Alberto ci invia come dono per la quaresima
una storia:
L'acqua del cavaliere
Un cavaliere medievale ebbe in sogno una
visione terribile; il paradiso, per il quale combatteva e uccideva
gli "infedeli", si allontanava sempre più dalle sue mani aperte e
spariva alla sua vista.
Spaventatissimo, salì su una montagna dove
abitava un eremita, che aveva fama di santità.
Il vegliardo lo ricevette e, dopo averlo
pazientemente ascoltato, gli disse che tutto ciò che lui temeva
avrebbe potuto allontanarsi, se egli fosse riuscito a riempire
d'acqua il piccolo barile, posto all'entrata della sua dimora.
Furibondo, il cavaliere prese il barile, e
mentre si dirigeva al fiume che scorreva nella valle sottostante,
pensava: "Ma per chi mi ha preso quel vecchio pazzo? Cos'è questa
storia del barile?"
Ma, una volta arrivato al fiume, si accorse
con sorpresa che, pur immerso nella violenta corrente, il barile
rifiutava di riempirsi.
"Sarà questione di purezza dell'acqua - pensò - forse, andando fino
alla fonte ..." Ma anche lì, niente da fare: tutti gli sforzi
risultavano più che vani.
Un anno dopo, si presentò alla porta
dell'eremita un individuo sporco e lacero, pieno di piaghe e di
rughe; l'eremita stesso, pur abituato a vederne di tutti i colori,
fece molta fatica a riconoscere nell'uomo il cavaliere altero
dell'anno precedente.
Costui si rivolse all'eremita,
raccontandogli come avesse errato tutto un anno alla ricerca
dell'acqua più pura del mondo, ma come, disperato, non fosse mai
riuscito a riemire il piccolo barile che gli era stato confidato. E
dicendosi incapace di compiere la missione, dava sfogo a tutto il
suo dolore per i peccati commessi, ritenendosi ormai dannato per
sempre.
Ma una lacrima, cadendo nel piccolo barile,
come per miracolo, lo riempì completamente, fino all'orlo.
Una lacrima di sincero dolore ...
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