PROVINCIA DI BOLOGNA
4a
COMMISSIONE CONSILIARE
VERBALE N. 12 DEL 19 NOVEMBRE 1999
PARTE 3 - Domande dei Consiglieri Provinciali
(a cura del Circolo Che Guevara del PRC - Quartiere navile)


PRESIDENTE SANTI - La ringrazio. Altri? Allora possiamo aprire... Lentini.

CONSIGLIERE LENTINI - Si, ho sentito con interesse le spiegazioni di dichiarazioni dei tecnici, dei rappresentanti dell'aeroporto; vorrei sottolineare questo, che la posizione dell'aeroporto di Bologna vicino alla città purtroppo è dovuta a cose molto vecchie, ecco, una volta lì c'era l'Aeroclub di Bologna, con una piccola pista per aerei turistici, in erba; da quella pista poi iniziavano i voli dei primi anni '70, con i (Foccher) che ancora atterravano sull'erba, poi dopo diventò cemento, l'Aeroclub fu trasferito a Molinella e i paracadutisti lo stesso; nacque l'aeroporto di Bologna a Borgo Panigale; ecco, era a Borgo Panigale, cioè ai limiti della città, perché era, l'Aeroclub, con un traffico limitatissimo, proprio dell'Aeroclub punto e basta. Da lì poi è nato l'aeroporto Marconi, sviluppandosi, ampliandosi nel tempo, fino ad arrivare a quel grosso complesso che è oggi come oggi, con la critica che si può fare di essere eccessivamente vicino alla città, creando quindi dei disagi che tutti i cittadini limitrofi possono avvertire, ma anch'io per esempio, che non abito proprio vicinissimo, zona dei Piazza dei Martiri, in stazione, però ogni tanto anch'io qualche aereo sulla testa me lo sento, quindi c'è poco da fare, la posizione dell'aeroporto è quella lì, prendo atto che - penso di avere capito da questi interventi - la situazione di maggiore disagio dei mesi scorsi è stata causata da una situazione abbastanza straordinaria, che in questo momento è in fase di regresso, quindi dovremmo avvicinarci a situazioni più normali, di minore disagio nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. Almeno io questo penso di avere capito. Vorrei chiedere però una cosa in particolare al rappresentante dell'ARPA, perché nella stessa zona, li a Ravone, passerà poi il tracciato dell'alta velocità, quindi all'impatto acustico dell'aeroporto si dovrà aggiungere anche quello della ferrovia dell'Alta Velocità. Volevo chiedere se questo è stato preso in considerazione e può portare a ulteriori disagi nel futuro

PRESIDENTE SANTI - Grazie al Consigliere Lentini. Consigliera Tedde.

CONSIGLIERE TEDDE (PRC) - Io avrei bisogno di qualche spiegazione per capire un po', perché poi non è detto che, anche se se ne parla tanto, si sappia quello che veramente succede. Allora, io nel '79-'80 abitavo proprio di fronte alla chiesa dell'Arcoveggio e francamente, cioè, credo che molto si sia sviluppato da quegli anni in poi, perché mai mi sono resa conto di quello che succedeva, se non quando degli amici si sono andati a trasferire in via Manin; devo dire che prima della guerra del Kosovo dicevo: siete proprio sfortunati ad abitare in zona... Succede invece a fine maggio che, mentre eravamo a cena, io mi sono buttata per terra perché veramente pensavo che la guerra stesse scoppiando in casa; cioè non mi sembra una situazione molto divertente per chi poi determinate situazioni le vive quotidianamente. Ho deciso che da quel 29 maggio sarebbero venuti a cena a casa mia, comunque questa è una certezza che ho avuto. Però, al di là della battuta, io vorrei capire una cosa: qui appunto non si può continuare a dire: è nato prima il quartiere Navile, c'era l'aeroporto, non c'era, altrimenti qua si rischia il discorso di chi è nato prima, l'uovo o la gallina. Allora io vorrei innanzitutto verificare dei dati che mi sono stati dati ma non so se siano veri o meno, mi risulta che l'aeroporto nasce e, per essere compatibile ambientalmente con i quartieri, dovrebbe avere un traffico passeggeri di un milione. Fino a questo punto mi dice che c'è contabilità. Ieri è stato festeggiato il tremilionesimo passeggero. Si dice che, se si concederà l'allungamento della pista, entro il 2005 i passeggeri dovrebbero essere quattro milioni e mezzo. Allora, io chiedo: finora chi ha permesso il verificarsi di una situazione di questo tipo? Mi spiego meglio, cioè l'espandersi dell'aeroporto chi lo autorizza, chi lo ha concesso, com'è che si è arrivati a una situazione di questo tipo? Cosa vogliamo privilegiare, lo sviluppo economico? Io premetto una cosa: credo che il fenomeno inquinamento sia sottovalutato da tutti, a maggior ragione sottovalutato l'inquinamento acustico. Io mi chiedo come si può coniugare appunto la questione della compatibilità ambientale e della sicurezza che a mio giudizio il problema sicurezza è totalmente rimosso, cioè finora non è successo niente. Allora mi sembra che tutte le volte sia che, finché non succede qualcosa di grave, il problema viene accantonato.

