Preghiera cittadina mensile

 GENOVA

Un pomeriggio in merceria
di Marina Parodi

L'altro giorno Marta mi ha accompagnato dalla zia Adele, che ha una merceria in centro.

Quando ero piccola, questa merceria era per me una specie di fantastica stanza dei giochi. Adoravo inventare storie e avventure servendomi di matasse e rocchetti, toppe e paillettes, tessuti e cerniere. Adesso succede la stessa cosa a Marta, e a me non dispiace giocare con lei.

L'altro giorno appunto, mentre in negozio la zia serviva i clienti, io e Marta eravamo nel retro a giocare. Avevamo inventato una romantica favola con protagonisti due bottoni, o meglio un bottone e una bottonessa, ovviamente follementi innamorati l'uno dell'altra. I due bottoni abitavano però in due banconi diversi. Un vuoto incolmabile li separava. I due infelici amanti potevano mandarsi messaggi solo grazie a una spilla volante che faceva da piccione viaggiatore.

A un certo punto, visto che iniziava a farsi tardi, sollecito Marta a escogitare qualcosa per cui i due bottoni finalmente possano incontrarsi. Marta vede, appoggiato in un angolo, un bel metro di legno, con cui la zia misura i pezzi di stoffa, pensa allora di aver trovato il ponte che permetterà il congiungimento dei due.

Il momento fatidico sembra essere arrivato.

E invece, provando a unire i due banconi con il metro, ci accorgiamo che la distanza è superiore. Neanche con un bel salto i due bottoni potrebbero salire su quella passerella troppo corta.

Marta è un po' delusa.

Io noto però, proprio lì vicino a dove era il metro, un pezzo di fettuccia elastica. Una mezzora fa una signora ne ha chiesto 1m, poi si è ricordata di aver bisogno di un pezzo più lungo, così quello è stato scartato. Allora dico : "Marta, proviamo con quest'altro metro!". Il metro elastico in effetti riesce ad unire i due banconi e a far sì che i due bottoni coronino il loro sogno d'amore, allietato dall'arrivo di tanti bottoncini e dal classico "e vissero felici e contenti".

Completata la storia, salutata la zia, Marta ed io ci avviamo verso casa chiaccherando.

"Sai Marta a cosa mi fa pensare quello che è successo oggi con il metro di legno e la fettuccia elastica?"
"Dai, sentiamo un po'..."
"Mi fa pensare a due concetti importanti e solenni, di cui di solito gli adulti non parlano con i bambini"
"Ma io non sono una bambina!"
"Non è vero, ma io so che con te posso parlare di qualsiasi cosa. Le due parolone sono: amore e giustizia"
"E cosa c'entrano con il metro e la fettuccia?!"
"Cosa è successo oggi? Sia il metro di legno che la fettuccia misuravano 100 cm, 1 m. Però dove il metro di legno non è arrivato, quello elastico è riuscito. Bè io penso che la giustizia sia un po' come il metro di legno, mentre l'amore come la fettuccia elastica."
"Forse sto iniziando a capire qualcosa, ma fai degli esempi"
"Voglio dire, spesso anche nei rapporti tra le persone, se dovessimo attenerci scrupolosamente alle regole della giustizia, rimarremmo bloccati, non sapremmo come fare andare avanti la storia"
"Invece l'amore si allunga e rende possibile quello che sembrava impossibile: con 1 metro di fettuccia unisco i due banconi che distano 1 m e 20 !"
"Esatto! E se leggi il Vangelo, vedrai che Gesù usava e consigliava di usare il metro dell'amore.

Ti ricordi l'episodio degli operai che vanno a lavorare ad ore diverse e che ricevono tutti la stessa paga ? Il padrone non solo è giusto (ai primi operai dà la paga concordata al mattino, non di meno), ma è anche generoso (concede la stessa paga anche agli ultimi).
Sia la giustizia sia l'amore sono valori, ma l'amore è più potente della giustizia.
Il metro di fettuccia può sia misurare correttamente un metro (basta che tu non lo tendi), sia unire i banconi distanti 1,20 m. Il metro di legno arriva a 1 m e non 1 cm di più!

Pensa ancora a quando i farisei volevano uccidere la donna che aveva peccato. Loro si rifacevano alla legge, che sperava di eliminare dalla società il peccato del tradimento eliminando i traditori. Secondo la mentalità dell'epoca era giusto uccidere la donna. Gesù invece usa il metro dell'amore e riesce ad andare un po' più in là, vede oltre la situazione del momento, vede una possibilità diversa per eliminare il peccato: perdona e ama la donna, la lascia andare via viva e le dice di non peccare più. Vedi l'amore è più creativo, risolve i problemi non distruggendo, ma creando, in questo caso creando una donna nuova"

"Allora io posso non obbedire alle regole?"
"Eh no, aspetta. Dipende da perché disobbedisci. Ricorda che l'amore arriva dove arriva la giustizia e poi ancora un po' più in là. Se tu disobbedisci per fermarti prima del limite della giustizia, sbagli, diventi egoista, ci perdi tu e ci perdono gli altri, diventi un metro difettoso, che appunto non riesce ad arrivare neanche a 100 cm"

Siamo ormai sotto il portone di casa. Tra centimetri, elastici, metri, parolone la strada è passata in fretta. Un piccolo rimorso mi assale: chissà che confusione creerà domani Marta alla maestra di matematica!