesia che affratella, che pur cantando il dolore, lo innalza alla sacralità del sentimento più grande che riscatta l'uomo da ogni matta bestialità.

I giovani questo lo hanno capito e quest'anno ci hanno inondato di ben settecentotrenta componimenti, ognuno è un regalo, un pezzetto di vita che ci viene consegnato e che noi custodiamo come sacerdotesse. Ai giovani diciamo: continuate, non vi allontanate dalla Poesia.

La Presidente del premio

Carmen Moscariello

VERBALE

Nei locali dell'Ariston di Formia, il giorno 4 marzo, alle ore 16, si è riunita la Commissione esaminatrice del premio di Poesia "Tulliola". Sono presenti: la prof. Carmen Moscariello, presidente del Premio, il sen. Erasmo Magliozzi, presidente onorario del Premio, i proff. Fernanda Caenaro, Michele Graziosetto, Massimo Disint, Renato Filippelli, Jole Lacchin, Rosalba Mastroianni, Alessandro Petruccelli, Tommaso Pisanti, Enzo Rosato, Andrea Agresti, Giuseppe Limone, Marina Argenziano. Risultano assenti giustificati i proff: Anna Maria Cambria, Antonio Forte, Cinzia Monti, Nicola Terracciano. Su indicazione unanime viene designata come presidente della giuria Marina Argenziano; assume la funzione di segretario Rosalba Mastroianni.

Si iniziano i lavori. Il rilevante numero di liriche inviate (settecentotrenta) mette in luce la grande partecipazione all'iniziativa: di questa la Commissione prende atto con soddisfazione.

Si stabiliscono i criteri della selezione; senza alcuna pregiudiziale preliminare, si privileggeranno l'autenticità del sentimento, l'incisività dell'espressione e l'efficacia rappresentativa dell'immagine.

Avendo alcuni concorrenti inviato più di una poesia, si decide di isolare, per un'eventuale selezione, solo la più significativa. Si esaminano le singole poesie. Gli itinerari più largamente percorsi dai ragazzi fanno riferimento alla disarmonia dei giovani con il mondo circostante, all'amore, alla natura.

Dopo un attento esame, la Commissione decide di indicare una scelta di poesie finaliste, articolata in due sezioni: una per la scuola media inferiore, l'altra per la scuola superiore, all'interno delle quali saranno designati i rispettivi vincitori. Oltre alle liriche vincitrici, le poesie finaliste ed altre ritenute meritevoli di segnalazione, (in tutto una sessantina di poesie) saranno pubblicate in un volume a cura dell'Amministrazione Provinciale di Latina e dell'Assessore Romano Saurini.

Si identificano all'unanimità, dopo attenta rilettura dei vincitori, i finalisti e si scelgono le poesie da segnalare.

Consapevoli del ruolo altamente significativo che la poesia riveste, tutti i membri della Commissione ribadiscono la loro soddisfazione per una così larga partecipazione di giovani.

E' vero che per la poesia sembrerebbe non esserci più posto in una società prevalentemente rivolta ad un'utilità materiale e immediata, e seguita dalla presenza sempre più rilevante della tecnicizzazione. Ma è proprio l'estrema inutilità della poesia nella sfera dell'avere a renderla supremamente nella sfera dell'essere.

La poesia, l'arte ci rimettono in comunicazione con la nostra condizione di uomini; la poesia è il luogo della profondità che si fa parola, spazio all'espressione dove incontriamo la forma, senza la quale tutto rimarrebbe muto nel silenzio della pietra. Anche la disperazione più cupa, il dolore più acuto, quando si fanno parola d'arte, diventano sopportabili.

La poesia ci consola.

Qualunque sia la sua statura, un testo poetico parla, parla a qualcuno; e, anche quando sembra disegnare i paesaggi interiori più nostri, è un tentativo d'incontro con gli artisti: è comunicazione che richiede l'ascolto. Proprio per questo dobbiamo continuare a coltivare la poesia, dimora dell'essere. E il fatto che tanti ragazzi, con ingenuità e con maggiore consapevolezza, con dignità o con riecheggiamenti di grandi poeti, sentano ancora la necessità della poesia, non può che riempire di gioia profonda tutti i membri della Commissione.

Alle ore 22 i lavori hanno termine con la lettura del presente verbale e la designazione dei vincitori.

La Presidente della Commissione

Prof. Marina Argenziano

POESIE VINCITRICI

Amara malatia

Amara malattia,

l'unico rimedio è la stricnina,

è intanto cammino nascosto nei suoni.

 

Il ticchettio dell'orologio,

una strana sensazione,

è una sera d'estate come tante e per questo così triste

fin dentro i rami degli alberi.

 

Perso nel limbo di oggetti dimenticati e parole non ascoltate.

E' una tristezza avvilente.

 

Non posso spiegare i suoni bassi che mi penetrano,

non vi è rabbia nel macabro volto, no,

nè rancore, nè noia,

solo uno strano dolore.

 

La sigaretta si disfa da sola nell'aria e cade fumosa sul solo,

mi sento così,

le mie passioni fumano nel calore di una stanza senza luce.

 

Nel mio male straziante deserti di erba secca e morta ed insetti rumorosi

falciata dai fari di veloci automobili.

 

Ultime parole di una strascicante melodia,

la cenere e i residui del banchetto;

stravaccato ubriaco sul letto riflesso

Pallore mortale.

 

Ancora la mia morte rivive nella finta gioia,

ancora tra le urla si rigira la mia nascita,

e cammino silnzioso sotto la flemma di una luna insicura...

Enrico Guerrino (IV A - Liceo Scientifico "Alberti")

 

I vecchi: anime sperdute

Migliaia di volte mi chiamano,

non rispondo.

Migliaia di volte mi richiamano,

ma io non ascolto.

Alcuni mi danno consigli,

che io non rispetto.

Non so, ma qualcosa

mi dice che per me i vecchi

sono solo anime sperdute,

sedute sulle panchine

sagge come loro.

Stefania Stamegna (classe2B - Itri)

 

POESIE SEGNALATE

 

I lamenti del vento

Conosco i lamenti del vento,

conosco le lacrime di una stella;

ma conosco anche il caldo tepore

di un sole che tramonta sul mare.

E questo ricordo

sarà per me

un giorno d'estate

nel pieno dell'inverno

della mia vita.

Stefania Pioggiarella (IV F - "L.B. Alberti" Minturno)

 

Ai confini della realtà

Un giorno andrò lì,

dove dorme il sole

dove le nuvole ballano

dove la luna riflette la sua luce alla stelle

dove il giorno si confonde con la notte

dove l'azzurro cielo bacia il mare.

Lì, dove la linea dell'orizzonte

è il confine della vita.

Lì, ai confini della realtà.

Nicoletta Pimpinella (3C - Scuola Media "D. Alighieri" Formia)

 

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