Allora, io chiedevo a voi, perché, voglio dire, tutti quelli che hanno parlato finora hanno detto tutte delle cose giuste, ognuno dal proprio punto di vista, per cui secondo me inoppugnabili. Si tratta di vedere come tutte queste cose giuste e tutte queste cose diverse si riescono a coniugare insieme, perché da una parte mi sembra che ci sia proprio la posizione dell'aeroporto che è legittima, cioè ha una sua funzione, ha una sua natura per cui persegue determinati obiettivi. Dall'altra c'è la netta contrapposizione, che sono i cittadini. Allora, come vogliamo mettere insieme un'attività quale quella dell'aeroporto, con esigenze legittime, con l'altrettanto legittima esigenza dei cittadini? E' possibile questo matrimonio? Secondo me bisognerebbe cominciare a discutere un po' di queste cose qua, al di là dei dati tecnici che servono e che sono utilissimi.

PRESIDENTE SANTI - Grazie alla Consigliera Tedde, chi è che chiede...? Altro intervento.

CONSIGLIERE MONESI - Non è semplice districarsi in questa serie di dati, cifre e norme che riguardano appunto la regolamentazione dei voli e del rumore che questi determinano. Io, però, sono abbastanza... cioè il mio intervento si limita a dire questo, sono abbastanza d'accordo con quanto diceva la Consigliera Tedde, nel senso, certo, non è più il momento di guardare a quando è nato, chi è nato prima etc., si tratta di cercare di mettere in campo tutte le sinergie per fare sì che si arrivi alla soluzione del problema, quindi cercare... secondo me anche le domande che la stessa Consigliera Tedde poneva sono in qualche modo estremamente interessanti, nel senso capire, rispetto anche ai dati che lei richiamava, se queste compatibilità oggi ci sono o non ci sono; e soprattutto perché le valutazioni che devono essere fatte sono sicuramente quelle che, al di là di tutto - oggi c'è un dato di fatto - che i cittadini del quartiere Navile e di altre parti del quartiere Navile e di altre parti di quartieri di Bologna, che il Presidente Mazzanti ricordava, sono effettivamente disturbati dalla rumorosità dei voli, soprattutto dall'intenso verificarsi dei voli, in questi periodi almeno. Quindi, rispetto a questo, credo sia estremamente importante capire, mi pareva che qualcuno facesse cenno di sì con la testa rispetto alle domande che poneva la Consigliera Tedde, cioè che è possibile rendere compatibili l'aumento dei passeggeri, quindi di conseguenza anche dei voli dall'aeroporto Marconi, con l'abbassamento dei livelli di inquinamento. Io appunto auspico che questo sia vero e in qualche modo sono, come dire, anche a sostenere le richieste che il Presidente Mazzanti avanzava a suo tempo rispetto appunto alla messa a regime di una serie di soluzioni che producono sicuramente sui cittadini un effetto meno devastante sul piano del rumore ma anche e soprattutto che aumentino i livelli di sicurezza in prospettiva, perché comunque gran parte dei voli passano sopra la città; e questo sicuramente è un elemento, come dire, di rischio incombente sulla città.

PRESIDENTE SANTI - Grazie. Il Consigliere Monesi, gli chiedo scusa, che non avevo visto che aveva chiesto la parola. Consigliere Cappelli

CAPPELLI - Gli interventi dei dirigenti, dei tecnici, sono stati assolutamente esaustivi, a una questione però non ho colto una risposta, a una questione sollevata da Mazzanti, che riguarda dei periodi di silenzio che ci sono stati tra i momenti di sollecitazione e il momento in cui è stata posta la questione e le successive risposte quando ci sono state. Credo che non si possa evidentemente contare soltanto sugli organi di stampa per comunicare, occorre stabilire un momento di concertazione, però a livello istituzionale; mi sembra di capire che sia un passaggio obbligato, a questo punto, perché il problema posto trovi già una sua sede di risoluzione e non arrivi ad esplodere con manifestazioni tipo quella dei palloncini, che evidentemente era significativa di esasperazione, quindi di un vuoto di comunicazione, in questo senso, credo insomma la direzione da prendere sia quella della prevenzione, affiancata all'informazione; ed è chiaro, a me è chiaro ora quanto sia delicato questo equilibrio, quanto sia forse difficile da percorrere, è però inevitabile e credo che insomma gli Enti territoriali, soggetti più rappresentativi, debbano comunque trovare un momento di incontro, in particolare mi viene da pensare a quando il responsabile dell'ARPA ha detto: noi i comunicati non li mandiamo solo ai quartieri, li mandiamo a tutti. Se il comunicato fa sorgere, nonostante in quel momento magari non sia attuabile una soluzione in termini migliorativi, però fa sorgere un problema, cioè evidenzia un problema, credo che immediatamente si debbano attivare delle relazioni per tranquillizzare i cittadini, per manifestare la volontà di cambiamento. Ecco, credo ci sia anche proprio una questione di stile nel prendere atto di un momento che è stato sicuramente difficile, rispetto al quale, però, ci si può muovere. In previsione di altre situazioni di difficoltà che possono non riguardare necessariamente questo ma, come diceva la Consigliera Tedde, anche la sicurezza, anche dei degradi ambientali che vanno a incidere su diversi settori, insomma giungere a una soluzione in una maniera più incisiva, più diretta, anche un pochettino più immediata